Vittoria dei granata a Bologna. Gara alquanto bruttina
Ci sono voluti trentatre anni, ma alla fine il Torino ha espugnato il Dall’Ara. Vittoria sicuramente molto importante per i granata che iniziano nel migliore dei modi il trittico di gare in otto giorni. Per onestà va detto subito che la partita non è stata bella sul piano del gioco e che i tifosi di Bologna e Torino avrebbero meritato di vedere uno spettacolo migliore, se non altro almeno una gara giocata su ritmi un po’ più intensi, nonostante si debba rigiocare fra tre giorni.
Ventura all’ultimo ha dovuto fare a meno di Immobile, colto nella notte da un attacco febbrile, così in campo ha mandato Meggiorini e di fatto il Torino non aveva prime punte. L’infortunio di Larrondo e le scelte estive di avere un parco attaccanti non particolarmente abbondante rendono già alla quarta giornata la coperta estremamente corta. Per il resto i granata sono gli stessi che si erano visti nella partita con il Milan. Pioli dal canto suo ha riproposto il 4-3-1-2 che però sembra non dare i risultati sperati anche perché Bianchi e Moscardelli non hanno inciso sulla partita un po’ perché non sono riusciti a rendersi pericolosi sotto porta e un po’ perché sono stati anche poco messi nella condizione di farlo dai compagni. Moscardelli per giunta non ha giocato il secondo tempo perché sostituito da Mantovani dopo l’espulsione durante il rientro negli spogliatoi di Natali che protestava per il rigore concesso al Torino e realizzato da Cerci allo scadere della prima parte della gara.
Ritmi bassi per tutta la partita che si era annunciata come foriera di gioco ed emozioni perché dopo neppure due minuti il Torino era andato in vantaggio con D’Ambrosio che aveva sfruttato una respinta di pugno non del tutto efficace di Curci su cross di Darmian e aveva di testa insaccato la palla. Dopo un tale avvio tutti si aspettavano la reazione del Bologna e la voglia del Torino di chiudere la partita invece il ritmo del gioco non è decollato e i tentativi dei padroni di casa di agguantare il pareggio o degli ospiti di mettere al sicuro il risultato non erano molto convincenti, qualche incursione in più da parte del Bologna al 7’ con Pazienza, al 16’ e al 19’ Diamanti e al 26’ un traversone di Kone che nessun compagno però raccoglieva, il tutto senza impensierire minimamente Padelli. Sul fronte del Torino una conclusione di Cerci al 25’ parata senza problemi da Curci e un brivido per il Bologna quando Glik al 26’ con una splendida mezza girata nel centro dell’area, su sviluppo da calcio d’angolo, spediva la palla in rete, ma l’arbitro fischiava il fuori gioco. Solo al 29’ arrivava il pareggio dei padroni di casa, ma non con il tanto atteso Bianchi bensì con un altro ex Natali che sfruttava una punizione di Diamanti e di testa prima faceva carambolare la palla sul piede di Padelli e poi le dava la zampata vincente spedendola in rete. Due minuti dopo Diamanti provava a ribaltare la situazione e a portare in vantaggio la squadra con un traversone basso che non creava grattacapi al portiere granata. Il Torino sembrava aver un po’ subito il pareggio e al 40’ era ancora il Bologna ad avere l’occasione di passare in vantaggio quando la traversa negava a Garics l’esultanza per il gol. Lo spavento metteva un po’ di pepe al Torino che al 44’ sfiorava il secondo gol con Cerci su punizione che centrava la traversa, poi sul proseguimento dell’azione Della Rocca faceva fallo su El Kaddouri e l’arbitro decretava il rigore tra le proteste dei giocatori del Bologna, sul dischetto andava Cerci che riusciva a segnare nonostante Curci con la mano avesse intercettato il tiro senza però evitare che la palla sbattesse sul palo e poi finisse dentro la sua porta.
Se il primo tempo non era stato sul piano del gioco particolarmente esaltante la ripresa lo è stata anche meno. Il Bologna giocando in dieci non è riuscito a riagguantare il pareggio e il Torino non ha avuto il giusto cinismo e la determinazione per approfittarne. Il ritmo del gioco è continuato ad essere molto blando e in più il nervosismo in campo è aumentato con la conseguenza che alla fine del match ben undici giocatori erano finiti sul taccuino del direttore di gara (45’ Della Rocca e Diamanti; 48’ Pazienza; 50’ Natali; 51’ Bovo; 70’ Farnerud, 83’ Padelli; 89’ Kone; 90’ Perez, Glik e D’Ambrosio). Il Torino quando era in possesso della palla non veniva pressato dal Bologna e a sua volta non provava con grande convinzione a verticalizzare sfruttando la superiorità numerica e il fatto che la difesa dei padroni di casa non è stata sempre impeccabile quando doveva intervenire. Da una parte Diamanti ha partecipato a quasi tutte le azioni di un certo rilievo della sua squadra, mentre dall’altra Cerci non sempre è stato il trascinatore dei suoi, anche se alla fine il suo apporto è risultato maggiore rispetto a quello dell’avversario, nonché suo compagno in Nazionale. Anche nel secondo tempo un gol è stato annullato per fuorigioco a farne le spese il Bologna al 74’ quando Kone di testa ha spedito una punizione di Diamanti alle spalle di Padelli, ma al greco è stata rilevata la posizione di fuorigioco quindi niente pareggio.
Un po’ strana è apparsa la sostituzione di Meggiorini al 67’: se da una parte si può anche capire che Ventura abbia voluto preservare il suo attaccante nel caso Immobile non possa rendersi disponibile mercoledì per la partita con il Verona, visto che in rosa non c’è nessun altra punta salvo aggregare un ragazzo della Primavera, dall’altra il giocatore nelle precedenti partite non era sceso in campo a lungo e quindi sicuramente ha le forze per disputare anche due partite nell’arco di quattro giorni. Il Torino era in vantaggio però la gara non poteva dirsi chiusa e togliere uno dei due attaccanti è comunque parsa una mossa un po’ troppo rinunciataria anche perché in campo come punta restava il solo Cerci, che da questo campionato sta trasformandosi da esterno alto in attaccante atipico. Per fortuna del Torino e di Ventura alla fine il Bologna non ha pareggiato e i granata hanno incassato i tre punti.
Domenica molto positiva per il Torino che può guardare alla gara con il Verona, battuto oggi dalla Juventus, da una posizione di classifica di tutto rispetto poiché è saldamente nella parte sinistra della graduatoria con i suoi sette punti, decisamente meno per il Bologna che con due soli punticini in quattro gare dovrà a tutti i costi provare a strappare un risultato positivo al Milan. Il Torino come dice il suo allenatore sta crescendo, ma deve ancora imparare per bene a chiudere le partite in modo da non tenere con il fiato sospeso i suoi tifosi che meritano di vedere una squadra più sanguigna e capace di sfruttare al cento per cento tutte le occasioni.