Un mese cruciale il prossimo per le ambizioni del Torino

In cinque partite la squadra di Mihajlovic si metterà alla prova in relazione all’obiettivo stagionale dell’approdo in un posto utile per l’Europa League.
08.10.2017 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Un mese cruciale il prossimo per le ambizioni del Torino
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Crotone, Roma, Fiorentina, Cagliari e Inter, con giallorossi e sardi da affrontare in casa, sono i cinque test che attendono il Torino e diranno se la squadra ha la volontà e le capacità di candidarsi sul campo fra chi ha ambizioni importanti. L’attuale sesto posto in coabitazione con il Milan e con un solo punto di vantaggio su Sampdoria, Chievo e Bologna, con i blucerchiati che devono recuperare la gara con la Roma non disputata a causa di un allarme meteo, pongono i granata in una posizione limite per l’acceso finale all’Europa League e di conseguenza il piazzamento in classifica non solo va consolidato, ma migliorato.

Al termine di queste cinque partite si sarà superato il primo quarto del campionato e, quindi, sarà importante aver messo un certo distacco da chi non ha ambizioni internazionali dichiarate e, soprattutto, tenuta corta la distanza, meglio ancora se azzerata o posto un margine di vantaggio, da chi sta lottando per gli stessi obiettivi. Non sarà facile per il Torino poiché a parte Crotone e Cagliari, comunque avversari tosti e non facili da affrontare, il tasso qualitativo delle sfide sarà complessivamente superiore a quello delle partite precedenti perché le squadre affrontate, Bologna, Sassuolo, Benevento, Sampdoria, Udinese, Juventus e Verona, erano state quasi tutte facenti parte del gruppo di chi al massimo ambisce a un campionato senza grandi patemi di finire coinvolto nella lotta per non retrocedere.

Tenere il passo di chi è appena sotto alla lotta per lo scudetto comporta non ripetere più partite come quella con il Verona che ha visto sfumare la vittoria tra l’ottantanovesimo e il novantaduesimo con due gol incassati che hanno reso vani i due realizzati nel primo tempo. E non ha particolare peso specifico il fatto che il Torino sia rimasto in dieci per l’infortunio di Belotti, che non poteva più essere sostituito poiché i cambi erano già tutti stati fatti, perché una squadra che vuole andare in Europa League deve essere in grado di giocare un quarto d’ora scarso in inferiorità numerica quando si trova in vantaggio di due reti e sta affrontando un avversario che aveva realizzato un solo gol alla prima partita di campionato su rigore e aveva accumulato nelle precedenti sei gare due soli punti. Oppure disputare una partita come quella vista con la Juventus. Nell’occasione il Torino si è presentato al cospetto dei bianconeri, anche prima dell’espulsione di Baselli al ventiquattresimo del primo tempo indubbiamente molto penalizzante, con un atteggiamento non sufficientemente determinato a mettere in campo tutte le risorse possibili per tener testa a un avversario forte.

Se con Roma, Fiorentina e Inter il Torino dovesse non riuscire a conquistare punti pur a fronte di bottini pieni con Crotone e Cagliari, ammesso ma non dato per scontato che riesca a incamerare due vittorie con calabresi e sardi, il rischio di ritrovarsi al termine della dodicesima giornata in una posizione di classifica inferiore all’attuale sesto posto è tutt’altro che un’eventualità priva di logica. Scenari simili non dovranno accadere altrimenti l’obiettivo Europa League potrebbe diventare decisamente più difficile da raggiungere.