Ventura: “Siamo in emergenza, ma ce la giocheremo a Napoli”
L’allenatore del Torino a causa degli infortuni e della squalifica di Immobile non ha alternative al 3-5-2 e dovrà schierare una formazione senza sorprese. Il Napoli secondo Ventura ha forse il miglior attacco in Italia ed è una squadra competitiva sia in campionato sia in Champions League.
Qual è la situazione degli infortunati e di conseguenza che partita il Torino disputerà con il Napoli?
“L’infermeria è piena non partiranno Rodriguez, Bovo, Brighi, El Kaddouri, Larrondo e Immobile (squalificato per un turno, ndr), vedremo se verrà con noi Farnerud, ma ho qualche dubbio, i rimanenti saranno tutti convocati, se non è capitato nulla questa notte (la conferenza stampa si è svolta prima dell’allenamento di rifinitura, ndr). La partita con il Napoli è contro una squadra importante e quindi automaticamente diventa sia difficile sia stimolante”.
Lo scorso anno pareggiaste a Napoli grazie al gol di Sansone propiziato dall’errore di Aronica, giocherete una partita simile oppure sarà completamente diversa visto che i partenopei hanno una squadra che ha caratteristiche differenti?
“Sono due partite completamente diverse, l’anno scorso il Napoli aveva calciatori diversi e anche un altro allenatore che faceva giocare la squadra in maniera opposta a come oggi la fa giocare Benitez. Il potenziale offensivo del Napoli credo che sia uno dei migliori d’Italia, Pandev, Higuain, Callejon, Insigne e Martens soprattutto e Hamsik sono una batteria di attaccanti che forniscono all’allenatore tutte le alternative possibili e immaginabili e rendono la squadra dalla metà campo in su assolutamente competitiva non solo per il campionato italiano, ma anche per la Champions. Quindi non potrà essere una partita come quella dello scorso anno quando impostammo la gara in funzione di quello che era il nostro modo di giocare e soprattutto il loro, quest’anno noi e loro abbiamo cambiato modo: ecco perché è completamente diverso. Arriviamo alla gara di domani in completa emergenza, ma sono anche convinto, come lo ero prima della partita con l’Inter, che nonostante l’emergenza, che non è solo la mancanza di uomini ma anche il dover far giocare qualcuno fuori ruolo, possiamo disputare una buona gara, in particolare dal punto di vista dell’approccio, così com’è accaduto con i nerazzurri”.
Quest’anno più di una volta ha cambiato struttura della squadra durante la partita, domani a seconda dell’andamento della gara sarà possibile farlo vista l’emergenza o già a priori è costretto a cambiare l’assetto del Torino?
“Non abbiamo tutte queste alternative, se devo essere sincero, e siccome le alternative che abbiamo sono pochissime significa che se giocano Meggiorini, Barreto e Cerci non ho nessun altro attaccante”.
Aggregherà quindi qualche ragazzo della Primavera?
“Credo che i ragazzi della Primavera debbano essere aggregati piano piano quando sono pronti e se io lo facessi tanto per far contento qualcuno non sarebbe giusto, perché ci vuole rispetto anche nei confronti dei giovani che devono essere presi e bisogna dargli l’obiettivo e lo stimolo di arrivare in prima squadra dopo che se lo sono guadagnato con la Primavera. Per dire, Gatto, che lo scorso anno si allenava con noi, se fosse un ragazzo della Primavera (attualmente gioca nel Lumezzane ed è in comproprietà fra il Torino Fc e la squadra lombarda, ndr) sarebbe stato convocato perché non abbiamo centrocampisti. Scaglia che si è allenato un po’ con noi, ad esempio, sarà convocato, ma portare dei giocatori che non si sono mai allenati con la prima squadra vorrebbe dire vendere fumo e noi non vogliamo farlo poiché andiamo avanti concretamente. Quindi a causa dell’emergenza dobbiamo centellinare gli uomini in quanto abbiamo giocatori che devono andare in campo in ruoli che non sono quelli abituali e non abbiamo neanche le alternative in certi ruoli, di conseguenza dobbiamo stare attenti in modo da gestire per novanta minuti le nostre forze”.
Quindi l’assetto del Torino sarà quello solito, il 3-5-2?
“Sì, partiremo con il 3-5-2, non abbiamo niente da nascondere sotto questo aspetto, anche perché oggi non ce lo possiamo permettere”.
Basha da due giorni si allena con i compagni, è pronto per giocare tutta la partita o può solo subentrare in caso di necessità?
“Basha fa parte di questo gruppo da tre anni, quindi sul piano mentale è assolutamente allineato, ma negli ultimi quindici giorni ha svolto un allenamento e mezzo con i compagni e di conseguenza è evidente che non può essere in condizione di giocare per novanta minuti, su questo non ci piove, però adesso se non altro si allena e mi auguro che possa accelerare i tempi visto che ha solo bisogno di potersi allenare. Lo dicevo che Basha poteva essere un giocatore importante e i fatti dicono che se stesse bene giocherebbe. Il campionato di serie A è fatto così non ci si può fermare un secondo e bisogna avere giocatori a disposizione, senza calciatori e con le parole non si va da nessuna parte e occorrono giocatori sani, possibilmente”.
Ci saranno tre partite in una settimana con Napoli, Livorno e Roma, quanto sono importanti Gazzi e Barreto anche alla luce dell’emergenza e quanto sono, se è così, ancora distanti dalla migliore forma fisica?
“Sono importanti perché se con questa emergenza non avessimo loro due potremmo anche non presentarci in campo poiché non ci sono giocatori, quindi sono importanti al di là del loro valore presi singolarmente. Spero, ma non so se ci sarà la possibilità, che se Farnerud oggi non sarà convocato possa essere a disposizione mercoledì e c’è una flebilissima speranza di avere anche Rodriguez per la prossima settimana, però sono tutte ipotesi. Oggi come oggi siamo questi e con questi dobbiamo fare, con il Napoli la partita è importante e con il Livorno importantissima, sarebbe stato bello arrivarci con l’organico al completo, ma l’emergenza fa un po’ parte della storia granata e fa anche parte della storia mia che puntualmente devo sempre superare un’emergenza e la supereremo anche questa volta ”.
L’atteggiamento sarà fondamentale per evitare quei cali che hanno portato la squadra in più di una occasione a essere rimontata?
“Sì, ogni tanto sento dire che la squadra tende a farsi rimontare, nel pareggio con l’Inter c’è stato del demerito nostro perché i nerazzurri hanno fatto tre tentativi per segnare, un calcio d’angolo e due cross, e in tutte e tre le occasioni abbiamo subito gol, quindi è evidente che ci sono dei nostri demeriti che però non possono essere paragonati a quelli con il Milan, non si può infilare tutto nello stesso calderone. Lo stesso discorso vale per la partita con la Sampdoria quando il finale poteva essere gestito un po’ meglio, ma è altrettanto vero che il rigore contro era inesistente, se tutte le volte accadessero certe situazioni non vinceremmo mai. Per questo dico che i tre gol presi con l’Inter sono da considerarsi diversamente, anche se sono arrivati in tre sporadiche e uniche situazioni è evidente che abbiamo delle responsabilità. Detto questo, noi siamo il Torino, abbiamo una nostra identità e quindi andiamo a Napoli con la convinzione di poter, nel limite delle nostre possibilità, fare la nostra partita e con la convinzione che se ci riusciremo possiamo mettere in difficoltà il Napoli e che quando lo facciamo c’è un buon approccio e la squadra fa calcio. L’impatto positivo con l’Inter lo dimostra, infatti, in undici contro undici in dieci minuti abbiamo costretto ad una parata straordinaria il loro portiere, abbiamo preso un palo con Cerci e abbiamo conquistato un rigore senza che loro tirassero mai una volta una palla verso la nostra area di rigore. E’ chiaro che domani per noi sarà difficile, il Napoli è reduce dalla vittoria in Champions, ha grande entusiasmo e dispone di giocatori assolutamente importanti, mentre noi ci presenteremo in emergenza, quindi alla luce dei fatti è una partita che non potrebbe avere storia, invece, ripeto, non posso sapere quale sarà il risultato, ma sono assolutamente convinto che il Torino anche in queste condizioni è in grado di fare bene perché è un gruppo che vuole dare il meglio, di conseguenza faremo la nostra partita anche a Napoli”.
La conferenza stampa è poi proseguita per la carta stampata e Ventura ha confermato che Bellomo giocherà con il Napoli e se entrerà in campo con la giusta personalità come con l’Inter, senza voler strafare o con paura o distratto dall’impatto di giocare al San Paolo non topperà. Se giocherà per la squadra allora disputerà una partita positiva anche a Napoli e di conseguenza sarebbe la conferma che è sulla buona strada per la sua crescita in quanto è arrivato al Torino non per farsi carico della squadra e portarla in Champions League, ma per maturare in modo che fra un po’ di tempo possa diventare un giocatore importante del quale il Torino potrà usufruire. Ventura ha anche detto che soprattutto nella partita con il Verona si può parlare di una rimonta subita dal Torino, ma che i punti della squadra potrebbero essere superiori se non ci fossero state decisioni arbitrali che hanno influito sul risultato.