ESCLUSIVA TG – Osio: “Toro tieni Cerci e costruisci la squadra da lui”

20.06.2013 08:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG – Osio: “Toro tieni Cerci e costruisci la squadra da lui”
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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Marco Osio è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Osio, ex calciatore cresciuto nelle giovanili del Torino ha poi giocato in prima squadra dal 1983 al 1986 e in seguito dal 1993 al ‘95, nella stagione da poco conclusa ha allenato il Bellaria Igea Marina in Lega Pro Seconda Divisione girone A. Con lui abbiamo parlato del Torino e in particolare della situazione a centrocampo.

Il centrocampo del Torino si è arricchito di Farnerud che ha esperienza internazionale avendo militato in più campionati in Europa. Questo nuovo giocatore è in linea con l’obiettivo di rinforzare la squadra?
“Personalmente non lo conosco, però il Torino deve fare di necessità virtù e un calciatore che ha militato in Svezia, Francia, Germania, Danimarca e Svizzera è importante per squadre come quella granata che hanno bisogno di completare l’organico o avere una parvenza di rosa. Un giocatore esperto serve a porre le basi, non c’è bisogno dei cosiddetti top player, soprattutto se è duttile e può ricoprire più ruoli a centrocampo. Alla luce dello scorso campionato, dove il Toro sembrava che potesse vivere la stagione più tranquillamente di quello che non è stato, infatti si è complicato un po’ la vita nel finale di stagione, però ha raggiunto l’obiettivo prefissato, la società dovrebbe iniziare a costruire una squadra, a mio parere, più competitiva. Ho sentito molte critiche su mister Ventura da una parte dei tifosi del Toro, ma io lo reputo un allenatore positivo che fa giocare molto bene le sue squadre, ha disputato dei campionati importanti e non ultimo quello scorso, anche se la squadra si è complicata un po’ la vita però capita a una neo promossa. La prossima stagione deve iniziare con una rosa più completa e competitiva perché il Toro merita qualche cosa di più”.

Non è ancora stato sciolto del tutto il dilemma sul modo in cui giocherà la squadra se con il consueto 4-2-4 oppure con 5-3-2 o con un altro modulo ancora. Cerci, ad esempio, a seconda di come verrà schierata la squadra potrà essere più o meno utile?
“Cerci, a parte che ha grandissime qualità tecniche, forse sta esplodendo un pochino tardi nel senso che poteva già essere al top un paio di anni fa, non sto giudicandolo perché non lo conosco e quindi non so che comportamenti e che carattere ha, però è un giocatore che può giocare anche da seconda punta, ma si esprime al meglio da esterno alto magari anche nel 4-3-3. Così si sfruttano al meglio le sue doti perché è fenomenale avendo grande spunto, sapendo saltare l’uomo e possedendo un gran tiro e ha iniziato anche a segnare con una certa continuità e questo non guasta mai. A mio modesto parere la società dovrebbe puntare sulla permanenza di Cerci e costruire qualche cosa intorno a lui, è un calciatore importante per tante squadre, a maggior ragione per il Toro”.

Ma se si cambiasse modulo passando al 5-3-2 Cerci sarebbe ugualmente fondamentale?
“Con un tale modulo le caratteristiche di Cerci sarebbero meno sfruttate e ci sarebbe il dubbio dove collocarlo. Posizionato da seconda punta l’attacco lo vedrei un po’ leggerino con Meggiorini e Barreto, che sono bei giocatori, però ci vorrebbero più calciatori come, ad esempio, Belfodil o Higuain, che sono forti fisicamente e fanno reparto da soli e con Cerci che gli gira intorno. Con giocatori come Cerci, Meggiorini e Barreto penserei più a un 4-3-3 o a un 3-4-3, perché questi sono calciatori che creano la superiorità numerica, soprattutto Cerci e Barreto”.

Quindi il Torino dovrebbe puntare ad avere risultati positivi con maggiore continuità e allestire di conseguenza la squadra?
“Sì, quando si passa dalla B alla A è fondamentale mantenere la categoria, poi nella stagione successiva ripetersi è per certi versi più difficile perché può subentrare la sicurezza di aver raggiunta quella maturità che può far correre pericoli. Il Toro pericoli di questo tipo non deve correrli poiché ha una tifoseria stupenda e molto calorosa e merita tanto, molto di più della semplice salvezza. Penso che Cairo al di là delle problematiche che può aver avuto in questi anni, ha speso abbastanza, magari non sempre benissimo, quindi dovrebbe investire al meglio creando una squadra più forte che ogni anno abbia come minimo obiettivo posizionarsi ai margini della zona Europa League, lo merita la società, la città e soprattutto la tifoseria”.

Cambiando argomento e parlando di lei, quest’anno ha allenato il Bellaria, ma cosa farà il prossimo anno?
“Sono in attesa di novità, penso che il Bellaria abbia disputato un grandissimo campionato poiché ci siamo salvati a tre giornate dalla fine nonostante le grandi difficoltà economiche e di organizzazione che ci sono state, sono tante le società che in Lega Pro, e non solo, sono in crisi finanziaria. Per fortuna era stata allestita una squadra molto giovane, ma qualitativamente importante altrimenti non si sarebbe potuto raggiungere il risultato che abbiamo ottenuto. La società è alla ricerca di qualche sponsor perché si fa sempre più fatica nel calcio, come d’altronde in tutti i settori. Dopo il campionato appena terminato è difficile ripetersi avendo lasciato il segno e per questo potrei anche cambiare. Non ho ancora sentito nessuno della società che si sta riorganizzando per cercare fideiussioni e saldare pagamenti arretrati, non credo di rimanere a Bellaria infatti mi sto guardando intorno, ci sono molte chiacchiere che mi accostano a società diverse, ma nessun fatto concreto al momento, vedremo”.

 

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