Di Nardo: "Il Torino dovrebbe avere il coraggio di rifondare tutto"
TorinoGranata ha intervistato in esclusiva il giornalista di giornalista di TgFestival e opinionista di SportItalia Marco Di Nardo per parlare della partita di domani sera tra il Napoli ed il Torino. Intanto il Napoli ha vinto il ricorso e potrà giocare sul campo la partita contro la Juventus, ottenendo anche l'annullamento dle punto di penalizzazione.
"Il ricorso vinto dal Napoli dimostra una cosa chiara a molti al momento dell'accaduto: ce una falla all'interno del protocollo votato dai club ovvero, non hanno tenuto conto del ruolo sacrosanto delle ASL. Detto ciò, sono anche dell'idea che all'epoca il Napoli doveva rispettare quel protocollo invece di mettersi contro l'intero sistema calcio. Nel caso, solo successivamente, far presente di questo problema. Ormai quel che è fatto è fatto ed è giusto che una gara così bella la si disputi. Magari questa volta vincerà il Napoli come capitò con Sarri in panchina".
Che partita ti aspetti domani sera?
"Sarà un banco di prova per entrambe le compagini che, dopo una serie di risultati negativi e prestazioni poco convincenti, hanno il compito di provare a risollevarsi con una vittoria. Mai come in questo caso, i tre punti consentirebbero alla squadra vincitrice di guadagnare tempo e capire cosa va e cosa non per proseguire nel migliore dei modi la stagione".
Entrambe arrivano da un momento difficile, chi sta peggio in base ai propositi di inizio campionato?
"Penso che al momento stia peggio il Torino. Con l’arrivo di Giampaolo, il club granata pensava di poter ridare linfa e un’idea di gioco ad un gruppo che l’anno scorso ha deluso molto. Almeno per il momento però, così non è stato ed il terzultimo posto è indecoroso per una società con una storia importante come quella granata".
Il Napoli punta alla Champions, ma ci può stare anche un pensierino al campionato?
"Statisticamente parlando, una squadra che ambisce a vincere lo scudetto, non dovrebbe perdere più di 3 partite nell’arco di una stagione. Al momento, il Napoli ne ha già perse 5 e tutte contro le dirette concorrenti per i primi quattro posti. Con un andamento del genere e con i problemi atavici che gli azzurri si portano dietro da dopo l’addio di Sarri, penso che si debba e si possa lottare al massimo per un posto in Champions League. Lottare per lo scudetto significa, oltre ad avere una difesa granitica ed un attacco cinico, anche una mentalità forte. Il Napoli di questi ultimi 3 anni ha dimostrato di non avere più queste competenze e quindi, penso che sia impossibile lottare per il vertice".
Gattuso potrebbe fare meglio o fa il massimo con i giocatori che ha?
"Partendo dal presupposto che bisognerebbe solo ringraziare Gattuso per ciò che ha fatto sin dal primo giorno che arrivò a Napoli, sono anche dell’idea che qualche errore lo abbia commesso in questa prima parte di stagione. Prima di tutto, questo Napoli non ha i giocatori per disporsi con un 4-2-3-1 in quanto si richiede, in fase di non possesso palla, ai 3 trequartisti di ritornare ma ciò non sempre viene fatto. Conseguenza? Napoli sbilanciato e facilmente colpibile in contropiede. Rispetto alla squadra di Sarri, questa non ha la stessa fluidità di manovra. Per questo motivo, Gattuso dovrebbe puntare molto su Demme e non sul duo Bakayoko-Fabian Ruiz che, prima di passare una palla, fanno almeno 2 o 3 tocchi. In questo modo, è normale che si soffra il primo pressing degli avversari. Bisognerebbe valutare anche la questione terzini: è da qualche partita che Di Lorenzo non fornisce le ottime prestazioni della passata stagione e questo è un problema non da poco".
Quali potrebbero essere i giocatori determinanti per la partita?
"Per il Napoli Insigne mentre per il Torino Belotti".
Giampaolo ha incassato nuovamente la fiducia della società, non sarebbe invece necessario uno scossone?
"Non penso sia necessario un cambio in panchina. Anzi, sono dell’idea che uno scossone del genere non farebbe altro che eludere i reali problemi del Torino che, tra questi, c’è anche la non perfetta costruzione della squadra secondo i dogmi calcistici dell’allenatore scelto".
Cosa deve fare la società a gennaio? Tenere il mister e rifare, in parte, la campagna acquisti?
"Sono dell’idea che il problema sia all’interno dello spogliatoio. Così come fu l’anno scorso per il Napoli, anche il Torino quest’anno sta riscontrando dei problemi all’interno del gruppo. Pertanto, sono dell’idea che bisognerà agire con forza e autorità sul mercato, seguendo quelle che sono le linee guida dell’allenatore, cosa che invece in estate non è stato fatto".
Da Napoli che idea vi siete fatta della crisi granata?
"Come ho accennato prima, il problema non è l’allenatore ma sono squadra e società. Sono soprattutto dell’idea che il vero problema risieda nel gruppo storico che ormai è logoro. Belotti, Sirigu, Izzo, Nkoulou, Ansaldi: sono tutti giocatori che probabilmente, nella loro testa, pensavano di poter raggiungere traguardi differenti con la maglia granata. Proprio in virtù dei traguardi non raggiunti, presumibilmente, ha pensato anche di chiedere la cessione ma non ha avuto il coraggio di proporlo con forza a Cairo. D’altro canto, lo stesso presidente granata in questi anni, probabilmente per questioni finanziarie del club, di grandi investimenti non ne ha fatti e di conseguenza i risultati non possono che essere questi che stiamo vedendo. Mihajlovic, Mazzarri, Giampaolo non sono allenatori sconsiderati o incapaci anzi, sono persone preparate e con cui si potrebbe iniziare un ottimo progetto tecnico. Per fare ciò al Torino però servirebbe solo il coraggio di rifondare tutto".