Ventura: "Proviamo sempre a fare punti, quindi anche con la Roma"
Andreazzoli ha provato anche altri schemi in vista della partita di domani, che gara si devono aspettare i tifosi?
“Se qualcuno sa che cosa ha provato Andreazzoli ma lo dica così mi fa un favore, perché io non lo so (risate in sala stampa, ndr)”.
Il mister ha chiesto se Totti giocherà e gli è stato risposto che la presenza è in dubbio poiché mercoledì la Roma disputerà la partita di ritorno della semifinale di Coppa Italia con l’Inter. Mentre gli è stato detto che Pjanic dovrebbe essere fra i titolari e Ventura ha risposto che le informazioni erano un po’ vaghe” e ha chiosato ribadendo che “non sa nulla della Roma”, poi l’allenatore del Torino ha ripreso il discorso.
“Dobbiamo fare alcuni punti per centrare l’obiettivo e siamo consapevoli di dover affrontare una squadra forte perché Lamela, Pjanic, Totti, Osvaldo, Destro e tanti altri hanno qualità. Noi dobbiamo affrontare un ciclo importante di partite e cercheremo di fare più punti possibili e se ci riusciremo trasformiamo l’annata da importante a straordinaria”.
I quaranta punti non sono ancora stati raggiunti, ma il margine è tale da non preoccupare.
“Rispondo con un episodio che è successo: la stagione precedente al mio arrivo a Torino sono stato interpellato tre-quattro volte nel giro di quindici giorni e mi è stato chiesto se per il Torino era meglio arrivare terzo o quarto in vista dei play off perché bisognava capire se è meglio far recuperare i giocatori dalle fatiche della stagione in vista appunto dei play off e chi poneva la domanda dava per certo l’accesso del Torino ai play off e io rispondevo che è sempre meglio arrivare il più in alto possibile in classifica. Alla fine il Torino non è riuscito a piazzarsi in un posto utile per disputare i play off. A Torino nel momento che subentra l’aspetto psicologico incide abbastanza, ecco perché ho raccontato questo episodio. Un conto è dare per certe le cose, un altro è avere la certezza e noi abbiamo di fronte un ciclo di partite nelle quali possiamo fare punti se saremo al duecento per cento e se avremo rabbia, determinazione, serenità e convinzione. Quando avremo raggiunto i quaranta punti vedremo se ci saranno ancora delle partite da giocare così potremo affrontare altri discorsi, però fino a quando non avremo quaranta punti dovremo non stare sul pezzo, ma di più. Conosco ormai troppo bene questa piazza e tutto ciò che la circonda e visto che questi punti devono ancora essere fatti prima li incameriamo e poi parleremo”.
Il ricordo della partita dell’andata può influire su quella di domani?
“Della partita d’andata mi ricordo che c’era stato un rigore e che si sarebbe dovuto concederne due nello stesso punto e Zeman disse che “se era un rigore sarebbe stato doppio”, ma sarebbe stato un problema dal punto di vista regolamentare batterne due di seguito. Oltre a questo episodio a quindici minuti dalla fine eravamo sullo zero a zero e stavamo soffrendo pochissimo e poi il rigore (concesso per un fallo di D’Ambrosio su Marquinho e trasformato da Osvaldo, ndr) cambiò gli equilibri, oltre a questo ricordo che ci fu l’esordio di Diop e spero che il ragazzo abbia altre occasioni per far vedere quello che è capace di fare. A parte il derby, che è una partita un po’ particolare, tutte le altre gare sono uguali nel senso che incontrare il Chievo, il Genoa, la Roma, la Fiorentina o il Milan sono tutte partite dove noi dobbiamo fare i punti che ci servono per cui farli con una o con un’altra squadra cambia poco, perché l’importante e farli. Ed è chiaro che per farli non è che con il Chievo si possa giocare sotto ritmo, mentre con la Roma a mille, in serie A o si centrano le partite con il concetto di squadra, di mentalità, di grande compattezza, di tecnica fisica e mentale oppure si fatica contro qualsiasi squadra. Il Palermo era dato per “morto” e ha fatto sei punti in due partite quando tutti avevano pronosticato che ne avrebbe fatti zero. Nel calcio la differenza fra le parole e i fatti è notevole”.
Che Roma si aspetta?
“Abbina una discreta organizzazione a un’altissima qualità. Mi sembra che Totti abbia ritrovato la voglia di divertirsi e che tutti siano pronti al sacrificio ed è una squadra che se centra la partita è difficile da controbattere, ma sono dell’idea che noi sulla carta siamo anche in grado di poter essere competitivi e come dicevo prima cerchiamo di fare punti in ogni partita e quindi anche contro la Roma. Io avevo pronosticato la Roma fra le grandi protagoniste perché condivido quasi totalmente la campagna acquisti fatta: Destro, Pjanic, Lamela, Marquinho e Marquinhos sono giocatori giovani e di altissima qualità, se questa campagna acquisti non verrà depauperata fra due anni la Roma vivrà una fase assolutamente straordinaria”.
Rispetto alla gara d’andata non ci saranno né Zeman né Diop.
“Mancheranno il più vecchio e il più giovane. Sarà un’altra partita perché la Roma ha cambiato modo di giocare e con Andreazzoli ha trovato serenità, sono felice per lui che ha avuto la possibilità di dimostrare quanto vale, ma proprio perché ha dato serenità la Roma diventa una squadra più difficile da affrontare”.
Come mai non è stato convocato Diop?
“La Primavera ha una partita decisiva e hanno chiesto la presenza di un giocatore come lui che può essere determinante e quindi glielo abbiamo mandato”.
Pensa di far giocare Bianchi dal primo minuto?
“Faccio giocare quelli che ritengo migliori in questo momento o che hanno le caratteristiche più adatte per questo tipo di partita”.
La conferenza stampa è poi proseguita solo per i giornalisti della carta stampata e il mister ha parlato, come ha fatto tante altre volte, della crescita della squadra e dell’ambiente, ha ribadito che prima devono essere raggiunti i quaranta punti e poi si potrà parlare di altro come dei giovani e del futuro. Sulla sua presenza allo Juventus Stadium in occasione della partita di Champions League della Juventus con il Bayern Ventura ha detto che vi è andato per piacere personale di vedere due squadre che giocavano per l’accesso alla semifinale.