Via Lukic e dentro Ilic più il corollario con Gravillon e Vieira, ma nessun centravanti. Mercato del Torino VOTO: 5,5
Juric voleva due giocatori per completare la rosa, ma non li ha ottenuti entrambi perché è arrivato Ilic il centrocampista di piede sinistro che aveva richiesto, ma è stato ceduto Lukic calciatore di cui l’allenatore non voleva assolutamente privarsi, come ha dimostrato la lite con il direttore dell’area tecnica Vagnati andata in scena al Castellani al termine della partita con l’Empoli e a tre giorni dalla chiusura del calciomercato. E soprattutto non è arrivato il centravanti elemento indispensabile alla luce del girone d’andata che ha visto realizzare dalle punte di ruolo 4 gol: tre da Sanabria e uno da Pellegri che purtroppo ha continuato ad accusare problemi fisici. A completare il quadro di questa sessione di mercato alcune operazioni di corollario: l’arrivo in prestito con diritto di riscatto del difensore Gravillon dallo Stade de Reims per sopperire all’infortunio di Zima, entro domani sarà presa la decisione se sottoporlo ad intervento chirurgico per risolvere il problema al menisco, e di Djidji che nella partita di campionato con la Fiorentina a causa di un colpo involontario di Ikoné ha subito la rottura del setto nasale, è la terza volta che capita. Un prestito che ha una sua logica anche in chiave futura per testare il giocatore francese originario di Guadalupe visto che Djidji è in scadenza di contratto a giugno e finora nessun rinnovo è stato sottoscritto. Gravillon, che compirà 25 anni fra pochi giorni l’8 di febbraio, era stato portato in Italia dall’Inter nell’estate del 2015 e dopo i trascorsi nelle giovanili nerazzurre ha giocato con Benevento e Pescara. Nel gennaio 2019 l’Inter lo riprende per darlo in prestito prima al Sassuolo poi all’Ascoli, al Lorient e allo Stade de Reims che lo riscatta la scorsa estate. In Serie A però finora non ha mai giocato. Discorso simile per Vieira della Sampdoria, scambio con Ilkhan andato in prestito secco ai blucerchiati dove potrà ritagliarsi maggior spazio e farsi le proverbiali ossa, mentre il 24enne guineiano naturalizzato inglese può aggiungere al centrocampo granata muscoli e un po’ più di esperienza del giovane turco e ha il vantaggio di conoscere già Juric che lo aveva allenato nel Verona nella stagione 2021. Un altro prestito con diritto di riscatto utile per testare il giocatore e che rientrano nelle operazioni per aumentare un pochino il peso specifico delle alternative in panchina. La definitiva cessione al Pordenone di Edera, da tempo ai margini e con il contratto in scadenza a giugno, e il prestito del giovane Garbett al NAC Breda hanno completato il quadro. Il Torino non è riuscito a convincere Hien ad abbassare le pretese sull’ingaggio, voleva 1,5 mln, e non ha trovato una squadra al portiere Berisha che aveva chiesto di essere ceduto per giocare di più.
La rosa è rimasta quindi incompleta e i conti del club granata non hanno subito perdite, anzi nelle casse ci sono i 10 milioni della cessione di Lukic che potrebbero incrementarsi con i bonus e quindi la futura possibile spesa per Ilic, l’obbligo del riscatto è condizionato dal verificarsi di determinate condizioni, alla fine potrebbe rivelarsi di impatto minore perché i 16 milioni o non saranno spesi oppure saranno decisamente già in buona parte ammortizzati dai soldi presi per Lukic. L’8° posto ottenuto dalla squadra al termine del girone d’andata e l’approdo ai quarti di Coppa Italia non hanno smosso il presidente Cairo ad accontentare in toto Juric. L’aver rimandato ancora una volta il fare l’altro passo in avanti per provare a ottenere qualche cosa di più fa sì che il voto al mercato del Torino non possa essere superiore a 5,5. Tutto ciò che la squadra granata riuscirà ancora a fare in questa stagione andrà quindi riconosciuto a Juric e non sarà colpa sua se con un anno di anticipo deciderà di andarsene visti come sono stati condotti i mercati da quando lui è arrivato.