Ventura e le verifiche su motivazioni e personalità dei suoi con l’Inter
Ventura nella conferenza stampa che ha preceduto la rifinitura in vista della gara di domani sera con l’Inter fra le altre cose ha parlato di personalità: “L’anno scorso a San Siro con l’Inter siamo andati a giocarcela a viso aperto contro una squadra forte ed è vero che abbiamo vinto all’ultimo, ma abbiamo giocato con personalità. Non so se ci sarà la stessa serenità e consapevolezza domani, infatti, faremo questo tipo di verifica”. L’allenatore de Torino su domanda specifica ha anche affrontato l’argomento delle motivazioni: “Non credo ci sia grande differenza sulle motivazioni tra noi e l’Inter, anche se gli obiettivi sono diversi. Per noi le motivazioni ci sono di sicuro, dobbiamo raccogliere più punti possibili nel minor tempo possibile per la classifica e fare ulteriori verifiche relative a tanti altri aspetti. Motivazioni ne abbiamo davvero da vendere, ritengo che la gara di domani oltre che difficile sarà estremamente stimolante per i giocatori, giocheremo a San Siro, in posticipo, con gli occhi di tutti puntati addosso”.
Alcuni concetti sono condivisibili, altri, invece, lasciano perplessi. Sicuramente il Torino deve iniziare già dalla gara con l’Inter a conquistare più punti possibili per non dover disputare un finale di stagione con il fiato sul collo di chi sta lottando per non retrocedere. Non ci sono dubbi anche sul fatto che la squadra quando gioca con personalità ottiene quasi sempre un risultato positivo, che sia pareggio o vittoria può dipendere dalle circostanze, ma conta che porti a casa punti. Le perplessità riguardano il fatto che ci sia sempre da verificare se i giocatori in campo sfodereranno una prestazione all’insegna della personalità. La personalità non è la forma fisica che può esserci o non esserci, o la si ha o non la si ha, al più con l’esperienza può emergere ed essere accresciuta, ma una volta che la si è tirata fuori non svanisce come neve al sole. Altro motivo di perplessità è il fatto che i giocatori saranno estremamente stimolati dal giocare a San Siro e con gli occhi di tutti puntati addosso, indubbiamente non tutte le partite sono uguali, ma dovrebbero costituire uno stimolo anche tutte le partite con le squadre alla portata perché lasciare troppi punti per strada, com’è accaduto in questa stagione, con questo tipo di avversari è una colpa e se non si è stimolati dall’evitare queste non belle figure, che senso ha esserlo solo se si affrontano le cosiddette grandi?
Ventura si è espresso anche sulla qualità dei giocatori che ha a disposizione: “Quando abbiamo iniziato la stagione eravamo convinti che tutti i giocatori della rosa fossero adatti per fare quello che volevamo e di questo sono ancora convinto. Nel corso della stagione sono capitati errori commessi da parte di tutti, ma sono esperienze che ci serviranno per il futuro”. La convinzione iniziale sulla rosa, se non si tratta di parole di circostanza e non c’è motivo di credere che lo siano, significa che al mister la società ha dato calciatori con le caratteristiche che servivano al gioco che voleva produrre e oltretutto l’aver sottolineato che ancora oggi, a tre quarti di stagione messi alle spalle, sia ferma in lui questa convinzione vuol dire che non ci sono lacune nell’organico. Allora perché tanti errori da parte di tutti, ammessi dallo stesso allenatore? Vanno bene gli infortuni, vanno bene le sviste arbitrali e degli assistenti, ma non bastano a spiegare le partite disputate con all’apparenza poche motivazioni e soprattutto con scarsa se non nulla personalità. A questo punto permanendo gli interrogativi e le perplessità che si faccia quest’ulteriore verifica … vedremo come andrà.