Ventura: "Sciocco parlare del mio futuro, ho un contratto e programmiamo il futuro con la società"
Davanti ai giornalisti riuniti per la classica conferenza stampa pre-partita, Giampiero Ventura ha presentato la difficile sfida contro l’Inter a San Siro: “Non penso ci sia differenza sulle motivazioni tra noi e l'Inter, sebbene se gli obiettivi sono diversi. Noi abbiamo la necessità di raccogliere punti e sistemare la classifica, poi faremo delle verifiche sotto molti aspetti. La sfida di domani è difficile ed estremamente stimolante per i giocatori: vai a giocare a San Siro con gli occhi di tutti addosso, mi pare una motivazione sufficiente per fare bene. Lo scorso anno siamo andati a vincere in casa dell’Inter all’ultimo minuto, ma avevamo la serenità e la consapevolezza di potercela giocare per tutta la gara e lo abbiamo fatto con personalità. Io penso che possiamo averla anche domani sera, ma sarà il campo a dirlo. Abbiamo ancora otto gare comunque, tutte delicate. Affrontarle con troppa sufficienza vorrebbe dire andare a soffrire, cosa a cui non siamo più abituati".
“Questo periodo sarà decisivo per valutare se alcuni giocatori sono da Toro? Non credo si debba ragionare in questi termini, se dovessi capire ora chi è da Toro e chi no, vuol dire che avremmo perso tutto il tempo precedente. Noi dobbiamo riprendere il discorso interrotto negli ultimi 5 mesi, dobbiamo capire in cosa abbiamo sbagliato e fare tesoro degli errori. Quando siamo partiti eravamo convinti che tutti i giocatori che avevamo erano adatti per fare quello che volevamo, e ne sono ancora convinto. Poi sono capitati degli errori, e da parte di tutti: sono esperienze che ci serviranno per il futuro".
"Come ho visto Maxi Lopez? Ha lavorato come tutti gli altri, anzi di più perché erano solo in due in attacco. Mancando Immobile faremo di necessità virtù: Maxi Lopez e Martinez hanno un'occasione per ritagliarsi uno spazio importante in queste settimane".
La domanda più scottante e sul quale il mister si sofferma è quella sul suo futuro: "Sono diversi mesi vengono scritte e dette cose di cui non si ha conoscenza. Io non ho mai commentato, ho fatto la scelta di non parlare del mio futuro, perché lo trovo sciocco: ho altri due anni di contratto e in questo momento sono l’allenatore del Toro. A fine campionato c'è una società deputata a decidere con chi continuare, puntando su chi reputerà opportuno: in questo momento penso di essere io. Ho davvero molta rabbia in corpo per quello che è stato detto e per quello che non siamo riusciti a ottenere, ma che avremmo potuto ottenere. Anche molti giocatori sono nella mia situazione, credo che ci sia grande voglia per il futuro. Lo dico da settimane, con la società stiamo facendo dei programmi, cose serie, concrete, non chiacchiere".
“La stagione è sotto le aspettative? Ogni annata nasce e finisce in maniera diversa. Questa è nata storta. Avelar e Maksimovic che sono giocatori più che importanti li abbiamo persi per mesi. Poi ci sono stati tante altre situazioni, ma cerco giustificazioni. Chi pensa che dal calcio non possa più imparare nulla è un presuntuoso. E la presunzione non serve a nulla, come il piangersi addosso”.
Alex Bembi