Zanetti: "La Fiorentina? Voglio giocarci contro"
E’ bastato cambiare allenatore per tornare a vincere? “Non proprio, la fortuna è stata contemporaneamente importante. Da sempre aiuta gli audaci” parola di Paolo Zanetti.
Andato via Colantuono, è arrivato al suo posto Beretta, che tra l’altro la partita contro il Gallipoli l’ha vista dalla tribuna. “ Loro sono stati bravi, sono una buona squadra e hanno anche preso tre pali, ma abbiamo fatto qualcosa più di loro. Per una volta la dea bendata ci ha aiutato al 100%. Non sempre il risultato non è figlio di grandi prestazioni, ma se manca la fortuna spesso è difficile fare punti”.
Ora quello che manca è dare continuità ai risultati, cosa che non è ancora riuscita bene alla compagine granata. La vittoria infatti non arrivava da ben 5 turni e serviva oltre che per dare morale alla squadra, soprattutto ai tifosi bisognosi di credere ancora nella risalita in Serie A. “ Si, ora ci vuole continuità. Dobbiamo migliorare tantissimo in questo, senza però badare troppo alla classifica. Sabato ci sarà il Sassuolo e loro sono avanti in classifica rispetto a noi. Giocheremo per vincere e lo faremo da qui alla fine del Campionato. Salutare i tifosi prima della sosta natalizia con una vittoria è fondamentale: c’è ancora tempo certo, ma dobbiamo ritrovare l’armonia anche con loro”.
Anche dalle sue parole viene fuori il grande dispiacere per la partenza anticipata di Colantuono, ma “in questi casi” continua il centrocampista granata “paga sempre l’allenatore. Credo che le colpe vadano suddivise. E’ una sconfitta per tutti, non soltanto sua. Lui è e sarà sempre un grande allenatore e con noi ha sempre dato il massimo, ma quello che è stato è stato e noi ora abbiamo l’obbligo di guardare avanti. Il nostro obiettivo è la Serie A e dobbiamo pensare solo a questo”.
Colantuono è quindi il passato, il presente e il futuro sono nelle mani di Beretta, allenatore milanese vestito da psicologo. “ Il mister ha capito che forse il nostro problema proveniva dalla testa e che avevamo bisogno di tranquillità e serenità, ma è passata solo una settimana. Cerca il dialogo con noi e ha da subito dimostrato la volontà di capire cosa non andava. Quello che ci ha sempre stupiti era che il problema non era durante l’allenamento, perché abbiamo sempre dato il meglio di noi. Poi sul campo non riuscivamo a dimostrare di essere all’altezza dell’incontro”.
Da quest’anno Zanetti è vice-capitano subito sotto Di Michele, un onore a dimostrazione di come il Torino creda in lui dopo le belle prestazioni dell’anno passato. “Essere un punto di riferimento per i miei compagni è a livello morale fondamentale per me! So che posso dare tantissimo allo spogliatoio, soprattutto perché siamo persone che si rispettano e che non vogliono farsi le scarpe l’un con l’altro. Manca quell’ignoranza positiva che ci renderebbe più coraggiosi. La Fiorentina? Sto bene dove sto ora. Preferisco tornare nella massima serie con il Torino e magari giocarci contro”.