ESCLUSIVA TG – Beccaria: “Spiace che squadre potenzialmente del livello del Torino siano davanti in classifica. Spero che si inauguri il Museo al Fila il 3 dicembre 2026”
Domenico Beccaria è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Beccaria è il presidente dell’Associazione Memoria Storica Granata e del Museo del Toro inoltre è uno dei consiglieri del Consiglio d’Amministrazione e uno dei soci fondatori del Collegio dei Fondatori della Fondazione Stadio Filadelfia, giornalista e grande tifoso del Toro. Con lui abbiamo commentato il mercato fatto dal Torino quest’estate.
Mancano due giornate alla fine del girone d’andata, che bilancio fa di questa prima parte della stagione granata?
“La classifica del Torino, che è al 9° posto insieme alla Lazio, s’inserisce perfettamente nel trend degli ultimi anni in cui i granata si ritrovano in una posizione dove non hanno ambizioni di concludere qualche cosa di interessante e non hanno patemi di finire nelle zone basse. Quello che dà fastidio è vedere che squadre che alla partenza del campionato erano potenzialmente al livello del Torino, ovverosia il Bologna e la Fiorentina, si ritrovino invece a ricoprire delle posizioni decisamente migliori di quelle che ricopre il Toro. Questa cosa smitizza un po’ la favoletta secondo cui la classifica la fa il fatturato perché io non credo che né il Bologna né la Fiorentina abbiano un bacino d’utenza o un fatturato decisamente superiore o anche solo superiore a quello del Toro”.
Quindi secondo lei difficilmente il Torino a fine stagione potrà arrivare in una posizione che lo porti almeno in Conference League?
“Alla luce di quello che è la classifica odierna si fa fatica a immaginare che il Toro possa arrivare settimo”.
Siamo a fine anno, che bilancio fa del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata?
“Come tutti gli anni è positivo perché continua ad esserci un buon afflusso di visitatori, anche se il target è clamorosamente cambiato. Infatti nei primi anni di vita del Museo la maggior parte dei visitatori provenivano da Torino e dintorni ed erano tifosi granata, adesso invece abbiamo una fetta molto molto consistente di persone che arrivano da fuori regione e non sono tifosi del Toro. Quindi vengono al Museo del Grande Torino perché la fama del museo è circolata fuori da quello che è il ristretto ambito granata e c’è sempre più gente che è interessata a vedere questo unicum nel panorama museale,. Dico unicum perché rispetto ad altri musei, che sono stati allestiti direttamente dalle squadre di riferimento e che hanno di più la mission di promuovere e vendere il brend societario, noi ci limitiamo a fare cultura e a raccontare la storia della nostra squadra e della nostra città contestualizzata alla vita della nostra squadra. E questo fatto ha incuriosito sempre più gente che di conseguenza viene al Museo. I feedback sono assolutamente positivi perché sa quelli che arrivano dalle recensioni web e gradimenti sui nostri social sia quelli tradizionali, ovverosia il quaderno presente al Museo nel quale i visitatori possono lasciare la loro firma e i loro commenti, sono pieni di complimenti e di belle parole per il nostro Museo e soprattutto per l’opera dei nostri volontari che guidando le visite e raccontando la storia del Toro rendono l’esperienza di visita al Museo del Grande Torino una cosa unica nel suo genere”.
Fra pochi giorni inizierà un anno nuovo, ci sono delle novità in programma e ci saranno passi avanti per il trasferimento al Filadelfia?
“Per quel che riguarda il Museo, quest’anno abbiamo fatto una mostra decisamente importante e sopra il livello abituale proponendo il carteggio, che avevamo recuperato, fra il Torino e le squadre italiane ed europee nel periodo dalla metà degli anni ’20 a quella degli anni 30’ e che aveva avuto il patrocinio della FIGC. E’ stata una mostra molto molto apprezzata e molto visitata e che ha dato lustro al nostro Museo. Non mi stupirei che una parte dei riscontri positivi per quel che riguarda gli afflussi dei visitatori da fuori regione di non tifosi granata fossero anche merito di questa mostra che abbiamo allestito. Per il quest’anno abbiamo altre mostre in programma, adesso c’è quella su Luca Fusi che sarà visibile fino a domenica 17 marzo 2024, ed è in realizzazione il cartellone per la stagione 2024/25, che stiamo appunto studiano. Anche qui cercheremo di allestire mostre sempre molto interessanti che stimolino i visitatori a ritornare, qualora ci fossero già stati, al nostro Museo.
Per quel che riguarda il trasferimento al Filadelfia del Museo (attualmente si trova a villa Claretta Assandri in via G.B. La Salle 87 a Grugliasco, comune in provincia di Torino, ndr), stiamo lavorando e direi che i presupposti sono ottimi perché finalmente abbiamo un progetto definitivo che durante il primo giro informale che l’architetto Marco Bo e l’ingegner Roberto Bertasio hanno fatto negli uffici competenti hanno ricevuto i suggerimenti per renderlo il più possibile perfetto e di conseguenza il più facilmente accettabile quando verrà presentato in maniera ufficiale al vaglio degli uffici competenti. Il partite con un progetto già ben dettagliato e definito da un lato ci consentirà di velocizzare l’iter di approvazione e di concessione dei permessi edilizi e dall’altro ci consente di andare a reperire le risorse economiche per la realizzazione. Quindi le Fondazioni bancarie cittadine che si sono già dette disponibili ad aiutare. E qualora dovessero ancora mancare dei soldi per arrivare al budget prefissato, che si aggira sui 6 milioni di euro, dopo aver messo insieme quello che abbiamo in cassa come Fondazione Filadelfia e quello che può arrivare dalle Fondazioni bancarie si potrà andare a bando per ottenere un finanziamento o un mutuo che verrebbe ripagato dalla Fondazione Filadelfia grazie ai soldi che il Torino Fc paga per l’affitto dell’impianto sportivo nel quale la prima squadra svolge gli allenamenti”.
C’è già una tempistica per la realizzazione dell’edificio che al Filadelfia ospiterà il Museo del Toro?
“Una road map dettagliata non esiste, però esiste la speranza, visto che ci sono tre anni davanti, di riuscire per il compleanno numero 120 del Torino, che avverrà il 3 dicembre 2026, di inaugurare il Museo del Toro al Filadelfia. Dire tre anni può sembrare un’eternità, ma dal punto di vista burocratico e lavorativo non sono così tanti, e in tutti i casi mi sembrano un lasso di tempo ragionevole nel quale si può penare di arrivare a buon fine.
Vorrei approfittarne dell’intervista per fare a tutti gli auguri di Buon Natale”.
Auguri ai quali si unisce la redazione di TorinoGranata.it