Un Torino poco brillante non è andato oltre lo zero a zero con il Chievo
Il Torino a Verona con il Chievo fa un passo indietro sul piano della prestazione rispetto soprattutto alla vittoria sull’Inter. Mazzarri ha potuto contare su Ljajic, nonostante il serbo giovedì avesse avvertito un risentimento muscolare alla coscia destra, e così ha continuato con il 3-4-1-2 che aveva portato alla tre vittorie nelle precedenti gare. Il Torino, però, dopo una buona partenza, quando il Chievo ha cambiato assetto e trovato maggiore equilibrio, ha iniziato a faticare ed è calato in particolare nel secondo tempo e solo sul finale, dopo che i padroni di casa sono rimasti in dieci per l’espulsione di Bani, si è ridestato, ma non è bastato per trovare la zampata vincente. Il Chievo, con una partita volta a difendersi, aveva bisogno di muovere la classifica e con determinazione ha retto all’inizio l’urto del Torino, poi, quando Maran ha prima invertito la posizione sulle fasce di Castro (passato sul centrodestra) e Bastien (18’) e poi è passato dal 4-4-2 al 3-5-2 (27’) è riuscito ad aumentare un po’ il pressing sui portatori di palla del Torino, ha sofferto meno, creato qualche azione offensiva e anche quando è rimasto in dieci ha tenuto botta e così ha conquistato un punto prezioso.
Il Torino era sceso in campo al Bentegodi prendendo subito l’iniziativa e facendo possesso palla. Non si era concluso ancora il primo minuto di gioco e Ansandi, dopo uno scambio fra Belotti e Ljajic, si era inserito bene, ma il suo tiro-cross in diagonale era finito sul fondo. Occasione mancata che, però, faceva pensare che il Torino prendendo da subito l’iniziativa potesse fare sue la partita. Il Chievo lasciando la gestione del gioco ai granata si limitava per la fase offensiva a qualche rara ripartenza e faticava a trovare i giusti equilibri fra i reparti. Una mancata comunicazione fra Burdisso e Sirigu ha rischiato di mettere nei guai il Torino: lancio lungo di Tomovic per Inglese con Burdisso che non si era accorto dell’uscita del suo portiere e di testa ha spizzato e per fortuna dei granata Inglese non ci ha creduto abbastanza e soprattutto Sirigu ha recuperato la posizione riuscendo a recuperare la palla quasi sulla linea di fondo (9’). Scampato il pericolo il Torino ha ripreso a cercare di sfondare il muro difensivo del Chievo ed è andato vicino a sbloccare il risultato con Ansandi che con una finta si libera di Cacciatore e calcia con il mancino, ma la palla s’infrange sul primo palo (15’). L’intesa fra Bastien e Cacciatore non era perfetta e così Maran ha invertito i suoi esterni mandando Castro sul centrodestra a vedersela con Ansaldi e Bastien sul centro sinistra a contrastare De Silvestri. Il Torino ha continuato a proporre il suo gioco e a seguito di una bella giocata di Ljajic Belotti, imbeccato dal serbo che aveva visto il suo taglio, ha sciupato una grandissima occasione per sbloccare il risultato: smarcato in area il “Gallo” con un diagonale con il mancino non ha inquadrato lo specchio della porta e la palla è sfilata, anche se non di molto, oltre il secondo palo (20’). Maran allora è corso ai ripari ed ha cambiato l’assetto dei suoi arretrando Radovanovic al centro della difesa affiancato da Bani e Tomovic, la mossa ha dato i suoi frutti e i Chievo, pur chiudendo il primo tempo senza alcun tiro nella porta del Torino, ha iniziato a soffrire meno.
Nella ripresa la squadra di Mazzarri è calata, ha faticato a trovare spunti e accelerazioni per mettere in difficoltà gli avversari e il suo pressing è risultato più blando. Inevitabilmente scontento il mister granata ha chiesto a Belotti e Falque di fare più movimento e a Ljajic di essere più al centro della manovra. Su sviluppo da calcio d’angolo il Chievo ha la possibilità di passare in vantaggio con Bani che salta più alto di tutti e di testa manda la palla di poco sopra la traversa (61’). N’Koulou dopo un contrasto in area con Inglese ha chiesto il cambio, forse per un problema muscolare, e al suo posto Mazzarri ha mandato in campo Bonifazi (63’) e poco dopo ha sostituito De Silvestri con Barreca sperando che il giovane terzino spingesse di più in fase offensiva (68), ma la mossa non incrementava più di tanto i pressing sulle fasce del Torino, anche perché Ansaldi, passato sull’altro fronte, come i compagni calava d’intensità. Ljajic va a sprazzi, ma è sempre lui a dare il la alle azioni più pericolose del Torino. Il serbo serve in orizzontale al limite dell’area Beselli che di prima intenzione manda il pallone di poco a lato (71’). Maran provando a sfruttare il maggiore equilibrio della squadra e tenendo conto che il Torino non pressava molto ha sostituito Castro, non in giornata di grazia seppur nel secondo tempo abbia migliorato la qualità delle sue giocate, con Hetemaj (74’). Poco dopo il finlandese dalla sinistra fa partire un bel traversone, Sirigu non è impeccabile nell’uscita e la sua respinta, anche ostacolata da un avversario e da un compagno, finisce per favorire Cacciatore lasciato completamente solo in area che ha il tempo per stoppare, ma il clivense sbaglia completamente la mira e manda alto (76’). Birsa prende il posto di Stepinski (79’) e con questa altra mossa Maran ha cambiato ancora modulo passando al 3-5-1-1 con l’ex granata ad agire alle spalle di Inglese. Il Chievo più passano i minuti più vede la possibilità di ottenere un risultato utile e con determinazione continua a sfruttare la scarsa lucidità del Torino, anche se sottoporta non crea azioni particolarmente pericolose. Mazzarri per scuotere i suoi allora ha tolto Falque e inserito Edera (85’). Ultimo ambio anche per i gialloblù, in campo Depaoli al posto di Jaroszynski, che era già in dubbio alla vigilia della partita (87’). L’ingenuità di Bani ha rischiato di vanificare la partita e il risultato della sua squadra quando ha travolto in scivolata Bonifazi e così si è visto sventolare il secondo cartellino rosso dopo quello giallo rimediato per una evidente trattenuta su Baselli (31’) ed è stato espulso (89’). Il Chievo è costretto ad arroccarsi in difesa con Cacciatore che ha dovuto, quindi, abbassarsi sulla linea dei difensori e anche Borsa è stato costretto ad arretrare il suo raggio d’azione. Il Torino in superiorità numerica si è allora finalmente ridestato e l’ultimo acuto della partita è stato di Ljajic: il serbo avanza e scartando i difensori avversari come birilli entra in area e tira, ma Sorrentino in tuffo è attentissimo a non farsi sorprendere e con il ginocchio respinge il pericolo (91’) e salva lo zero a zero.
Per il Chievo il punto conquistato è importante in chiave salvezza, anche perché il Crotone è stato sconfitto dal Genoa, e nel complesso della partita ha meritato di più il pareggio.
Dal Torino, invece, ci si aspettava di più. La squadra granata, infatti, dovrebbe provare a combattere fino all’ultimo per l’Europa, ma per continuare a sperare partite come queste vanno vinte. Il pareggio nella gara serale fra Atalanta e Inter, altro zero a zero, favorisce i bergamaschi nella corsa al settimo posto perché conservano immutato il margine di vantaggio di tre punti e a prescindere da quello che faranno domani la Fiorentina con al Spal e la Sampdoria con la Juventus il Torino rimarrà in decima posizione. I granata avrebbero potuto con un po’ più di determinazione conquistare i tre punti, ma ne hanno lasciati altri due sul terreno di gioco.