ESCLUSIVA TG – Fossati: “Se il Toro giocherà come con il Verona per la Samp non ce n’è”
Natalino Fossati è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Fossati è stato terzino del Torino dal 1964 al 1974 e poi della Sampdoria dal ‘74 al ‘77, con lui si è parlato della sfida di oggi pomeriggio fra le sue ex squadre.
Che cosa ne pensa del Torino che nelle ultime partite ha perso con Bologna e Juventus e ha vinto con il Verona?
“Sicuramente nelle ultime gare ha avuto alti e bassi e io sono rimasto più deluso dal derby perché per me il Toro non ha giocato come avrebbe dovuto, dico questo anche se Ventura ha detto che se avessero giocato come le altre squadre avrebbero perso tre a zero, ma io preferisco perdere piuttosto che rinunciare a giocare in un certo modo poiché la Juventus contro di noi non ha fatto chissà che, non l’ho vista così bene. Io al calcio un po’ ho giocato e ho fatto anche l’allenatore e poi a furia di vedere partite qualche cosa l’avrò imparata e non sono il solo che è rimasto deluso da come il Toro ha disputato il derby. Cerci e Immobile hanno giocato così così, qualche giocata l’hanno fatta sia ben chiaro, però ho visto una squadra che mi è sembrata avesse paura di perdere, per essere sincero anche la Juventus mi ha dato la stessa impressione. Mi chiedo però di che cosa dovevamo avere paura noi, al limite avremmo perso come è stato, ma giocare per pareggiare zero a zero o uno a uno …. mi sembra un film già visto, intanto un rigore a favore non ce l’avrebbero dato, così come non avrebbero espulso uno di loro e non l’hanno fatto, allora tanto vale giocarsi la partita senza paure e poi vada come vada. Per me, come per altri ex giocatori, è facile parlarne dall’esterno bisogna esserci dentro, però ne ho parlato con persone dell’ambiente e in parecchi la pensano come me”.
In vista della gara di oggi con la Sampdoria, con le squadre che arrivano un po’ rimaneggiate per infortuni e squalifiche, che Torino si aspetta?
“La Sampdoria verrà a Torino per non perdere e noi dobbiamo pensare solo a vincere altrimenti è inutile parlare di Europa League. Affrontiamo partita per partita e poi vediamo che cosa succede. Mi sembra che la mentalità che dovremmo avere noi ce l’abbia il Verona, anche se noi con loro nel secondo tempo li abbiamo asfaltati, ecco mi sarebbe piaciuto vedere con la Juve, almeno per mezz’ora, il Toro giocare come ha fatto nella ripresa con il Verona per capire se saremmo risusciti a conquistare punti. Con la Sampdoria vorrei che il Torino giocasse come con il Verona, questo pomeriggio la gara è a casa nostra e non si deve neppure prendere in considerazione il pareggio, solo la vittoria. Mancherà qualche giocatore (Moretti, Masiello e Larrondo per infortuni e El Kaddouri per squalifica, ndr), ma anche loro non hanno tutti a disposizione (Costa, Palombo e Maxi Lopez sono squalificati e Gastaldello è stato convocato, ma tutta la settimana ha avuto problemi alla caviglia, ndr) e il Torino ha delle alternative per sostituire chi non c’è. Ho letto sui giornali che al Torino mancherebbe il terzino sinistro, bastava tenere D’Ambrosio fino a giugno che oltre tutto poteva giocare anche a destra e come esterno di centrocampo, ma lasciamo stare che con il senno di poi è tutto più facile. L’anno scorso si è lasciato andare via Bianchi, però è arrivato Immobile che l’ha sostituito degnamente e qualcuno si è già dimenticato di Rolando, io no perché ha fatto settantasette gol e tutto sommato giocava non solo per se stesso, ma anche per la maglia. Immobile sta facendo bene, vedremo se resterà anche il prossimo campionato, così come Cerci. Ci sono un po’ di punti interrogativi, gli unici che non sono mai punti interrogativi sono i tifosi che vanno sempre alla domenica a sostenere la squadra e creano di continuo nuovi club, quasi quasi mi sto attaccando al Torino più adesso di quando giocavo. Io sono sempre vicino ai tifosi e li capisco perché si devono confrontare con quelli juventini che con i cerchi, passatemi il modo di dire, fanno sempre uscire i quadri. Non tutti i tifosi del Toro sono soddisfatti, non bisogna dimenticare che la squadra sta facendo un buon campionato, però non è facile rinunciare ad avere soddisfazioni maggiori. Quando vedo le partite del Torino qualche volta mi arrabbio, ma so che noi ex giocatori non dobbiamo alzare la voce e rimanere nelle righe, ci sono già troppi che ignorano le regole e non solo nel calcio”.
Per la gara con la Sampdoria è fiducioso?
“Io sono fiducioso e se giocheremo come con il Verona per la Sampdoria non ci sarà niente da fare, al Bentegodi il Torino nel secondo tempo ha cambiato marcia e mi è sembrato per un quarto d’ora o anche venti minuti quello che nella storia granata è stato definito il quarto d’ora del Grande Torino, abbiamo giocato un calcio di grandissimo livello non per niente abbiamo asfaltato i nostri avversari, siamo stati micidiali. Quello è il Torino che mi piace, il calcio oggi è troppo tattico e chi fa due giocate diventa un fenomeno, ma io preferisco il calcio libero, come ai miei tempi, adesso ci sono pochi tiri in porta e anche troppi pochi cross. Poi mi sembra che ormai i protagonisti delle partite sono gli arbitri, in campo se ne contato in tutto sei e fra qualche anno si arriverà ad averne undici come i giocatori di una squadra, almeno una volta a sbagliare c’era il direttore di gara e al massimo i suoi due assistenti. A parte tutto, il Torino sta disputando un buon campionato e speriamo che continui così in modo da andare fuori dalla mischia”.
Cosa intende con l’andare fuori dalla mischia, forse raggiungere un posto utile per l’Europa League?
“Lasciamo stare l’Europa League che ogni volta che se ne parla ci succede qualche cosa, non vorrei che nominandola ci porti iella, è una battuta (ride, ndr), anch’io vorrei vedere il Toro tornare in Europa e vincere qualche cosa come accadeva quando giocavo. Non solo si partecipava alle coppe, si arrivava alle fasi finali di Coppa Italia e ci si piazzava bene in campionato, ma riuscivamo anche a toglierci qualche soddisfazione vincendo delle partite importanti, gli avversari forti non mancavano. Non credo che il Torino oggi non meriti almeno la soddisfazione di agganciare un posto per disputare qualche coppa, forse ci vogliono tantissimi soldi o anche appoggi, non lo so, non è solo una questione di fortuna, perché la fortuna bisogna sapersela creare: un po’ i giocatori, un po’ la società, un po’ il mister e chi lavora vicino. Quando giocavo e analizzavamo le partite che perdevamo recitavamo il mea culpa perché riconoscevamo che la sconfitta era dipesa da nostri errori e l’avversario era stato più bravo. Chissà perché quelli forti sono anche fortunati? Forse la fortuna se la sono anche un po’ creata? Se in una stagione ci sono tanti infortuni di giocatori importanti si può parlare di annata storta, però ricordo che nel 1968 con Fabbri in panchina abbiamo avuto otto infortunati e in campionato non siamo andati benissimo, ma nonostante questo ci siamo ripresi e alla fine abbiamo vinto la Coppa Italia e ci siamo piazzati al settimo posto e accedemmo alla Coppa delle Coppe. Ma è mai possibile che io non possa più vedere il Toro giocare in coppa? Dobbiamo aspettare di riavere uno squadrone come quello che ha avuto Mondonico? Non mi va che si arrivi ad un passo e poi ci si tiri indietro. Come tutti i tifosi spero ancora in qualche cosa, però in campo non si deve andare per pareggiare o dire alla fine che si è perso perché si sono sbagliati due-tre gol o perché agli avversari è stato concesso un rigore e noi si è colpito il palo e due traverse. Da doppio ex, non mi sento sampdoriano perché sono granata, spero che oggi pomeriggio il Toro vinca. Forza Toro e cerchiamo di tirare fuori le unghie”.