Un Torino cinico e opportunista per contrastare un Genoa ben organizzato

Ventura scioglierà all’ultimo il dubbio se schiererà la difesa a quattro o a tre. Cerci, Immobile e El Kaddouri o Barreto a confronto con Gilardino, Fetfatzidis e Kucka.
30.11.2013 13:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Un Torino cinico e opportunista per contrastare un Genoa ben organizzato
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il Torino in trasferta finora ha vinto solo una volta e pareggiato due conquistando cinque punti su diciotto in palio (Atalanta-Torino 2-0, Bologna-Torino 1-2, Sampdoria-Torino 2-2, Napoli-Torino 2-0, Livorno-Torino 3-3 e Cagliari-Torino 2-1), mentre da quando Gasperini è l’allenatore del Genoa, 29 settembre, i rossoblù in casa hanno sempre vinto (Genoa-Chievo 2-1, Genoa-Parma 1-0, Genoa-Verona 2-0), in precedenza invece un solo pareggio e due sconfitte (Genoa-Fiorentina 2-5, Genoa-Livorno 0-0 e Genoa-Napoli 0-2). Non sarà quindi una passeggiata per i granata questa sera soprattutto perché hanno l’obbligo morale, prima di tutto verso sé stessi, di relegare le prestazioni delle ultime due trasferte alla voce errori commessi in un percorso di crescita, se così non sarà allora anche la vittoria sul Catania inevitabilmente verrà ridimensionata perché non le sarà stata data la giusta continuità.

 

Affrontare l’avversario di petto inseguendo la vittoria e se c’è l’occasione chiudere la partita, evitare di subire gol su calci piazzati ed essere sufficientemente furbi da scaraventare la palla in tribuna prima che il pericolo si renda concreto sono i principali aspetti ai quali i granata devono dare risposte positive. Un po’ di sano cinismo e di giusto opportunismo non fanno male, magari non raccolgono applausi a scena aperta, però possono evitare le pacche di consolazione sulle spalle per aver giocato bene raccogliendo poco o nulla.

 

Se Ventura riproporrà il 3-4-1-2 o se tornerà al 3-5-2 o se preferirà il 4-3-1-2 è difficile da dirsi perché Gilardino, Fetfatzidis e Kucka sono una spina nel fianco per qualsiasi difesa, e l’allenatore granata deciderà solo all’ultimo l’assetto più idoneo da mandare in campo. A Padelli, Darmian, Bovo, Moretti e anche Glik, in caso di difesa a quattro, si richiede tanta attenzione, mentre a Cerci, Immobile e molto probabilmente El Kaddouri, o in alternativa Barreto, toccherà il compito di dimostrare di essere migliori del trio d’attacco rossoblù. Il centrocampo invece è chiamato a un lavoro di grande raccordo e a interpretare con precisione sia la fase difensiva sia quella offensiva. Vives, Basha, Farnerud e forse Pasquale, poiché D’Ambrosio è squalificato, o Gazzi, Brighi e Bellomo saranno loro a dover fare la differenza, più spesso di quello che non si pensa le partite si decidono a centrocampo.