Carlo Nesti: “Interfuga con la faccia di Melo”
C’era una volta, 13 anni fa, un’Inter in grado di vincere le prime 4 partite di campionato, impresa alla portata solo degli Herrera, Simoni e Cuper.
E’ una squadra muscolare in formato Melo, e magari in attesa di tramutarsi, con Kondogbia, Jovetic e Perisic, da bisonte in gazzella.
Dopo le supplenze-gol dello stesso Jovetic e Guarin, ecco scattare Icardi, bomber fondamentale per concretizzare le ambizioni da scudetto.
A ridosso dell’Inter, scalpita il Toro più spavaldo degli ultimi 22 anni, con Quagliarella che, a forza di segnare contro le ex squadre, non esulta più.
A proposito di “ex”, Paulo Sousa dimentica la beffa del Basilea, e la Fiorentina mantiene il passo, grazie al trio offensivo guidato da Babacar.
La Roma capovolge la situazione Champions: contro il Barcellona, in auge la difesa, mentre contro il Sassuolo, Garcia condanna proprio quel reparto.
Il Milan festeggia il ritorno di un cannoniere alla Shevchenko, come Bacca, e il ritorno del fratello di Balotelli, come lo definisce Berlusconi.
Il Napoli passa al 4-3-3, e si scatena, con 5 gol contro il Bruges, e 5 contro la Lazio, dovuti più al genio di Insigne ed Higuain, che non al modulo.
La squadra di Pioli crolla, ma è una Lazio B, alla luce di assenze, tipo De Vrij, Biglia, Candreva e Klose, pesanti come macigni.
La Juventus, infine, vince per la prima volta in campionato, sfodera il cinismo, ma continua a preoccupare per la perdita dei pezzi, come Morata e Mandzukic.
(“EDITORIALE” PER RADIO SPORTIVA)
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