Ventura: "Con il Pescara conterà la nostra mentalità"
Nella consueta conferenza stampa pre-partita, Ventura, pur avendo problemi in difesa dovuti a squalifiche e infortuni, è apparso abbastanza tranquillo nonostante ritenga che il Pescara sia superiore per consapevolezza nei propri mezzi alla squadra affrontata e battuta nel girone d’andata. “Avere due punti di media a partita non basta perché, ad esempio, il campionato dello scorso anno a quest’epoca era già finito per chi andava in A direttamente, però ogni campionato fa storia a sé e come si è già detto i verdetti arriveranno all’ultimo minuto dell’ultima giornata, non credo si possa decidere prima”.
“Il Pescara è una squadra che gioca, obiettivamente, un buon calcio, ha fatto diciotto gol nelle ultime quattro partite, abbiamo grande rispetto nei confronti del Pescara. Non so se la gara si deciderà a centrocampo perché la miglior difesa è contrapposta all’attacco più prolifico, queste sono un po’ frasi fatte. Quella di domani è una partita che va letta, interpretata e giocata e se la si giocherà bene, vale a dire con intelligenza sapendo cosa fare, quando e come farlo, si possono creare problemi a tutte le squadre e quindi anche al Pescara. Se invece si va sperando allora credo che sarà dura perché in questo momento il Pescara ha acquisito consapevolezza e grande convinzione e il sei a zero che hanno fatto a Padova, penso, gli abbia cambiato il modo di vedere le cose; infatti è da quella gara che hanno iniziato a fare i famosi diciotto gol, oltre a tutto ciò è una squadra che ha grande qualità e obiettivamente Insigne, Immobile e Verratti sono giocatori sicuramente già pronti per la serie A. Credo che all’inizio neppure Zeman sapesse il reale valore di questi ragazzi, tanto è vero che Verratti neppure giocava, c’è tanto merito dell’allenatore, ma anche della società che gli ha messo a disposizione questi giocatori”.
“La gara di domani è una partita stimolante e piacevole perché i nostri avversari sono una squadra che propone calcio e qualsiasi squadra incontra attua il suo gioco e quando lo fa bene è piacevole da vedere. Zeman è un allenatore che fa calcio, poi ci sono mille modi per farlo, a volte con buoni risultati e altre meno, ma il suo modo di fare calcio è sicuramente buono e a tratti spettacolare come è accaduto a Foggia e alla Lazio. E’ un allenatore che ha delle idee e ha avuto la possibilità e la capacità di metterle in pratica anche bene, tanto è vero che in molte piazze dove è stato lo ricordano positivamente e forse lo rivorrebbero anche, questo è sinonimo di aver lasciato qualche cosa di buono e quando lo si fa non è perché fuma Marlboro anziché Muratti, ma perché ha disputato delle partite dove la gente si divertiva a vederle”.
“Rispetto alla partita dell’andata le differenze sono che io ci arrivo senza tre-quattro giocatori e il Pescara ha maggiore consapevolezza di quello che fa. L’atteggiamento del Torino dipenderà da quello che ci permetteranno di fare, da quello che saremo, dalla personalità con la quale scenderemo in campo perché è evidente che se ne avremo poca pagheremo, ma se avremo conoscenze, capacità di leggere le situazioni forse potremmo anche creargli dei problemi. Ma queste sono solo parole, noi con il Verona volevamo fare una grande partita e poi è andata come tutti hanno visto. Non è possibile fare paragoni con la gara dell’andata perché loro sono cresciuti e noi non abbiamo giocatori che in questo momento sono assolutamente importanti, ma la differenza consiste soprattutto nel fatto che il Pescara è nettamente migliorato rispetto all’andata”.
“Gli allenamenti a porte chiuse di quest’ultimo periodo dipendono solo dal fatto che si gioca ogni tre giorni, non vi sono altre spiegazioni. Non metto in dubbio la carica che può dare il pubblico e può darsi che se ci fosse bisogno prima di una gara fondamentale per la stagione il pubblico possa non essere ammesso, ma supplicato di venire a sostenerci, però in questo momento abbiamo bisogno di allenarci così senza spettatori, non bisogna vedere in questo nulla di negativo”.
“Il deferimento del Pescara non peserà nella maniera più assoluta, siamo in Italia quindi niente intacca nessuno. Rispetto al Verona noi abbiamo una partita in più e rispetto al Pescara due punti di vantaggio e tre su Sassuolo e Verona, questo è un piccolissimo bonus come avevo già detto, bonus che ci permette che se si perdesse anche sei a zero con il Pescara e poi si vincessero le restanti tre partite saremmo sicuramente in serie A; questo per dire che se il Verona perde una gara avrà difficoltà maggiori ad arrivare in A. Ovviamente non penso di perdere sei a zero con il Pescara, perché se lo pensassi allora sarebbe meglio non partire neppure così si perderebbe solo tre a zero a tavolino e si rimarrebbe la squadra con la miglior difesa, ovviamente scherzo. Il mio discorso è ipotetico se il Verona vince le prossime partite va a ottantadue, se noi perdiamo a Pescara e poi vinciamo sempre arriviamo a ottantacinque, ecco perché ho parlato di bonus. Una cosa è certa: a ottantotto il campionato lo vinciamo di sicuro (ride, ndr)”.
“Solo la classifica finale dirà quali sono le due squadre migliori del campionato, perché nel calcio italiano le migliori sono sempre e solo quelle che vincono. E’ vero che noi abbiamo fatto molto non tanto sul piano sportivo, ma su quello generale tenendo presente tutte le problematiche che abbiamo dovuto superare, però conta il risultato finale e condivido quello che ha detto Conte che nessuno si ricorda di chi arriva secondo. Con umiltà dico che abbiamo un po’ imparato a gestire la pressione, però un conto è la pressione durante il campionato soprattutto durante il girone d’andata, un altro è la pressione delle ultime partite dove alcune squadre si trovano nella condizione di annusare la serie A e quindi si mette da parte tutto e si getta il cuore oltre l’ostacolo. La pressione quindi incide soprattutto all’inizio”.
“Abbiamo lavorato un anno per avere un gruppo a disposizione e oggi ci sono dei giocatori che sanno di non essere utilizzati per questo tipo di partita e mi dicono che restano qui per fare due allenamenti in più così la gamba rimane tonica per poter giocare le gare successive, questo la dice lunga e avviene nel momento in cui l’allenatore ha stima di tutti i giocatori. Il fatto di avere una rosa ampia mi permette, dove è possibile, di far giocare tutti. Domani i difensori centrali saranno contati (Glik e Pratali fuori per infortunio quindi rimangono Di Cesare e Ogbonna, ndr) e Parisi è squalificato, pertanto le mie decisioni saranno obbligate. Ogni volta mi si chiede se la partita è quella di un certo giocatore: per quel che riguarda Meggiorini si è calato nella realtà del Torino e ci sta mettendo anima e corpo e quindi sicuramente sarà della partita, non so ancora se dall’inizio o dopo, come lo sarà martedì con il Sassuolo. Quello che è importante è che gli applausi con il Padova gli abbiano tolto l’ultimo velo di tristezza o di dubbi che poteva avere visto che quando è arrivato non è stato accolto benissimo. Oggi abbiamo sicuramente un giocatore che si è calato sulla pelle la maglia del Toro e quindi ha una voglia incredibile di dare e di conseguenza cerchiamo di sfruttare questa sua voglia ogni volta che è possibile”.
“I non convocati sono: Oduamadi, Vives (squalificato, ndr), Guberti, Parisi, Glik, Pratali e Suciu e rimangono tutti qui a lavorare, tranne Glik e Pratali che hanno dei problemi fisici. Guberti non era previsto che venisse impiegato nella gara con il Pescara e rimane, per scelta sua, ad allenarsi perché vuole essere determinante nelle prossime partite, soprattutto con il Modena e l’AlbinoLeffe. Non so veramente se domani Pasquato giocherà, è vero che l’ho provato in allenamento, ma lui come tutti dà qualche cosa in un senso e toglie qualche cosa dall’altro. Vedremo chi potrà essere più utile. Non ho dubbi sul modulo, ma non è che posso fare chissà che cosa visti gli squalificati e gli infortunati. Domani quando leggeranno le formazioni lo speaker dirà Benussi, D’Ambrosio, D’Ambrosio, D’Ambrosio (può giocare come terzino sia destro sia sinistro, ma anche come esterno di centrocampo, ndr) e Zeman andrà in difficoltà, che è l’unico modo per metterlo in difficoltà (ride, ndr). A noi mancano sei giocatori ed è la normalità, a loro manca il portiere ed è un dramma, il Pescara non dice questo, ma qui a Torino c’è quest’ottica un po’ bizzarra. Ovviamente per noi pesa l’assenza di chi stava bene, però il gruppo è disponibile e quindi si sopperisce, non mi sto lamentando, anzi infatti mi permetto di lasciare a casa alcuni giocatori per consentirgli di recuperare e averli a disposizione nelle prossime partite, certo che se si fa male un centrale o uno di un altro ruolo che non dico non ci sono sostituti, ma pensiamo positivo e non sempre negativo”.
“Domani si vedranno tanti gol perché se finisce zero a zero rimborsano i biglietti agli spettatori o forse il pubblico si rifiuta di uscire dalla stadio e pretende che venga immediatamente rigiocata la partita. Se facciamo zero a zero entreremo nel guinness dei primati (dice con fare sornione, ndr), penso che finirà otto a sette (ma non ha detto per chi, ndr)”.