Carlo Nesti a Radio Vaticana: “Bonucci, perché hai buttato via la medaglia?”
Bonucci: il secondo posto non vale nulla?
“La filosofia del calcio iperprofessionistico - dice Carlo Nesti, a Giancarlo La Vella della Radio Vaticana Italia, nella rubrica “Non solo sport” del lunedì, alle 12,35 – conduce, purtroppo, a conclusioni scarsamente educative. Il difensore della Juventus Bonucci, dopo la finale di Champions persa contro il Barcellona, ha detto di non ricordarsi neppure dove ha gettato la medaglia del secondo posto, perché tanto la piazza d’onore, nel calcio, non conta nulla. Ciò contrasta nettamente, ad esempio, con la cultura olimpica, che esalta il valore non solo della medaglia d’oro, ma anche delle medaglie d’argento e di bronzo. Mi spiace che un ragazzo intelligente, come Leonardo, si sia lasciato sfuggire una affermazione del genere, perché, nella vita, va premiato non solo chi vince, ma anche chi ha dato tutto per vincere, ma non ci è riuscito. Gesù per primo, nella sua predicazione, antepone le intenzioni buone delle persone, a qualsiasi effetto pratico. Gli stessi tifosi bianconeri, aspettando in migliaia i giocatori, a Caselle, alle 4 di notte, hanno dimostrato di avere apprezzato l’impegno come un successo, per cui evitiamo di svilire i piazzamenti , oltretutto strameritati”.
Cristoforetti: è anche una grande impresa sportiva
“In questo paese, dopo tanti esempi di violenza, corruzione e malgoverno, c’è un grande bisogno di normalità anche nelle cose straordinarie, di volti puliti anche laddove si immaginano “mostri”, al di fuori della nostra portata. Penso che sia questo il successo di Samantha Cristoforetti, che è rimasta per 200 giorni nello spazio, una impresa pure sportiva, comunicando con simpatia, solarità e semplicità. Eppure, 2 lauree, e il ruolo di capitano pilota dell’Aeronautica Militare, potevano offrirci il profilo di una persona, al di sopra dei nostri modi di esprimerci. Non è andata così, ed è la conferma che le femmine italiane, in tanti casi, stanno ottenendo la fama mondiale, più dei colleghi maschi. Nello sport, le donne azzurre, da decenni, dalla Simeoni, alla Compagnoni, fino alla Vezzali, passando per pallavoliste a pallanuotiste, e arrivando fino alla Pellegrini, alla Vinci, alla Errani, e alla Cagnotto di questi giorni, sono una realtà consolidata. E in molte circostanze, appaiono più sagge degli uomini nel gestire gli eccessi della popolarità, senza bravate, se mi è consentito, molto maschili, e ben poco virili, come, al contrario, troppi arroganti credono”.
Lotito: e adesso anche la “tentata estorsione”?
“Sicuramente, il presidente della Lazio Lotito ricorderà a lungo questa stagione. Di positivo, ha messo in piedi una squadra spettacolare, la più bella realtà della seconda parte del campionato, in grado di arrivare terza in classifica, e di porre le basi per un futuro immediato da anti-Juve. Di negativo, invece, c’è, ormai, un romanzo a puntate da raccontare. Prima, il presenzialismo, nella Nazionale di Conte, che all’inizio aveva infastidito un po’ tutti. Poi, la telefonata registrata, in cui vedeva come una calamità la promozione del piccolo Carpi. E infine, adesso, le indagini per una presunta “tentata estorsione”. In pratica, essendo consigliere federale, avrebbe esercitato pressioni, o addirittura minacce, nei confronti dei dirigenti di società di Lega Pro. Se non fosse stato approvato il bilancio consuntivo del 2014, avrebbe ritardato la corresponsione dei finanziamenti della Figc. Con la massima prudenza, e lasciando ai magistrati il compito di svolgere il loro mestiere, mi limito ad una vecchia regola: 3 indizi equivalgono ad una prova. E la prova, semplicemente, è che Lotito, in questa stagione (mettiamola così), non è stato un modello di diplomazia”.
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