LIVE Ranieri: "Siamo stati bravi a mettere granellini di sabbia negli ingranaggi del Torino. Un buon pareggio per noi"

21.08.2023 21:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Claudio Ranieri
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Claudio Ranieri
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L’allenatore del Cagliari, Claudio Ranieri, fra poco in conferenza stampa commenterà la partita con il Torino.

Ha funzionato bene il primo impatto con la Serie A?
"Sì, i ragazzi hanno giocato con personalità e hanno interpretato bene la gara: sono moderatamente soddisfatto. Non volevamo fare giocare il Torino da dietro perché sapevamo che poi avrebbe creato sempre il due contro uno sugli esterni e non ce lo potevamo permettere poiché là davanti ha giocatori di grossa qualità per cui preferivo la palla lunga del suo portiere o la palla un po’ sporca, non mai pulita, dei suoi tre difensori. Abbiamo interpretato bene la gara e cercato di rispondere colpo su colpo, ma non siamo stati forse molto lucidi in questo caso. Ma per il punto fatto i miei giocatori vanno abbracciati uno per uno. C’er un caldo veramente opprimente, non respiravo io in panchina e figuriamoci loro che correvano”.  

Un valore aggiunto il cambiare modulo a seconda dell'avversario?
"L’ho detto fin dal primo giorno che giocheremo con il 4-4-2 per gli amanti dei numeri, ma poi all’interno di una gara ci sono molte divagazioni sul tema. Potevamo fare anche oggi il 4-4-2, ma non saremmo riusciti a prendere i tre e allora avrei potuto far avanzare Nandez coprendo Makoumbou, però sarebbe stato troppo lunga e allora ho preferito metterci a specchio, pressare in avanti e ripartire. Un’azione noi e una loro è quello che avevo chiesto cercando di far arrivare alla loro batteria di fuoco le palle non mai pulite e limpide con l’uno-due rasoterra dove loro sono molto bravi”.

Ha sorpreso tutti.
“E’ perché non state attenti (sorride, ndr): a Châtillon avete visto tutti gli allenamenti”.

Un suo parere sugli esordienti, in particolare quelli in Serie A.
“Tutti hanno giocato con personalità, che è una cosa importante al debutto. Sono veramente soddisfatto per come hanno interpretato la gara senza paura e senza remore per chissà cosa. Hanno giocato e cercato di fare gol e non ci siamo riusciti, ma abbiamo quasi sempre chiuso bene i varchi per loro. E’ stata una gara positiva e portiamo via un punto, che è importante per noi, a uno squadra come il Torino che l’anno scorso è arrivato decimo in classifica e stanno crescendo perché vogliono arrivare in Europa, mentre noi siamo l’ultima arrivata dalla Serie B e sappiamo che dobbiamo pagare dazio. Adesso siamo contenti per quello che abbiamo fatto, ma già da domani dobbiamo cominciare a pensare all’Inter”.         

Quanta emozione ha provato nel minuto di silenzio in ricordo di Mazzone?
"Potete immaginare l’emozione che ho avuto perché Mazzone è sempre stato un maestro non solo per me, ma per tutti. Lui mi fece capitano quando giocavo, io avevo fatto già parecchia strada all’estero, in Inghilterra, Francia e Spagna, e fu lui a dirmi che non potevo definirmi allenatore se non avessi salito i quattro gradini dell’Olimpico e sono riuscito a fare anche quello per cui ho un ricorso bellissimo di un uomo che pareva burbero, ma aveva un cuore d'oro”.

L’eredità morale di Mazzone è sua poiché è amato a prescindere dalle bandiere.
“Io non posso sentirmi alla sua altezza, è stato veramente un padre per tutti, io non so se sono un fratello maggiore per i miei giocatori, lo spero. Spero di dare loro indicazioni giuste non solo di calcio, ma anche di vita sportiva".

Si aspettava che il Torino giocasse come ha fatto?
"Il Torino sappiamo com’è. L’avevo detto in presentazione che sapevamo come gioca e loro non sapevano come giochiamo noi. Il Torino è una buona squadra, super organizzata, hanno movimenti pre-confezionati e si vede che si muovono all'unisono. Noi siamo stati bravi a mettere i granellini di sabbia nei loro meccanismi".

Quanto sono stati bravi Sulemana e Makoumbou a sporcare i palloni di cui parlava prima? Si aspetta innesti già prima della gara con l'Inter?
"Cosa sono? (ride, ndr). Rispettiamo chi ha giocato oggi. Sulemana e Makoumbou hanno fatto una grandissima partita centrocampo e hanno retto nello scontro sia fisico sia tecnico con Ricci e Ilic, che sono due signori avversari. Adesso arriverà l'Inter che ha altri tipi di giocatori: ci misureremo di partita in partita".

Questo punto dà maggiori consapevolezze alla squadra?
"Ho detto ai ragazzi che dobbiamo avere il giusto equilibrio: mai montarci la testa se facciamo bene e mai deprimerci quando, e l’ho detto più volte, prenderemmo qualche libecciata. Dobbiamo essere sempre concentrati e determinati, quando incomincia l’allenamento il primo giorno e pensare all’avversario. Quello che abbiamo fatto si dimentica e si tiene solo in cassaforte, lo sappiamo dentro di noi, ma poi abbiamo altri avversari e altre problematiche con altri campioni e dobbiamo essere sempre sul pezzo perché se ci si distrae e anche se non ci si distrae arriva un avversario come l'Inter che ha campioni che possono inventarsi qualsiasi giocata. Noi dobbiamo uscire dal campo sempre a testa alta sapendo di aver dato tutto per il bene della squadra, del Cagliari e della Sardegna che ci sta dietro".

Come mai certe scelte di formazione e senza un centravanti di ruolo?
"Come ho detto, per cercare di fare la partita che ho fatto. Non avendo nessuno alto, ho messo Azzi che ha più alto di Augello altrimenti avrei sofferto troppo sulle palle inattive e allora per questo ho lasciato i tre piccoletti davanti anche sui calci d'angolo nel primo tempo e nel secondo soltanto uno".