Un campionato che rischia di essere vissuto in panchina per Aramu, Parigini e anche Edera

I tre giovani cresciuti nel vivaio granata a causa anche l’affollamento in attacco nella rosa del Torino non trovano spazio per poter giocare e mettersi in luce.
31.08.2018 10:20 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Simone Edera
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Simone Edera
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Se è difficile trovare spazio per giocatori come Zaza, arrivato all’ultimo ma che dopo due giornate non ha ancora esordito con la maglia granata, Ljajic, se dovesse rimanere, e anche Falque al momento titolare con Belotti figuriamoci per giovani che non hanno ancora all’attivo anni di serie A come Aramu, Parigini ed anche Edera, nonostante quest’ultimo un po’ di esperienza l’abbia già fatta. Il problema di questi ragazzi è che sono tutti attaccanti esterni e che fanno parte di una squadra che ha come modello base il 3-5-2 e in più annovera nelle sue fila un numero elevato di giocatori offensivi. Oltretutto il Torino, che è squadra di media classifica, aspira a posizionarsi più in alto e ad arrivare a un posto utile per l’Europa League, anche se non dichiarato pubblicamente. Quest’obiettivo non è da sottovalutare perché per raggiungerlo è d’obbligo fare punti, tanti punti e per riuscirci ci vogliono giocatori di spessore e d’esperienza. E’ quasi scontato, quindi, che giovani di belle speranze debbano faticare e non poco per ritagliarsi un posto in campo, anche solo per spezzoni di partite. Compagni che allo stato attuale delle cose sono più forti ed evidentemente anche più esperti inevitabilmente sono preferiti dall’allenatore poiché danno maggiori garanzie di raggiungere i risultati auspicati.

Aramu, Parigini ed Edera sono ragazzi cresciuti nel vivaio granata e hanno il sogno di diventare colonne portanti anche delle prima squadra, ma per coronare questo loro sogno la strada è molto lunga e anche tutta in salita. Tutti e tre usciti per raggiunti limiti di età dalla Primavera hanno già maturato esperienze in categorie minori. Aramu, che ha compiuto ventitré anni il quattordici maggio scorso, prima nel Trapani e nel Livorno in serie B tra il 2014 e il 2016 e poi, dopo una parentesi nella quale era rientrato al Torino, nella Pro Vercelli e nella Virtus Entella sempre nel campionato cadetto da gennaio 2017 a giugno 2018. Ha anche fatto parte delle giovanili azzurre dall’Under 17 all’Under 21 ed anche dell’Italia B. Parigini, di anni ne ha ventidue fatti il venticinque marzo, ed è dal 2013 che calca i campi della serie B e della serie A indossando le maglie di Juve Stabia, Perugia, Chievo, Bari e Benevento. Anche lui è stato un nazionale dall’Under 16 all’Under 21. Edera, di anni ne ha ventuno festeggiati lo scorso 9 gennaio, e dopo aver vinto lo scudetto con la Primavera e la supercoppa Primavera sotto la guida di mister Moreno Longo si è già cimentato in Lega Pro nel Venezia e nel Parma e dalla scorsa stagione è tornato alla base ritagliandosi spazi sia in campionato, collezionando quattordici presenze per complessivi 315 minuti e un gol alla Lazio e un assist, sia in Coppa Italia, tre presenze per 115’ e un gol alla Roma. Anche Simone ha fatto parte delle compagini giovanili italiane Under 18 e Under 19 e attualmente è giocatore dell’Under 21.

Tutti e tre, a meno che nella giornata odierna non trovino e accettino una collocazione all’estero o in serie C, hanno preferito rimanere nel loro Toro declinando offerte da altre società anche di serie A, come nel caso di Edera che era finito nel mirino di Parma e Frosinone. Scelta giusta o sbagliata? Indubbiamente corrono il rischio di fare tanta panchina, certo a gennaio potrebbero decidere di andare via per avere maggiori chance di giocare, ma comunque in questi mesi il campo lo vedrebbero ben poco, salvo infortuni di tutti i compagni che nelle gerarchie li precedono o prestazioni di livello bassissimo a fronte di riuscire in allenamento loro a convincere mister Mazzarri di essere i migliori. Dispiace vedere Edera, Parigini e Aramu ai margini, ma anche loro non devono impuntarsi nel voler provare a giocarsi, purtroppo per loro, scarsissime possibilità  di andare in campo vestendo la maglia granata perché, magari, dopo altro tempo trascorso altrove possono ritornare e avere una maglia da titolari.