Ventura in conferenza stampa: "Ci sono pressioni esterne affinché lasci Torino"
Dopo tanto tempo tornano le conferenze stampa nel ventre dello stadio Olimpico, con protagonista l’allenatore del Torino Fc, Giampiero Ventura. Il mister ci tiene subito a spiegare il perché di questo ritorno alla comunicazione: "Ho scelto di tornare a parlare perché c'è stato un problema di comunicazione e voglio comunicare ciò che stiamo facendo". Liquidata in maniera categorica la pratica, si passa ad altri argomenti, alcuni molto attuali e scottanti come la sua permanenza in granata: "Ho un contratto fino al 2018 che intendo rispettare, ma noto esternamente forti spinte perché ciò non avvenga. Sulla dichiarazione che ho rilasciato, riguardo al fatto che sarei orgoglioso di allenare la nazionale, non credo necessiti spiegazioni: qualunque altro allenatore direbbe lo stesso".
Un breve dedica ai tifosi, quelli che lo hanno contestato domenica: "Ai nostri fans chiedo di provare a scindere il risultato della domenica dal nostro progetto, altrimenti si rischia di buttare via un patrimonio importante".
Si passa poi a parlare del vero motivo della conferenza, la sfida, importantissima se non per la classifica per la storia del calcio italiano: Milan-Torino, una classica. Ventura pungola i suoi: “Contro il Milan non abbiamo nulla da perdere. Forse saranno loro a temere la gara, visti gli obiettivi. Mi piacerebbe rivedere i miei giocare con un atteggiamento sfrontato, un po’ come quello visto al San Mamés, quando espugnammo Bilbao”. Prosegue il tecnico ligure: "Il Torino se è sereno può battere con chiunque, anche una grandi. Alla prima di campionato siamo andati sotto dopo cinque minuti, abbiamo recuperato e abbiamo vinto crescendo. Idem con la Fiorentina. Va ritrovata un po’ di spensieratezza".
"L'obiettivo è tornare per l'Europa, senza pronunciare parole fuori portata come scudetto. Ma quali sono i team che lottano per l'Europa? Quelli che comprano grandi giocatori o quelli che programmano una crescita. Crescita vuol dire che se non prendi Eder che ha 29 anni e costa 14 milioni devi costruire giocatori in casa o prendere giovani. Evidente che i nostri non siano ancora pronti ma che faranno divertire il pubblico e arricchire Cairo. In realtà tutti gli elementi a disposizione potrebbero dare di più, basta guardare Peres, un anno fa si è perso dopo aver segnato un gran gol alla Juve, ora potrebbe giocare in un top club. E' tornato Immobile, più forte di come era partito, su Belotti posso garantire che diventerà un grande giocatore, potete fidarvi di me".
Infine, il mister prevede un po’ quello che sarà da qui al termine della stagione: "Chiaro che dopo il derby qualcosa si è interrotto, anche con i tifosi che si sono arrabbiati per quel risultato. Sono delle tappe necessarie però, come per Benassi una tappa è stata l'espulsione a San Pietroburgo che probabilmente ci costò l’eliminazione dalla competizione. Oggi però Benassi è un giocatore molto cresciuto, anche in ottica nazionale, ma solo l'anno scorso per molti aveva chiuso. Un domani potrà fare felici i tifosi o potrà fare felice Cairo. Questa ultima parte di campionato darà spazio a chi ha giocato meno, come ad esempio Jansson, perché il futuro è loro. Io sono in debito nei confronti di questi giocatori. In questo finale di campionato potremo anche sperimentare cose nuove".