Palermo, Sorrentino: "Il Toro è un club speciale, sono diventato uomo in granata"

04.12.2014 14:32 di  Claudio Colla   vedi letture
Fonte: TuttoPalermo.net
Palermo, Sorrentino: "Il Toro è un club speciale, sono diventato uomo in granata"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Intervistato da Tuttosport, Stefano Sorrentino, portiere titolare del Palermo ed ex-granata, ha affermato: "A Torino ci torno ogni settimana, lì vivono tre delle mie quattro figlie. Sabato saranno in tribuna a tifare per me. Con loro, tanti altri familiari. A Torino sono cresciuto, lì tornerò a vivere quando chiuderò con il calcio. Il Torino è qualcosa di speciale. Per me è sempre un piacere rivedere quelle maglie e ritrovare vecchi amici che c’erano già quando io giocavo lì. Penso ai magazzinieri, a Venera, Bernardi, Fortunato, tutta gente che mi ha aiutato. Il Toro è la squadra che mi ha accolto quando la Juve mi ha scartato, in granata sono diventato grande, e il mio carattere s’è temprato. Se ho superato le difficoltà, anche extra calcistiche, lo devo a quell’esperienza. Il ricordo più bello? I più belli tanti. I debutti in A e B, le due promozioni. Il più brutto quando mi dissero che mi avevano venduto all’Aek Atene perché c’era bisogno di fare cassa. Due anni dopo sarei potuto tornare, poi scelsero Sereni. Il derby del Toro contra la Juventus? Dopo la nostra partita sono scappato a casa. Al gol di Pirlo ho spento la tv. Fa male perdere in quel modo, il Torino meritava di più. Comunque Ventura può essere contento: rispetto agli ultimi derby il gap non si è visto. Potevo essere titolare nel derby, ma con la maglia della Juve? Eccome se ci ho pensato, e sarebbe stato stranissimo. In estate c’è stato un momento in cui potevo finire alla Juve se Storari fosse andato via. Poi non se n’è fatto più niente. Dall’altro qualcuno mi ha aiutato ad evitare una domenica bestiale. Torino fischierà Maresca? Ero in panchina in quel derby, quando esultò facendo le corna lo avrei voluto ammazzare. Ormai fa parte del passato, Enzo è un grandissimo professionista e un compagno eccezionale. La condizione del Toro dopo la sconfitta nel Derby? Psicologicamente è una brutta botta, ma conoscendo lo spirito che c’è in quella società sono sicuro che la reazione sarà immediata. Per questo dobbiamo stare molto, ma molto attenti. Intanto hanno giocatori di altissimo livello, penso a Quagliarella, Amauri, Glik, Darmian, El Kaddouri. Poi hanno un allenatore che è una garanzia: Ventura è squalificato, ma la partita la prepara lui. Infine l’ambiente e la voglia di riscatto. Il Toro da sempre è abituato alla sofferenza, farà di tutto per superare anche questo choc. Aggiungo anche che la classifica è bugiarda, il Toro merita di stare più in alto. Io comunque ritornando a parlare di Palermo, vi dico che non sono stupito di quello che stiamo facendo. La squadra era già forte in B, ero sicuro che avremmo fatto bene anche in A. Abbiamo 17 punti, ne meriteremmo anche noi qualcuno in più, ma va bene così. Ne mancano 23 alla salvezza. Dobbiamo ottenere il massimo contro Torino, Sassuolo e Atalanta prima della sosta. Quando avremo raggiunto quota 40, potremo pensare al altro. Sono vecchietto, ma qualche sogno ce l’ho ancora. Una presenza in Nazionale forse è impossibile, ma voglio parare in A fino a 40 anni, superare le 300 presenze e chiudere a carriera nella squadra che mi ha lanciato, ovvero il Torino".