Tutti tirano per la giacchetta Juric affinché cambi modulo: non è stravolgendo il gioco del Torino che la situazione può migliorare

10.10.2023 10:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Ivan Juric
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Ivan Juric
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Zapata è un giocatore utile e importante per il Torino e su questo non si discute, ma il suo arrivo ha complicato e non poco la gestione dei giocatori. Banalmente, ma è la realtà, in campo si va in undici e se anche ci sono cinque cambi, che permettono di utilizzare sedici giocatori a partita, tutti sanno che c’è differenza fra chi parte titolare e chi subentra. Non si tratta solo di una percezione del calciatore, ma anche di chi vede la partita. E la questione s’ingigantisce se non si giocano le coppe poiché evidentemente ci sono meno occasioni di variare la formazione iniziale in modo da dare a tutti la possibilità di sentirsi al centro del progetto. Sia chiaro ormai tutti gli allenatori considerano titolari 16-18 oppure 20 giocatori della rosa, ma tanti che subentrano si sentono un po’ meno titolari degli altri. Eppure nella storia del calcio ci sono innumerevoli esempi di giocatori che subentrati hanno cambiato in positivo l’andamento di una partita per la loro squadra. Anche al Torino recentemente è successo nella gara contro il Genoa bloccata sullo 0 a 0, ma Radonjic e Ilic, due che sono in discussione in questo inizio di stagione per le prestazioni altalenanti e non all’altezza delle aspettative, hanno confezionato il gol che è valso la vittoria entrando rispettivamente al 64’ al posto di Vlasic e al 75’ a sostituire Linetty.

Fatta questa lunga premessa, l’argomento è che con l’arrivo di Zapata e avendo in rosa in attacco anche Sanabria e Pellegri con il modulo 3-4-2-1 di tre centravanti dall’inizio ne può giocare solo uno. E volendo cambiare impianto di gioco, passando quindi a due punte si deve sacrificare un trequartista spostando quindi il problema: chi fra Vlasic, Radonjic più Seck e Karamoh va in campo? Tre ovviamente devono accomodarsi in panchina. Juric è considerato un allenatore intransigente sul modi di fare giocare le sue squadre: difesa a tre, terzini a stantufare sulle fasce che devono fare bene sia la fase difensiva sia quella offensiva che prevede crossare e possibilmente segnare di tanto in tanto, due centrocampisti con anch’essi il doppio compito di interdizione e di spinta per aiutare davanti a creare la superiorità numerica e se pure loro fanno gol non guasta, due trequartisti che inventano le giocate e supportano la punta che deve finalizzare il gioco della squadra. Ed è chiaro che anche i trequartisti devono andare a rete.

Con la rosa che gli è stata messa a disposizione quest’anno Juric sembra quasi obbligato, e praticamente tutti lo tirano per la giacchetta, a cambiare modulo, però solo se i giocatori accettano di buon grado che non sempre possono essere titolari la varietà di soluzioni diventa un valore aggiunto altrimenti crea solo problemi perché con qualsiasi modulo più di uno non gioca titolare. Juric da parte sua può cercare di far ruotare di più i calciatori, ma non può anche non tener conto della tipologia degli avversari che spesso suggerisce di puntare più su un calciatore rispetto ad un altro, ipotizzando ovviamente che non ci siano infortunati, fuori forma o squalificati, e può pensare di anticipare qualche cambio se l’andamento della partita lo consente o lo impone, in modo da utilizzare un numero maggiore di giocatori per più tempo. In teoria non è tanto una questione di modulo, ma di gestione delle risorse.

Da risolvere c’è anche la difficoltà che il Torino fa a segnare: 6 gol in 8 partite sono una miseria. Troppi giocatori per vari motivi non stanno rendendo secondo le aspettative e in più i tanti infortuni condizionano sia lo stato di forma sia utilizzo dei calciatori. La sosta per gli impegni delle Nazionali sarebbe utile per ricompattare in modo da ripartire al meglio alla ripresa quando l’avversario da affrontare sarà l’Inter, ma con otto giocatori via, Milinkovic-Savic, Rodriguez, Vojvoda, Ilic, Gineitis, Radonjic, Vlasic e Sanabria, diventa complicato provare efficacemente soluzioni differenti visto che mancano un buon numero di calciatori che sono direttamente coinvolti nelle manovre offensive e più di uno è fra quelli dai quali ci si aspetta di più.