D'Onofrio, il piccolo Inzaghi granata

30.03.2009 18:14 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: www.leggo.it

Professione killer d’area. Più di settanta gol nelle ultime quattro stagioni. Quest’anno, ne ha già realizzati sedici in campionato, oltre alle sei perle al torneo di Viareggio. Sei tutti d’un botto sabato scorso a Grosseto contro i locali, travolti dalla squadra di Scienza con un rotondo 8-2.


Se l’exploit di Denis D'Onofrio non cambierà la sorte della Primavera granata, quasi fuori dalla fase finale, le sei realizzazioni consecutive hanno aumentato i watt delle lampadine che già si erano accese sul promettente attaccante delle giovanili. «Tutte insime, che emozione - le parole di D’Onofrio - mi è già accaduto quando giocavo nei pulcini, ma adesso è un’altra cosa. Porterò i pasticcini nello spogliatoio, dobbiamo festeggiare. E’ grazie a Scienza e ai miei compagni se sto vivendo questo momento».


La storia si ripete e si rinnova, D'Onofrio è sulle tracce di Quagliarella e Acquafresca, attaccanti nati e cresciuti sotto il colore granata prima che uno sciagurato fallimento li regalasse alla concorrenza. Adesso il primo è nella Nazionale di Lippi, il secondo nell’Under 21 di Casiraghi. Il baby bomber si fa conoscere. E sogna.«Sono al Toro da quindici anni, ho fatto tutta la trafila, ho subito la tragedia di quattro anni fa, ma sono ripartito con Cairo. Sono destro, mi piace giocare sulla linea del fuorigioco. Sono granata da sempre, nato sotto il segno di Pulici, ma calcisticamente mi rivedo in Inzaghi. Devo tutto a mio papà Rino, che fa l’operaio all’Avio di Rivalta, e a mia mamma Rosalba, impiegata. Ho anche un fratello di 22 anni, Dario, gioca in Eccellenza nell’Airaschese».


Vive una favola, ma per D’Onofrio il meglio deve ancora arrivare. «Spero di esordire con questa maglia, di giocare un giorno con il mio idolo Rosina e di fare un gol sotto la Maratona. Però ora sto con i piedi ben piantati a terra. Sarebbe già un grandissimo risultato ricevere da Camolese la prima vera convocazione. Prima si deve salvare il Toro, poi potrà anche venire il mio piccolo momento». La gloria può attendere, ma Denis sgomita e si mette in luce anche con i grandi: Camolese gli ha già messo gli occhi addosso. Anche le migliori società in cerca di nuovi talenti. L’oro di Cairo è blindato fino al 2012.