ESCLUSIVA TG – Vocalelli: “Il Torino non deve sentirsi sempre sotto esame è una buona squadra”

07.11.2013 07:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG – Vocalelli: “Il Torino non deve sentirsi sempre sotto esame è una buona squadra”
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Alessandro Vocalelli è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Vocalelli è un giornalista che attualmente scrive per La Repubblica e collabora con la Rai, con lui abbiamo parlato del Torino.

 

A suo giudizio il Torino come si sta rapportando con il campionato? La vera squadra granata è quella che si è vista con il Livorno o quella ammirata con la Roma?

“Il Torino complessivamente penso che sia una buona squadra oltretutto allenata da uno dei tecnici più bravi del calcio italiano che pur avendo guidato ottime squadre come il Torino, il Bari o il Cagliari avrebbe meritato una maggiore considerazione perché passa sempre per essere un allenatore di vecchia generazione, mentre, secondo me, è un innovatore e ha idee molto moderne, quindi complessivamente è molto bravo. Partendo da questo presupposto il Torino mi sembra mediamente una buona squadra, forse l’unico difetto che ha, e lo dico da osservatore un po’ distante quindi spero di non sbagliarmi, è una formazione un pochino umorale nel senso che, anche per le caratteristiche di alcuni giocatori, se trova la partita nella quale riesce ad esprimersi è una squadra di altissimo livello se, invece, non ci riesce tende ad immalinconirsi e quindi risulta un tono sotto a quello che potrebbe essere”.

 

Rispetto alla scorsa stagione il Torino segna di più però incassa anche un numero maggiore di gol, questo è un difetto dovuto ai tanti infortuni e al cambio di modulo oppure è un limite della squadra?

“Penso che sia una caratteristica e che non sia né un limite né una qualità perché il Torino è una squadra che cerca sempre il risultato attraverso il gioco e non mi sembra che stia a speculare sull’esito della partita in modo da portare via il risultato purché succeda e poiché gioca sempre a calcio inevitabilmente finisce per realizzare qualche gol in più e anche per subirne qualcuno in più. Se devo scegliere fra qualità e limite preferisco definirla una qualità, poiché prediligo una squadra che gioca piuttosto che una che prova soltanto a ottenere un pareggio dal momento che speculare non è una filosofia bella e neppure redditizia. C’è anche da dire che in alcune circostanze, prima della partita con la Roma di cui si è molto parlato, il Torino è stato abbastanza penalizzato dagli arbitri”.

 

Il Torino quando Cerci innesta la marcia in più riesce a salire di livello, mentre quando il giocatore è più in ombra o viene servito meno dai compagni fatica. La squadra è un po’ troppo Cerci dipendente?

“Questo è il destino dei grandi, ottimi, giocatori. Si dice della Roma, che sta disputando un campionato strepitoso, e che in qualche modo è dipendente da Totti, stesso discorso per la Juventus, che pur avendo una rosa molto competitiva, dipende da Pirlo, lo si dice anche della Lazio che dipende da Klose per i risultati. Il Torino dipende da Cerci che sicuramente è il giocatore di qualità superiore, però credo che avere un giocatore da cui una squadra dipende è il metro per dire che quel calciatore è uno che fa la differenza. Nel calcio italiano di giocatori che fanno la differenza non ce ne sono più tanti, anche perché, secondo me, è un campionato che complessivamente dal punto di vista qualitativo è molto scaduto, per cui avere calciatori che fanno la differenza finisce per diventare un po’ una dipendenza da loro, ma è il vantaggio di averli e non lo svantaggio”.

 

Domenica il Torino affronterà il Cagliari che ha un tasso tecnico qualitativo che più o meno equivale a quello granata. La squadra di Ventura dovrà dimostrare qualche cosa in Sardegna?

“Prima di tutto penso che il Cagliari sia una delle squadre che in rapporto al valore finora ha raccolto meno per cui ha una classifica molto bugiarda e i sardi sono una buona formazione, di conseguenza il Torino dovrà fare molta attenzione poiché affronta un avversario, che anche per colpe proprie, ha raccolto meno di quello che merita poiché quando si dispone di giocatori del calibro di Nainggolan, Sau, Cossu, Pinilla, Ibarbo, Daniele Conti e anche altri si dovrebbe avere una posizione di classifica superiore. Per il Torino quindi sarà una partita insidiosa, ma non deve essere un altro esame per i granata poiché devono mantenersi in linea con le proprie potenzialità che sono quelle di una buona squadra che anche con un avversario di discreto livello come il Cagliari se la può e se la deve giocare. Il Torino non deve affrontare ogni partita come se fosse un esame”.

 

Si è superato il primo quarto del campionato, alla luce dei valori emersi il Torino dove può arrivare e in che misura a gennaio la società dovrà intervenire in sede di calciomercato per rafforzare la rosa?

“Il Torino può recitare in questo campionato tranquillamente un ruolo di squadra da metà classifica, mi sembra però difficile che possa ambire a traguardi maggiori come a una partecipazione alle coppe internazionali, ma ritengo che sia impensabile che possa rischiare di doversi preoccupare di ciò che avviene nella zona retrocessione. Per questo l’obiettivo del Torino deve essere quello di essere una squadra fastidiosa da affrontare per qualsiasi avversario e deve perseguire sempre il gioco di livello e Ventura da questo punto di vista è una garanzia e, come dicevo prima, a dispetto di quelli che lo vogliono far apparire un allenatore della vecchia guardia è, invece, uno dei più moderni. Il Torino deve disputare un campionato che lo veda al centro della classifica giocando bene e togliendosi delle soddisfazioni dal punto di vista dello spettacolo. Per quel che riguarda il calciomercato la società deve intervenire il più possibile che è sempre meglio, però prima di tutto bisogna capire quali sono i giocatori che possono essere presi perché a gennaio è difficile trovare caòciatori che possono far migliorare molto una rosa, allora se fossi nel Torino con queste aspettative e le premesse che dicevo poco fa lavorerei fin da adesso concentrandomi soprattutto sul mercato estivo in modo da prendere giocatori che facciano fare veramente un salto di qualità”.