De Biasi: "Vi spiego il guaio del Toro"
Ribaltone a Torino. La posizione di Colantuono era ormai da settimane piuttosto difficile, ma la brutta prestazione dell'ultimo turno ha convinto Cairo ad interrompere il legame con l'ex tecnico di Palermo e Atalanta, affidandosi alle cure di Mario Beretta, specializzatosi in salvezze miracolose alla guida del Siena. Per commentare l'ennesimo episodio di cambio di guida tecnica in corsa, Tmw ha contattato Gianni De Biasi, allenatore storico degli ultimi anni granata. A quello che Cairo aveva definito come il suo "Ferguson a rate", abbiamo chiesto lumi riguardo le difficoltà pressoché ataviche che una piazza come quella granata si trova ad affrontare. Ecco un'anticipazione delle interessanti considerazioni espresse dal tecnico trevigiano: Anche in questa stagione il Torino, nonostante fosse dato come una delle assolute favorite, sta incontrando diverse difficoltà. Come se lo spiega? "Me lo spiego con le difficoltà di lavorare in una piazza come Torino. C'è una grande pressione, e ahimè la cosa che ritengo più importante, si continua a vivere con il mito del passato, aspetto che a mio parere limita il presente. Fin quando non si torna a fare i conti con la realtà, non si riesce ad impostare un discorso volto a guardare avanti. Quello che non è cambiato, e che mai cambierà, sono la fede e la voglia di successo dei tifosi del Toro, ma per il resto è tutto diverso rispetto agli anni d'oro.
"Io stesso avevo pronosticato il Torino come potenziale primo in classifica con diversi punti di vantaggio, ma molti giocatori anche dotati di grandi doti tecniche, non sono accompagnati da una personalità che li faccia convivere con una pressione che man mano che i risultati non arrivano diventa più pesante. Prendiamo l'esempio di Di Michele: lui ha ottime doti tecniche, è stato molto rimpianto dai tifosi la scorsa stagione, ma è un esempio delle difficoltà che stanno vivendo i granata".