Ventura: "E' ora di passare all'incasso: ci proveremo"
Nella consueta conferenza stampa pre-partita, Ventura è consapevole del momento ed è molto concentrato perché sa che i due punti che vogliono dire serie A sono ancora da conquistare. “Speriamo, sicuramente la partita è delicata, facciamo gli stessi discorsi del Verona di qualche giorno fa quando era alla vigilia della gara con l’AlbinoLeffe, squadra che era già retrocessa. I giocatori hanno fatto tanti sacrifici per essere dove sono: davanti al Pescara dei miracoli, davanti al Verona fantascientifico, davanti allo straordinario Sassuolo e se centriamo la partita c’è la possibilità di chiudere senza dover aspettare i risultati altrui, ma essendoci dei se di mezzo bisogna aspettare la partita e la verifica del campo. Il Torino è una squadra che ha fatto un lavoro importante nell’arco di questi undici mesi e ora ha la possibilità di passare all’incasso e ci proverà”.
“Non so se il tassista che avevo incontrato al mio arrivo al Torino abbia tirato fuori dal cassetto la bandiera del Toro, gli altri sicuramente sì perché credo che la risposta del pubblico in tutta l’annata è stata in crescendo sia in casa sia fuori ed è questa la risposta più importante, infatti le frasi che mi vengono rivolte non sono “riportaci in serie A”, ma “ci sentiamo orgogliosi di tifare Toro”. Direi che questa è una gratificazione ben più ampia di una semplice promozione, domani lo stadio sarà esaurito quindi questa è un ulteriore conferma che c’è voglia di granata, c’è voglia di ritornare ad essere una squadra che spero abbia buttato le basi minime e adesso su queste fondamenta bisogna iniziare a costruire: questo era il progetto iniziale tra lo scetticismo generale ed è quello che abbiamo cercato di fare. Io quando sono arrivato non ero scettico, perché se lo fossi stato non sarei neanche venuto, ma ho imparato a sentirlo sulla pelle e ho capito, partendo dal lontano Filadelfia e arrivando ai giorni nostri, quanta rabbia e quanta delusione ci fosse”.
“Io non credo nei chiacchiericci da bar, ma nel lavoro, nella serietà, nella professionalità, nella possibilità di migliorarsi, nelle conoscenze che ognuno di noi ha la possibilità di aumentare e in nient’altro, quindi è evidente che di fronte alle parole abbiamo dovuto rimboccarci le maniche, ma questo è normale, per arrivare con una giornata d’anticipo ad essere artefici del nostro destino. Il lavoro è stato fatto con questa finalità, ma non solo perché, come ho detto, la finalità primaria era quella di ridare l’orgoglio alla tifoseria e alla società che ha scritto una pagina di storia per tanti anni. Ma stiamo parlando come se avessimo già giocato la partita con il Modena e avessimo già vinto e io dico che purtroppo non l’abbiamo ancora vinta e dobbiamo ancora giocare, quindi non sappiamo se la vinceremo e di conseguenza queste sono considerazioni che dovremmo fare anche in maniera ampia, ma solo dopo aver raggiunto l’obiettivo perché se no diventiamo presuntuosi e invece abbiamo cercato di non esserlo mai e sarebbe ridicolo se lo diventassimo adesso. Io parto dal presupposto che avremo il diritto di replica forse domenica pomeriggio, vediamo”.
“Il Modena ha raggiunto l’obiettivo della salvezza e quindi sicuramente è sgombero di testa e lo è più di noi, su questo non ci piove, però il problema oggi come oggi è che non può avere la stessa adrenalina, la stessa fame, la stessa voglia e lo stesso olfatto per sentire il profumo di quello che io chiamano emozione e che noi abbiamo. Io dico sempre che le emozioni non si comprano, ma si fabbricano attraverso il lavoro, l’impegno e la crescita e credo che se questa dovesse andare a buon fine sarà una grande emozione per molti giocatori che se la sono creata e costruita e, come ho detto prima, sarebbe bello che potessero passare alla cassa non per prendere il premio in denaro, che va e viene, ma le emozioni che non vanno e vengono bensì rimangono dentro per tutta la vita. Chi non ha mai vinto capirà, spero domenica e se non sarà domenica allora sabato prossimo, cosa vuol dire vincere”.
“Sono abbastanza asettico per quel che riguarda questa vigilia, però ci sono tante altre componenti che vanno ad incidere nelle riflessioni che farò e nel giudizio e nelle risposte che darò quando si analizzerà questa stagione a fine campionato. Siamo concentrati su questa partita, spero, la volevamo e abbiamo lavorato per ottenerla e quindi proviamo a farla. Purtroppo non sono convocabili Bianchi, Di Cesare, Glik, Zavagno, Suciu e Basha è squalificato. Parisi è fra i convocati e anche Pratali, avevo pensato anche a Chiosa, ma alla fine ho deciso di no, però spero di poterlo convocare al più presto e anzi mi piacerebbe farlo esordire, vedremo se si potrà. Coppola dopo l’infortunio si è posto un obiettivo che era quello di provare a tornare per l’ultima di campionato perché l’obiettivo dà la forza di lavorare e di sopportare la fatica, i sacrifici e il dolore e l’obiettivo credo lo abbia incentivato giorno dopo giorno a lavorare sempre di più, adesso comincia a stare bene, ma chiaramente non è pronto per giocare e poi tra le altre cose ci sono gli altri che si stanno allenando tutti i giorni e meritano di giocare, questo per un discorso sempre di rispetto di tutti. Per domani sono a diposizione molti esterni fisicamente non tutti nella migliore condizione, quindi chi andrà in campo presumibilmente giocherà un tempo”.
“Il Modena all’andata ci aveva tolto tre punti e se tutto andrà bene domani ce li ridarà con gli interessi. Quella fu una di quelle partite che abbiamo perso per colpa nostra, altre invece nonostante il nostro demerito c’è stato il merito dell’avversario come con il Verona e il Pescara nel girone di ritorno, altre ancora dove come a Brescia non avevamo meritato di perdere. A Modena avevamo la possibilità di fare quello che volevamo e non lo abbiamo fatto: ogni sconfitta è figlia di qualche cosa. Le nostre sconfitte sono sette e speriamo che rimangano tali”.