Cuore Immenso Toro
Ci sono partite che non possono essere raccontate, vanno vissute e sofferte minuto dopo minuto, un occhio al cronometro e l’altro alla palla, con la solita domanda che ti torna in mente, ma vale la pena soffrire cosi per una partita di calcio? Torino-Palermo, in pratica, un tripudio di emozioni, ma solo, e fortunatamente per le nostre coronarie, nella ripresa, dall’eurogol di Benassi, la perla più preziosa della giornata, alla doppia espulsione, Molinaro prima, Obi dopo, e tanta, tanta sofferenza. Ma, questo Toro ha un cuore immenso, e non dico una banalità se affermo, che in altre circostanze questa partita finiva con una sconfitta, altro Toro, altri tempi. Partita onestamente brutta nella prima frazione, con due squadre similari, ma non speculari, più propense a giocare sull’errore dell’avversario. Pochissimi tiri in porta, molta tattica, e poca voglia di rischiare più del dovuto. Al 44’ l’unico lampo, il gol di Maxi (autogol di Gonzales), sull’unica vera azione manovrata e degna di nota del primo tempo. Nella ripresa cambia tutto, la squadra di Ventura parte a mille, neanche il tempo di dare un’occhiata alle formazioni, che Benassi, ben imbeccato da Maxi Lopez, s’inventa il gol dell’anno, sassata di destro al volo, due metri dentro l’area di rigore, tiro in diagonale, potentissimo, che trova l’angolo opposto della porta difesa da Sorrentino. Il Toro continua a spingere, prima Zappacosta, poi Benassi, mettono dentro palloni importanti, che non trovano la deviazione decisiva per un nulla. Sembra un monologo granata, il Palermo che deve recuperare non riesce ad organizzare una sola azione offensiva, gli uomini di Ventura sono i padroni del campo e mettono in mostra il meglio del proprio repertorio. Poi al 16’ minuto le cose cominciano a cambiare, Molinaro viene espulso per doppia ammonizione, entra G. Silva per Maxi. Pochi minuti e Struna ferma con le cattive Baselli, fallo non pericoloso ma sicuramente vigoroso. Esce Baselli per infortunio entra Obi. Altri quattro minuti ed Acquah prende il posto di Benassi, cambiato in 10 minuti difesa, mediana, e modulo di gioco. Passa solo un attimo e lo stesso Gonzales (autore dell’autorete) accorcia le distanze. Nonostante l’inferiorità il Toro risponde colpo su colpo, anzi sono proprio gli uomini di Ventura ad avere la più bella chance, ripartenza di Acquah che serve un ottimo pallone a Quagliarella, diagonale che però non trova la porta. Il Toro se la gioca alla pari, forse anche meglio del Palermo, nonostante l’uomo in meno, le sostituzioni effettuate da Ventura sono quelle giuste, Obi, Acquah e Silva fanno il loro, e non fanno rimpiangere i compagni che avevano sostituito. La sofferenza soprattutto psicologica, ma non per questo meno reale, si può quasi toccare, si sente e si avverte nel pubblico e nei protagonisti. Il Palermo mette dentro tanti palloni dalle fasce laterali, ma la difesa del Torino, dove giganteggia capitan Glik, amministra senza grandi affanni. Ad 1 minuto dalla fine dei novanta Obi perde la testa e commette su Vasquez un fallaccio, cartellino rosso e Toro in nove. Il Palermo sembra morso da una taranta (Ventura ha detto, con la bava alla bocca), saltano schemi e posizioni di gioco. Tutti in attacco con i granata arroccati nei propri venti metri. Sull’ennesimo cross, Struna, di testa, colpisce la traversa, ma è l’ultimo sussulto dei rosanero, Padelli con alcune uscite blocca le ultime velleità dei palermitani.
Vince il Toro, meritatamente, tanto cuore ma non solo quello, anche perché undici contro undici si è vista la differenza tra le due squadre. Quindi si può tranquillamente ragionare su questo, facendo però torto a quanto hanno fatto i granata prima in 10 poi in 9. Forse, e dico forse, l’espulsione di Molinaro ci ha regalato un Toro che quest’anno ancora non si era visto, tosto e roccioso come solo le grandi squadre sanno essere, sicuro del risultato che si voleva raggiungere. Unito e compatto come sempre deve essere una squadra di calcio, basti pensare a Vives che si fa settanta metri di campo per dare una appoggio a Quagliarella, e siamo al 39’ del secondo tempo, oppure allo stesso Quagliarella fare il terzino, il mediano e la prima punta dopo 93 minuti di gioco.
Quanto ai singoli, immenso Vives, che riscatta la prestazione opaca di Verona, bene Baselli, prestazione cresciuta minuto dopo minuto, importante la prova di Benassi, ottimo il trio difensivo, convincente Padelli, voglioso Quagliarella, persuasivi i cambi, Acquah, G. Silva ed Obi, con quest’ultimo che deve però capire i momenti della partita, ma non per questo va messo alla gogna. Grave lasciare la squadra in nove, ma forse, il suo intervento è andato oltre le sue reali intenzioni.
Ora avanti con il Carpi, l’infermeria è piena, gli uomini a disposizione sono quelli, mancano tre dei quattro terzini di ruolo, ma Silva ha dimostrato di poterci stare in quella posizione, e lo stesso Moretti potrebbe giocare esterno difensivo, con compiti ovviamente diversi, quanto al centrocampo, da valutare Baselli, quindi la mediana sarà formata da Vives, Acquah e Benassi, con Prcic e Farnerud possibili alternative. In attacco nessun problema, tutti a disposizione.