Napoli, l'attacco ora è un caso
L'occasione sprecata in Champions League ieri sera è di quelle gigantesche. Il Napoli non ha portato via il bottino pieno da Genk e ha fallito l'opportunità di avvicinare sensibilmente il passaggio agli ottavi, andando a vanificare a conti fatti l'impresa fatta con il Liverpool. Del resto, se si continua a litigare col gol è difficile uscire vittoriosi da qualsiasi trasferta di Champions, l’analisi di Antonio Gaito su Tuttomercatoweb.com. La squadra di Carlo Ancelotti non è andata oltre un brutto 0-0 che, da un lato ha confermato i progressi difensivi, con soltanto 3 gol subiti nelle ultime 6 sfide - di cui uno su rigore e uno su angolo - ma dall'altro ha certificato i problemi di realizzazione con almeno altre quattro palle gol non capitalizzate che fanno tornare in mente l'incredibile ko col Cagliari e la gara non chiusa col Brescia.
Schierato titolare, Arek Milik ha confermato di essere lontanissimo dalla migliore condizione ed ha le maggiori responsabilità per lo scarso cinismo. Per il polacco un colpo di testa comodo sulla traversa ed un altro ancora più agevole addirittura alto, anche se probabilmente l'errore peggiore è stato di Callejon con un destro comodo da due passi mandato fuori nella ripresa. Non ha convinto neanche Lozano, allargato poi sull'esterno con risultati sicuramente migliori. Tardivo è stato l'ingresso di Mertens, e successivamente quello di Llorente, col Genk ormai quasi tutto a protezione dopo aver speso tantissimo nella prima ora di gioco. Fa discutere, invece, l'esclusione di Insigne ("non l'ho visto brillantissimo in allenamento, ma sarà pronto per la prossima partita", le parole di Ancelotti nel post-partita) con Younes preferito nella panchina corta di Champions, ma neanche subentrato a causa dell'infortunio di Mario Rui che ha privato il tecnico di un cambio offensivo. Da Torino, con ogni probabilità, si ripartirà da Mertens e Llorente, con il capitano Insigne sull'out mancino, per provare ad alzare almeno a livelli accettabili la percentuale realizzativa. Come l'anno scorso, il Napoli resta una squadra che crea tantissimo (seconda in Europa con 21,3 tiri tentati, dietro solo al City), ma che nonostante il miglior attacco del campionato e la vocazione offensiva non riesce a distribuire in modo uniforme le reti e ad avere continuità realizzativa.