A tu per tu con Vincenzo Santoruvo

26.09.2009 10:30 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: TMW
A tu per tu con Vincenzo Santoruvo
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Raffaella Bon

 

Il suo Frosinone viaggia alla grande in questo avvio di Serie B, ma Vincenzo Santoruvo non si fa prendere dall'entusiasmo ed elogia il tecnico Moriero ed i compagni per il grande lavoro svolto finora.

Vi considerate una delle sorprese finora del campionato?
"Nessuno se l'aspettava e nemmeno noi. Quest'estate abbiamo lavorato e cercato di migliorare il campionato della scorsa stagione, con il lavoro, l'entusiasmo e soprattutto con la mentalità vincente che ci ha trasmesso il mister siamo riusciti ad ottenere per adesso risultati importanti".

Quindi merito di Moriero?
"Moriero è un allenatore che, in prospettiva, è destinato a fare carriera e a finire in serie A".

Potrete essere la sorpresa fino alla fine?
"Se continuiamo a seguire Moriero può anche essere".

Come hai visto una delle squadre favorite, la Reggina, contro di voi?
"Li ho visti in difficoltà. Hanno una grande squadra a livello di nomi, ma devono ancora calarsi nella mentalità giusta per affrontare la B. Sono giocatori importanti, che hanno fatto la A, ma finchè non iniziano a calarsi in questa realtà differente faranno fatica".

Quindi li vedi come snobbare la categoria?
"Non è che la snobbano, purtroppo a volte la testa è difficile da comandare e il fatto di sapere di avere una buona squadra non agevola il compito".

Neanche con Novellino in panchina, che ha una grande esperienza?
"Novellino è un allenatore importante, ha fatto la A e in B ha sempre vinto. Questo li dovrebbe aiutare, ma dipende: penso che Novellino sappia che la B è diversa dalla A e che ci sono da utilizzare altre qualità. In campo, però, ci sono i giocatori e se loro non entrano in questa mentalità anche Novellino faticherà a farsi capire".

Il Lecce invece come lo vedi?
"E' partito un po' così, ma credo che alla fine verrà fuori. L'organico è di prim'ordine, la società è di quelle importanti e credo che a gennaio sarà in un'altra posizione di classifica".

Fra le retrocesse chiudiamo col Torino, che voi oggi affronterete in casa.
"Il nostro è un campo particolare, il classico campo della B: piccolo con tifosi attaccati e ambiente particolare. C'è grande entusiasmo, sicuramente ci sarà tanta gente e speriamo di poter godere di questo. Il Torino, però, credo farà un campionato a sè e possono fare il bello ed il cattivo tempo. Se rimarranno umili, come l'allenatore, stravinceranno il campionato. Hanno un organico formidabile: davanti ci sono giocatori fantastici, in mezzo quantità e qualità ed in difesa sono ben assortiti. Il vantaggio grosso è poi che anche in panchina mandano giocatori importanti. Se decidono di vincere quattro partite di fila riescono a vincere quattro partite di fila, resta da vedere mentalmente se possono o meno calare di concentrazione. Se saranno sempre sul pezzo sarà per noi dura, ma con l'entusiasmo cerchiamo di sopperire alla differenza tecnica".

Con Moriero in panchina come ti trovi?
"Mi trovo molto bene, logicamente gioco molto spalle alla porta perché con questo modulo vengono esaltate le tre mezze punte e il centravanti ha più la funzione di boa. In questo periodo hanno usufruito più loro di me, ma quando ottieni certi risultati non puoi pensare alla gloria personale. Se il risultato finale può essere quello di questo inizio sarebbe davvero gratificante, qui non si pensa al singolo, ma al collettivo".

Il collettivo è importante?
"Sì, tutti sono a disposizione e in queste prime giornate ci sono giocatori importanti che hanno giocato meno. Il gruppo, di solito, lo fa chi non gioca perché chi gioca è contento, ma noi per ora stiamo benissimo. Ci tengo a dire questo perché, vedi Ascoli o Biso, sono giocatori che hanno fatto anche la categoria superiore e non stanno trovando molto spazio, ma offrono il loro supporto di esperienza ed entusiasmo. Ora ci interessa poco chi gioca o no, vogliamo toglierci soddisfazioni importanti".

Anche chi non gioca proprio, tipo Ginestra o Carlini?
"Purtroppo si gioca in undici, l'allenatore fa scelte e i risultati stanno dando ragione. Il mister non ha preclusioni perciò ognuno deve aspettare il proprio turno".

State facendo qualche tabella per sognare la A?
"No, non abbiamo fatto tabelle e viviamo alla giornata. Non possiamo permetterci di farlo, sarebbe un errore perché non siamo partiti per vincere il campionato poi se a due-tre mesi dalla fine saremo vicini alla vetta allora potremo anche sognare".