ESCLUSIVA TG – Camolese: “Il Parma ha Cassano e Amauri, ma il Toro se la gioca contro chiunque”

05.01.2014 08:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG – Camolese: “Il Parma ha Cassano e Amauri, ma il Toro se la gioca contro chiunque”
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© foto di Federico De Luca

Giancarlo Camolese è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Camolese è un ex giocatore e attualmente allenatore. Con lui, che è stato l’ultimo mister che ha portato il Torino a giocare in Europa nel 2002 e anche l’ultimo con cui la squadra granata ha espugnato il Tardini 17 febbraio 2002, uno a zero con gol di Comotto all’89°, abbiamo parlato del Torino e di come si appresta ad affrontare la gara con il Parma.

 

La fine del girone d’andata s’avvicina e il Torino si trova a riprendere, dopo la sosta natalizia, partendo dal settimo posto in solitario. Primo bilancio positivo?

“La squadra è cresciuta molto, il gruppo è compatto e quindi raccoglie meritatamente quello che ha seminato durante questo inizio di stagione e anzi il Torino potrebbe avere anche qualche punto in più per come ha giocato e per alcuni episodi che avrebbero potuto far terminare le partite con vittorie e invece il risultato non è stato pieno. La classifica potrebbe anche essere migliore”.

 

Dal punto di vista del gioco quanto è cresciuto il Torino?

“In linea con quello che stanno facendo anche altre squadre il Torino non utilizza un solo modulo di gioco e quando si hanno giocatori duttili l’allenatore può permettersi di cambiare qualche cosa per avere un rendimento maggiore. Questo lo sta facendo molto bene anche Ventura che sfrutta al meglio le caratteristiche dei suoi calciatori mettendo in campo la squadra che può dargli le maggiori garanzie, lavorando su più varianti dello stesso sistema di gioco”.

 

Che cosa l’ha maggiormente colpita finora: i singoli, il collettivo, il tipo di gioco o cos’altro?

“Colpisce la compattezza del gruppo che deriva da lontano, dalla serie B. Ventura e i suoi collaboratori sono stati davvero molto bravi e anche la società ad aggiungere sempre nuovi tasselli capaci di portare avanti la filosofia di gioco che voleva l’allenatore e questo lo si vede in campo. Il Torino è una squadra, chiaramente ha anche delle individualità importanti, ma soprattutto ha una compattezza del gruppo e un’unità d’intenti che servono a mettere in pratica quello che richiede l’allenatore”.

 

Il Torino domani affronterà il Parma che ha cinque punti in meno, ma nelle ultime stagioni ha sempre fatto bene. Che partita sarà?

“Il Parma è una squadra che ha alternato delle ottime prestazioni ad altre dove ha ottenuto di meno, davanti ha Cassano e Amauri e quindi è sicuramente una squadra pericolosa, però il Toro ha dimostrato che fuori casa se la gioca contro chiunque e quindi anche il Parma dovrà fare molta attenzione. Donadoni conosce le caratteristiche del Torino e sa che esporsi in campo aperto e attaccando senza avere le opportune coperture può essere molto rischioso affrontando una squadra come il Toro che quando ha spazi da attaccare ha giocatori molto forti. Sarà una partita, come quasi sempre accade, a fasi alterne in cui ogni squadra cercherà di sfruttare le proprie caratteristiche, evitando soprattutto di dare agli avversari la possibilità di fare la partita che desiderano”.

 

Il Torino dove può arrivare quest’anno?

“Penso che vivere un po’ d’entusiasmo dopo tanti anni difficili dove si aspirava solo al quart’ultimo posto sia una bella cosa, però l’entusiasmo possono averlo i tifosi e non sicuramente i giocatori che sanno perfettamente che l’unica classifica che conta è quella finale. Il gruppo del Toro è maturo perché ha giocatori d’esperienza e quindi non credo che si corra il rischio che si faccia prendere dall’entusiasmo”.

 

Il calciomercato ha riaperto i battenti: la società granata cosa deve fare?

“Il mercato di gennaio è sempre particolare, tutte le società lo guardano con attenzione, ma sono obbligate ad agire solo quelle che rischiano tanto, e in questo caso il Toro si trova in una posizione privilegiata perché può attendere se arriva un buon affare, però non ha esigenze di classifica che invece hanno altre società che sono costrette a dover intervenire. Credo che anche questo sia un premio alla buona classifica del Toro che può tranquillamente guardarsi attorno e ascoltare le richieste dell’allenatore”.

 

A fine campionato ritroveremo il Torino al settimo posto?

“Secondo me se la giocherà fino in fondo proprio per quello che dicevamo all’inizio sulla classifica che non è regalata e alla quale semmai manca qualche punto, poi, come sempre, ci vuole un po’ di fortuna e nessun calo di rendimento”.