Binda, il punto della B
Per chi è nato nel giorno in cui, nel 1492, Cristoforo Colombo avvistò per la prima volta la costa americana, non deve essere un gran problema riscontrare falle tecniche o scoperchiare terre instabili.
Nicola Binda, capo servizio nonché responsabile Serie B, Lega Pro e Dilettanti de "La Gazzetta dello Sport", nell'ESCLUSIVA di TMW analizza dalla cadetteria in giù, tra chi sogna l'America, chi non vuole lasciarla e chi l'ha trovata.
Nicola, che serie B stiamo vivendo?
"Diciamo normale, con qualche grande partita adagio ma destinata ad arrivare in alto, lasciando nel frattempo la vetrina a qualche bella realtà".
Il Sassuolo, che proprio al tuo taccuino affidava il sogno di andare in Champions e prendere Kakà (28), straccia per l'ennesima volta il proprio disegno tecnico, deponendo Arrigoni. Come ha dichiarato Zampagna (35) sabato, è un ambiente troppo tranquillo perché possa fare il salto di qualità?
"Può darsi, è uno dei paradossi del calcio di oggi. Ci sono squadre che non prendono gli stipendi per mesi, ma in campo volano. E altre invece pagate puntualmente, ma non in grado di rispondere con la stessa puntualità. Il Sassuolo è una di queste: forse il problema era Arrigoni, visto che la società l'ha esonerato, tocca a Gregucci invertire la tendenza".
Il giocatore che più ti ha sorpreso, sia in positivo sia in negativo, dopo sette giornate di campionato?
"In positivo Cristian Bertani (29) del Novara: è vero che i brevilinei vanno in forma prima degli altri, ma lui è quello più in forma di tutti. Si meritava una seconda chance a questi livelli, dopo quelle avute in gioventù, e non la sta sprecando. In negativo dico Daniele Martinetti (29) del Sassuolo: è uno degli attaccanti più forti del campionato, finora ha fatto un solo gol e per uno così è poco".
Il Portogruaro sta disputando un campionato più che dignitoso, ce la farà a mantenere la categoria oppure è destinato ad una fine in "stile" Gallipoli?
"Da come sono partiti, sembrava proprio un film già visto, a cominciare dal problema stadio. Ora la situazione sembra più serena, anche in società: auguro a questa squadra di tenere duro fino in fondo, e non di far seguire all'ottimo girone di andata, un girone di ritorno scadente