Ventura: "Personalità: segnali ci sono, ma possiamo migliorare"
In vista della gara con il Gubbio continua l’emergenza in difesa. I tre punti sono l’obiettivo di domani, ma per Ventura conta più di tutto centrare l’obiettivo stagionale. “In difesa ci sono un po’ di problemi: Di Cesare e Pratali sono infortunati, Parisi è stato convocato e vedremo se riuscirà a recuperare, ma spero di sì. Per quel che riguarda gli esterni Stevanovic domani riposerà perché ha bisogno di recuperare più che fisicamente mentalmente, ha dato tantissimo e ci aspettiamo che dia ancora molto. In questo periodo, al di là dell’aspetto tecnico e tattico, stiamo cercando di distribuire le forze e far rifiatare chi ne ha bisogno e sfruttare la voglia e l’energia degli altri, è una gestione delle risorse. Guberti è fra i convocati e penso che domani giocherà un pezzo di partita, non ha ancora i novanta minuti nelle gambe, però o dall’inizio o subentrando potrà dare il suo contributo, ha tanta voglia e spero che la possa trasmettere anche al gruppo. Pasquato è leggermente più indietro perché ha avuto problemi e si è allenato con noi una settimana e poi quando ha disputato la partita con la Primavera ha avuto qualche difficoltà; anche lui è stato convocato, ma bisogna avere un po’ di pazienza, inizia a respirare l’aria del gruppo però deve fare una full immersion per capire quello che gli altri hanno avuto la possibilità di metabolizzare in più tempo essendo arrivati prima, deve calarsi ancora un po’ nella parte, questo è normale per un ultimo arrivato e bisogna darli tempo. Spero che in questo Pasquato acceleri un po’ e che nel rush finale possa darci una mano”.
“Le punte stanno più o meno tutte bene e di qui alla fine si divideranno i compiti, ci sarà un coinvolgimento generale: in linea di massima chi in una partita inizia in quella successiva subentra, sempre che la condizione psico-fisica di tutti rimanga quella attuale, siamo a undici gare dalla fine e dobbiamo avere sempre gente con gli stimoli giusti e l’adrenalina. Io sono soddisfattissimo di Sgrigna e lo ero anche dopo la gara con il Cittadella quando è stato un po’ criticato, sabato scorso Alessandro ha fatto una buona partita sul piano della professionalità, sta confermando di essere un ottimo giocatore e l’anno prossimo potrà fare bene. Sul fatto che tendenzialmente Bianchi nelle gare in casa parte titolare e Meggiorini in quelle in trasferta è perché in quest’ultime ci vuole un pizzico di sacrificio in più. A volte sono in difficoltà perché sul piano dell’impegno, della partecipazione e della disponibilità tutti hanno sposato la causa del Torino e chi non gioca avrebbe il diritto di scendere in campo”.
“Contro il Gubbio non ho ancora deciso la formazione, speriamo di recuperare Parisi, ma se non dovesse farcela, Zavagno è pronto, in settimana ha lavorato con grande applicazione, poi ci sono delle partite in cui Zavagno è più utile di altri, questa non so quanto si addica a lui, però in linea di massima, se non ci sarà Parisi, andrà in campo più che dirottare D’Ambrosio o Darmian a sinistra. Certo che non è un bel segnale che il Gubbio abbia cambiato allenatore, già all’andata lo aveva fatto e noi abbiamo fatto una figuraccia, per il resto tutte le partite casalinghe hanno le stesse problematiche e quelle in trasferta, tranne a Pescara, troveremo tutte squadre molto chiuse. Magari abbiamo la fortuna di vincere con il Gubbio e magari le scorie della gara con il Verona non ci saranno più. Antenucci continua ad essere disponibile a fare tutto (esterno o punta, ndr), ma giustamente preferisce giocare nel suo ruolo, sabato se Pratali non avesse dovuto essere sostituito entrava Guberti e Antenucci continuava a fare la punta. Che Mirco nell’ultimo quarto d’ora si sacrifichi sulla fascia ci sta, ma che venga utilizzato in quel ruolo se non c’è l’assoluta necessità sarebbe penalizzarlo e allo stesso tempo sembrerebbe che io non abbia fiducia nei nostri esterni di ruolo e non è così”.
“Sotto l’aspetto della personalità il Torino può migliorare, ma è già cresciuta e qualche piccolissimo segnale di miglioramento l’ho già colto e lo si ritroverà nel prossimo futuro, almeno lo spero. Non ho la più pallida idea di come giocherà il Gubbio, ma oggi come oggi la mia squadra è in grado più o meno di leggere dal punto di vista tattico tutte le situazioni, poi se si affrontano squadre che si chiudono e aspettano diventa più difficile, ma la serie B è questa e ormai a calcio, purtroppo, si gioca soprattutto in serie A. Io non vedo molte partite, ma alcune sono quasi più brutte delle nostre. Se il Gubbio giocherà a cinque posso cambiare qualche cosa, ma se giocherà a quattro allora penso che ci schiereremo con il consueto 4-2-4. Comunque come è già successo se ve ne sarà la necessità cambieremo anche poco prima dell’inizio della partita. La settimana è passata in maniera assolutamente fluida, i giocatori hanno riso, scherzato, lavorato con impegno e buona disponibilità. L’ho detto e lo ritorno a dire: qualsiasi sarà il risultato domani e quello finale sono assolutamente orgoglioso di questo gruppo e i giocatori devono essere orgogliosi di quello che hanno fatto finora e bisogna sempre tener presente chi eravamo e da dove siamo partiti, lo so che diventa noioso tornare su questi argomenti, però tutto ruota intorno a queste due cose. I giocatori si sono violentati, si sono messi in discussione e alcuni lo stanno ancora facendo perché non sono ancora padroni del loro futuro, ma molti lo stanno diventando, spero di centrare l’obiettivo perché dopo mi assumerò la responsabilità di fare qualche cosa di più interessante e importante con questo lavoro alle spalle, improbo e duro, ma che potrebbe produrre qualche cosa proiettato nel futuro, nell’immediato dobbiamo vincere la gara con il Gubbio e se non ce la faremo cercheremo di vincere la successiva”.