Un Albinoleffe scatenato
Quant'aveva perduto l'AlbinoLeffe a Novara? Tre a zero. E tre gol l'AlbinoLeffe ha subito rifilato al Sassuolo (a uno, ma l'emiliano Quadrini ha segnato nel finale, a risultato acquisito). Vittoria preziosissima ai danni di una formazione di gran lunga più attrezzata, ma che rischia di restare fino alla fine fra le concorrenti dirette nella lotta per la salvezza. Paradossalmente la squadra di Gregucci gioca troppo bene per vincere (per quarantacinque minuti). Ma è leziosa, tutt'altro che cattiva, agonisticamente. Alzi la mano chi, alla fine del primo tempo, conclusosi a rete inviolate, avrebbe mai immaginato il succitato risultato finale. Salvo una mezz'occasione di Foglio e un corner procurato da Zenoni, la Celeste non era mai riuscita a mettere nemmeno il naso nella metà campo avversaria. Mentre gli ospiti s'erano fatti vivi, eccome, sfiorando almeno in tre circostanze la realizzazione (bravo Tomasig). Nessuna sorpresa, del resto, da parte mia, avendo visto lunedì scorso il Sassuolo battere, sia pure all'ultimo respiro, il Siena, a logico suggello di una prestazione davvero brillante per continuità e determinazione. Senza contare le individualità di qualità, con gente come Martinetti e Quadrini in panchina per lasciare il posto ai califfi di categoria Noselli e Catellani, quest'ultimo di cui sentiremo parlare a breve scadenza. Allora che cosa è accaduto, dopo l'intervallo? Semplicemente che Momentè, in paziente attesa del momento giusto, l'ha trovato sulla fascia sinistra, approfittando della solita distrazione che prima o poi si realizza anche durante la gara quasi perfetta. Consolini s'è fatto infilare in velocità ed ecco il gioco bell'e fatto. Non basta. Palla al centro e replay, stavolta ad opera di Foglio, che successivamente sarebbe diventato il mattatore di giornata, realizzando pure, ancora in contropiede, il gol della staffa, su pregevole imbeccata di Hetemaj. Sassuolo finito, con un'osservazione preoccupante: reazione si può dire zero per un secondo tempo agli antipodi del primo e perciò sconfortante. Consuntivo. I prodi blucelesti si sono imposti attraverso la loro solita arma, caricata ogni volta con le munizioni contate dalla panchina: massima applicazione, sapendo che quando l'avversario è più forte non sono consentiti errori, e ottimizzazione dell'attimo fuggente. Insomma la concretezza è quel che ci vuole. Con queste caratteristiche, d'altra parte, è più difficile cavare qualcosa di buono in trasferta. Comunque anche contro il Sassuolo mancavano un sacco di giocatori e la fase offensiva non ha potuto disporre di una prima punta di ruolo: davanti è stato schierato Momentè, con Cisse comandato di fare movimento. Speriamo che non sia stata un'impressione, ma Hetemaj ha fatto registrare segni di risveglio.