ESCLUSIVA TG – C. Sala: “Il Toro nel derby ha tutto da guadagnare e nulla da perdere”

20.02.2014 07:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG – C. Sala: “Il Toro nel derby ha tutto da guadagnare e nulla da perdere”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Claudio Sala è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Sala, vinse uno scudetto con il Torino nel 1976 e una Coppa Italia nel 1971, indossò la maglia granata dal 1969 al 1980 e poi nel 1989 allenò la prima squadra. Con Sala abbiamo parlato del derby.

 

 

Fra tre giorni si giocherà il derby, i granata non ne vincono uno da quasi diciannove anni, lei che invece da giocatore del Toro ne vinse più di uno è fiducioso o preoccupato per il Torino?

“Da questi diciannove anni bisogna escludere quando il Torino per qualche anno è stato in serie B e il campionato che la Juve ha disputato in serie B, però in effetti è vero che diciannove anni sono tanti. Per il Torino tutti sperano nella legge dei grandi numeri sia per questo lungo periodo di assenza di vittorie nel derby sia perché la Juve finora ha vinto dodici su dodici partite in casa, stadio dal quale è difficile per tutte le squadre avversarie uscire con un risultato positivo. Chiaramente il pronostico è dalla parte della Juve, però la legge dei grandi numeri dice che, prima o poi, ci potrebbe essere un’inversione di tendenza”.

 

Il Torino arriva dalla vittoria in rimonta sul Verona, c’è il rischio che in casa granata ci sia troppa euforia?

“No, dovrebbero averlo già capito che non ci deve essere euforia per quello che si è fatto quando dopo un buon periodo il Torino è stato sconfitto il casa dal Bologna. Quella di domenica sarà una partita completamente diversa, che però il Torino affronterà in maniera particolare rispetto a tutti gli altri anni perché non ha l’assillo della retrocessione e quindi può giocare una gara tranquilla poiché ha tutto da guadagnare e niente da perdere, di conseguenza questa partita può essere interpretata in modo diverso rispetto a quella d’andata quando il Torino proprio non ha giocato, considerando tutte le partite alle quali ho assistito. E’ vero che si dovrebbe sgombrare il campo da ogni pensiero come dice Cairo e pensarci solo all’ultimo momento, ma al derby non si può pensare solo all’ultimo, è una partita che va preparata prima e anche se non si vuole è una sfida che dura più di una settimana. Ma come dicevo il Torino ha tutto da guadagnare e niente da perdere considerando la posizione in classifica”.     

 

Se lei fosse al posto di Ventura come preparerebbe questa sfida?

“Mah, quando giocavo io non si faceva una grossa preparazione di questa gara dal punto di vista  degli stimoli e del dover comunicare grinta e la determinazione veniva da sola. All’epoca era un calcio diverso, ma se toglievamo i due portieri e un libero da una parte e dall’altra Radice sosteneva che chi vinceva più scontri diretti avrebbe vinto anche la partita. Adesso è diverso, nel calcio si gioca a zona e la Juve è una squadra che sul proprio terreno non ha lasciato assolutamente niente, il Torino sta vivendo un buon momento e ha il vantaggio di avere due attaccanti che teoricamente potrebbero mettere in difficoltà i tre centrali della Juve, anche se questi tre giocatori sono difensori di tutto rispetto”.

 

Infatti da una parte Immobile e Cerci hanno segnato ventiquattro gol, però dall’altra Tevez, Vidal e Llorente trentaquattro, visti i numeri Padelli ha più da temere di Buffon?

“Il confronto è impari perché ci sono due giocatori del Toro e tre della Juve, però c’è da dire che gli altri attaccanti granata non hanno mai segnato in questo campionato e infatti la differenza la fa Vidal, che non è una punta, ma che parte da dietro e riesce sempre ad arrivare alla conclusione. Io non cambierei l’attacco del Torino con quello della Juventus, però scambierei il centrocampo e forse anche la difesa. Secondo me il Toro ha il grosso vantaggio di poter giocare con due calciatori che sono in un grande momento, non solo Cerci che quest’anno ha confermato di avere capacità di poter far fare il salto di qualità alla squadra, ma soprattutto Immobile che è sicuramente la sorpresa di questo campionato, nessuno avrebbe mai pensato che Immobile potesse andare in doppia cifra e potesse dare quel rendimento che finora ha dato. La vera sorpresa del Torino è Immobile per quello che ha fatto e per ciò che sta facendo anche dal punto di vista realizzativo”.

 

Prima parlava del centrocampo, quello del Torino in questa stagione non ha deluso, anzi; però forse ha dei limiti?

“Il centrocampo del Toro non ha assolutamente demeritato, però il confronto con quello della Juventus è spietato. Pirlo, Vidal, Marchisio quando gioca e Pogba sono giocatori di un livello sicuramente superiore a quelli del centrocampo del Torino, anche se i granata quest’anno si sono adattati alla categoria e stanno facendo abbastanza bene. Direi che rispetto alla partita d’andata domenica sarà un’altra storia perché allora il Torino non aveva assolutamente giocato e la Juve non aveva fatto molto di più e tra l’altro aveva avuto la fortuna di segnare in fuorigioco negli ultimi dieci minuti, però il Torino aveva evidenziato quella che era la differenza fra il Toro e la Juve. Sono convinto che fra tre giorni potrà succedere di tutto, anche se il pronostico è dalla parte bianconera”.                 

 

Il Torino dovrà scendere in campo come ha fatto con il Verona con Kurtic e El Kaddouri in fase d’attacco più avanzati rispetto agli altri centrocampisti in modo da dare maggiore sostegno alle punte, quindi con una formazione dall’atteggiamento più “sfrontato” oppure sarà meglio che non corra troppi rischi e resti più accorto in difesa lasciando le iniziative offensive alle ripartenze?

“E’ difficile dare un giudizio su cosa sarebbe meglio fare, però bisogna dire che Ventura ha sempre avuto coraggio contro la Juve e l’anno scorso ha giocato con il 4-2-4, quest’anno ha cambiato modulo, di conseguenza è difficile dire come schiererà esattamente la squadra, però, secondo me, uno dei due fra Kurtic e El Kaddouri non farà parte dello schieramento iniziale. Potrei anche essere smentito perché Ventura è sempre stato coerente con le proprie idee e infatti lo scorso campionato aveva detto che avrebbe giocato con il 4-2-4 e il Torino è stata l’unica squadra a giocare con quel modulo in serie A, anche contro squadre più forti come in effetti era la Juve”.

 

Da bandiera del Toro cosa può dire ai tifosi prima che inizi il derby?

“I tifosi quest’anno hanno un motivo in più per andare a vedere questa partita per come sta giocando il Torino e per la posizione che ha in classifica, nessuno a inizio stagione prevedeva un Toro a questi livelli. Continuo a sostenere, come ho già detto in altre occasioni, che finalmente paga il fatto di aver tenuto lo stesso allenatore per tre anni e di aver dato fiducia per la prima volta nell’era Cairo ad un allenatore che ha guidato acquisti e cessioni, chiedendo giocatori che lui conosceva e cedendo altri. Questo chiaramente è stato il grande vantaggio non solo della società nel credere, ma anche dell’allenatore che ha potuto dare le direttive per far si di poter avere una squadra molto più forte degli anni precedenti. Ai tifosi non c’è bisogno di dire niente, sentono maledettamente questa partita e la vivranno in una maniera particolare. Quando giocavo io il derby era la partita della vita e lo può diventare anche per i giocatori attuali: riuscire a smentire il pronostico e a interrompere la striscia negativa di diciannove anni senza la vittoria”.