Ventura: "Con la Fiorentina serve una nostra grande partita"
La prestazione sarà la chiave della gara. Cerci deve offrire una partecipazione maggiore e i compagni devono sfruttarlo di più. La Fiorentina ha consapevolezza dei propri mezzi e qualità nei singoli e segna molto su palla inattiva.
Domani con la Fiorentina inizia una settimana di fuoco che si concluderà con il derby e in mezzo la partita di Coppa Italia. Un calendario non proprio favorevole.
“I calendari sono bizzarri giocare la Coppa Italia due giorni prima del derby è veramente particolare, mi è difficile da capire, ma così è e va accettato. Visto che era già accaduto abbiamo chiesto di spostare la data, ma ci è stato detto che non era possibile”.
Qual è stata la motivazione?
“Dicono che il Siena non ha accettato di spostare la partita”.
Magari può essere utile per schierare con il Siena in Coppa Italia chi ha giocato poco o niente e testare i migliori ragazzi della Primavera.
“Dobbiamo cercare di passare il turno quindi un po’ di turnover dovrà essere fatto, ma tenendo conto dell’obiettivo”.
Vives non è fra i convocati mentre Stevanovic sì, il ragazzo ha ritrovato il “furore”?
“Vives è reduce dall’influenza con febbre molto alta ed è debole quindi ha bisogno di ritrovare la condizione migliore in modo che possa aggregarsi al gruppo lunedì, neanche Di Cesare è fra i convocati perché anche lui ha la febbre e spero che pure lui lunedì sia guarito per allenarsi con i compagni. Stevanovic in settimana, piano piano, gli ho rivisto tornare la gamba e mi auguro che sia l’inizio del suo ritorno, se posso usare questo termine. Stevanovic Si era assentato per un periodo, ma adesso mi sembra che sia animato da buonissime intenzioni”.
Per motivazioni diverse sia il Torino sia la Fiorentina hanno bisogno di fare punti anche perché ormai si è nella seconda parte del girone d’andata e la classifica non può essere ignorata. Sarà quindi da questo punto di vista una partita importante?
“Adesso incontriamo tre squadre, a parte il Siena in Coppa Italia, che sono superiori a noi. La Fiorentina è stata una piacevole sorpresa e faccio i complimenti a Montella perché credo sia la squadra più forte in questo momento dopo la Juventus. Noi le incontreremo una dopo l’altra e poi per terza il Milan che ha avuto un periodo di difficoltà, ma si sta riprendendo. Queste sono tre partite che sono fuori dalla nostra dimensione normale, questo è un dato di fatto. E’ evidente che per fare punti o qualche punto noi dobbiamo fare assolutamente la partita, non possiamo fare una partita normale perché se la facciamo la differenza è notevole sul piano della personalità tecnica e anche dell’esperienza, Roncaglia, ad esempio, ha giocato trecento partite nella Bombonera (lo stadio bel Boca Juniors, ndr), stiamo parlando di mondi completamente diversi. Per questo domani dobbiamo fare qualche cosa di più per portare a casa punti, ci proviamo essendo consapevoli delle difficoltà, ma se facciamo bene possiamo anche mettere in difficoltà la Fiorentina, poi alla fine tireremo le somme. Non voglio spaventare nessuno, ma la Fiorentina nelle ultime tre partite ha segnato undici gol, quattro all’Atalanta, tre al Milan e altri quattro al Cagliari, e questo la dice lunga e nel momento in cui si fa una partita normale si prendono da loro tre-quattro gol, perché hanno una qualità assoluta e hanno una grande consapevolezza dei loro mezzi. Se a loro si chiede se vogliono pareggiare rispondono assolutamente no perché la Fiorentina gioca in casa e fuori per vincere, ha preso possesso del suo modo di essere e tutti giocano con una grande consapevolezza abbinata alla qualità dei singoli e alla grande disponibilità, basta pensare che Cuadrado fa il quinto esterno e quando la palla è degli avversari fa anche il terzino, stiamo parlando di Cuadrado che è il Cerci dell’Udinese, tanto per fare un esempio. I giocatori della Fiorentina credono ciecamente in quello che fanno e quindi lo fanno bene, ecco perché sono riusciti a segnare undici gol nelle ultime tre gare”.
Di solito quando una squadra fa la partita lascia qualche spazio in più agli avversari, ma la Fiorentina in questi casi riesce anche a segnare un gran numero di gol. Le difficoltà si moltiplicano?
“E’ un po’ un paradosso, ma è così. La Fiorentina quando fa la partita segna tanto e per una volta bisognerebbe impedirglielo, ma non è facile”.
L’assenza di Vives può pesare visto che la Fiorentina gioca con una difesa a tre e una mediana a cinque?
“Gli uomini sono più o meno gli stessi e i compiti possono variare a seconda delle situazioni e credo che siamo in grado, anche senza Vives, di sopperire avendo recuperato Stevanovic e anche altri giocatori. Il problema non è un singolo giocatore, ma è che contro la Fiorentina bisogna fare una prestazione sopra le righe e giocare da squadra, se ci saranno due che giocheranno benissimo e gli altri normalmente è difficile uscirne indenni. Oggi la Fiorentina è nel suo momento di massima, basta pensare che Ljajic ha corso più in queste ultime tre partite che tutto il campionato scorso. E’ inutile girarci intorno, le prossime tre partite saranno molto difficili, ma lo sapevamo prima ancora di iniziare il campionato. La questione è come le affronteremo, con quale spirito e con quale consapevolezza delle difficoltà e di cosa sappiamo fare noi per impedire loro di fare quello di cui sono capaci e riuscire a fare noi quello che può fra male a loro. Dovremo essere più bravi del solito”.
In diffida ci sono Gazzi, Bianchi e Meggiorini, alla luce di queste tre partite se ne deve tener conto e magari utilizzarli o preservarli a seconda dell’avversario?
“Nella maniera più assoluta no, perché non ha senso dobbiamo giocare partita per partita non posso rinunciare a un giocatore in una gara per averlo in quella successiva e poi magari si perde sia la prima sia la seconda. In altre occasioni si è fatta la scelta di ruotare i giocatori poiché c’era l’aspetto mentale pesante in questo caso giochiamo domani e poi sabato sera, al di là della Coppa Italia dove ruoteranno alcuni giocatori. Chi è diffidato gioca non è questo il problema, ci mancherebbe altro”.
Domani sarà una di quelle partite che verrà decisa a centrocampo?
“Mai come domani la partita sarà decisa in base alla prestazione che faremo, non basterà fare una buona partita servirà una grande partita, non ho dubbi che c’è la voglia di farla, senza stressarci alla fine l’analizzeremo e vedremo se ci siamo riusciti. Fiorentina e Juventus giocano con lo stesso modulo il 3-5-2, ma approcciano la gara in maniera differente e bisogna interpretare come giocano, se non lo si fa si paga. La Fiorentina ha per caratteristica, ed è una qualità, una grande capacità sulle palle inattive infatti hanno una percentuale altissima, quasi più del cinquanta per cento, di segnare su palla da fermo; sui calci d’angolo e di punizione hanno una miriade di schemi, questa per noi sarà un’ulteriore difficoltà”.
Ci vorranno quindi uomini alti e bravi a scegliere il tempo per saltare e andare a intercettare questi tiri.
“Ho chiamato Meneghin, ma lui non poteva venire domani, allora mi sono detto che è maglio far giocare Sansone che non potrà chiaramente prenderla di testa, ma una morsicata sui polpacci agli avversari la potrà dare (scherza Ventura, ndr)”.
Cerci da ex potrebbe sia essere stimolato sia patire questa gara, finora però le sue caratteristiche migliori si sono solo viste a tratti, quando riuscirà a fare la differenza come quando era con lei a Pisa?
“Devo essere sincero a Pisa era una categoria diversa e lui era un ragazzo giovane che voleva emergere e in pochi mesi era diventato titolare nell’Under 21e le sue quotazioni erano schizzate alle stelle. Quando è arrivato al Torino abbiamo dovuto aspettarlo perché non era in condizione per giocare né dal punto di vista fisico né da quello mentale. Ha lavorato e sta continuando a farlo. Se andiamo ad analizzare quanto ha fatto ha iniziato a giocare un po’ a Bergamo facendo tre assist sui cinque dei gol fatti, con la Lazio ha fatto una buona prestazione malgrado si sia mangiato un gol clamoroso, anche con il Napoli aveva messo in grande difficoltà gli avversari. Ma non si può pensare che Cerci da solo vinca la partita”.
Ma per buoni tratti delle partite è estraneo al gioco.
“Lui deve offrire una partecipazione maggiore e i compagni devono imparare a sfruttarlo di più, infatti tutte le volte che le sue caratteristiche vengono sfruttate adeguatamente lui si rende pericoloso, è accaduto persino a Roma dove ha fatto meno che in altre gare. Il fatto che alle volte si estranei è un suo limite sul quale avevamo lavorato ai tempi del Pisa e sul quale stiamo lavorando anche adesso, ci vuole del tempo, ma piano piano si può ricostruire quanto si era fatto cinque-sei anni fa. D’Ambrosio, ad esempio, ci ha messo un anno per diventare un giocatore di pieno affidamento. Per Cerci, come per tutti gli altri, ci sono margini di miglioramento”.
Torino e Fiorentina hanno ottime difese, i viola sanno agire molto bene sia negli spazi brevi sia in quelli ampi, questo potrebbe essere un problema per il Torino quando proverà a uscire fuori palla al piede e impostare la manovra offensiva?
“Innanzi tutto bisogna avere la palla per sviluppare l’azione offensiva e la Fiorentina sotto questo aspetto concede poco perché fa un possesso superiore al nostro (27’:02’’ a 25’:18’’, ndr). Loro difficilmente buttano via la palla, ma la fanno girare fino a quando non trovano la situazione giusta, non si stressano e poi con la qualità dei singoli trovano la soluzione per avanzare. Come ho detto sarà una partita difficile, ma mi incuriosisce perché se faremo una partita normale finirà quattro a zero per la Fiorentina, se invece faremo una partita diversa allora poi andiamo a vedere quello che succederà. Il nostro obiettivo in queste tre partite è fare più punti possibili, quindi non è questione di vincere o non perdere, perciò non dobbiamo avere lo stress del risultato, ma la voglia di fare risultato. Qualsiasi cosa verrà sarà tutto di guadagnato perché poi ci saranno partite che sulla carta sono più alla nostra portata, saranno scontri diretti quindi vorrà dire che sono squadre che hanno dei pregi, ma qualche difetto in più rispetto a formazioni come la Juventus”.
Secondo lei chi è il simbolo di questa Fiorentina?
“Montella e Pradè, nel senso che Pradè è arrivato alla Fiorentina e ha fatto un mercato che è sotto gli occhi di tutti e Montella in poco tempo ha amalgamato i giocatori mettendo ognuno nella condizione di utilizzare al meglio le proprie qualità. All’inizio c’era un po’ di confusione, ma poi Montella e Pradè hanno preso in mano la situazione conducendo la squadra dove è adesso”.
Domani ci saranno tanti tifosi della Fiorentina che sono gemellati con quelli granata, una cornice di pubblico adeguata per una partita importante.
“Sarà contento Cairo per l’incasso. La partita è sì importante e tutte e due le squadre hanno da perdere se non fanno punti, noi dobbiamo pensare alla nostra classifica. Ci possono essere tanti tifosi anche avversari, ma questo non ci preoccupa più di tanto noi abbiamo i nostri tifosi, la Maratona, e se decidono di cancellare i sostenitori avversari lo fanno sovrastandoli con i cori. Spero che domani i nostri tifosi abbiano voglia di prenderci per mano e noi dovremo essere bravi a mandar loro un messaggio forte e chiaro: noi ci siamo e abbiamo bisogno di voi per completare l’opera”.