Tutti con Novellino, ma bisogna cambiare qualcosa

20.03.2009 08:46 di  Marina Beccuti   vedi letture
Tutti con Novellino, ma bisogna cambiare qualcosa
TUTTOmercatoWEB.com

Flavio Bacile

 

La partita dell’andata mi richiama subito alla mente il gol regolare annullato ad Amoruso per un fuorigioco inesistente, di metri e non centimetri, ed il fallo da rigore netto di Bottinelli su Colombo, con l’arbitro ben piazzato che non concede il penalty.


Due flash, che nella mia mente azzerano tutto, anche il buon Toro di giornata, il gesto tecnico ammirevole di Bellucci, colpo di tacco con la palla che s’infila sul palo lungo, la faccia di GDB a fine match, sereno ed incredulo allo stesso tempo, finanche le polemiche dei giorni seguenti. Una brutta giornata non c’è dubbio, questo, nient’altro, e l’amaro ricordo che mi resta. Domenica c’è il ritorno, ed è tutt’altra partita, diversa, come diversa è la posta in palio. La Sampdoria, è sicuramente più forte di quella vista all’andata, non c’è dubbio che si sia rafforzata nel mercato di gennaio con l’arrivo di Pazzini, il Toro è più triste, meno sereno, con il tecnico nuovamente a rischio, i tifosi ormai in perenne fermento, la squadra davanti ad un bivio che rischia d’essere quello decisivo.


Non partiamo battuti sia chiaro, ci mancherebbe altro, ma bisogna necessariamente cambiare qualcosa, e non solo consapevolezza ed autostima, ci vuole ben altro, magari un Toro che corra il rischio di vincerla questa partita, e non solo per un episodio favorevole. Serve una dimostrazione di maturità, ed è solo la prima delle dieci finali che ci aspettano.
Novanta minuti che non si possono sbagliare, e non è un modo di dire, c’è da riscattare un’annata deficitaria sotto molti aspetti, non c’è stata la crescita che tutti ci aspettavamo, si sono “persi” giocatori che annotavamo tra i protagonisti. La realtà è questa, siamo, classifica alla mano, in seria difficoltà, non cambia con belle parole e rigogliosi proclami, ne, tanto meno, con dichiarazioni d’intenti sentite e risentite fino alla noia, il campo dirà se siamo maturi, e di certo non possiamo risparmiare lavoro e sudore, applicazione e sagacia.


Siamo tutti con il Wan, un dubbio che ci ha accompagnati per gran parte di questa settimana, il tecnico non deve dubitare, nessuno si tira indietro, non ora, non è il momento dei processi o delle beatificazioni, ne santi, ne maledetti.
Come il gruppo, come i suoi giocatori, come la società ed il presidente Cairo; tutti nella stessa barca, con mansioni e responsabilità diverse, senza discutere scelte e formazioni, persi, forse, tra la ricerca perenne dell’equilibrio tattico e la voglia di vedere un Toro diverso, in punta di piedi senza importunare, non gufi chiaramente, sostenitori e basta, esigenti ma non troppo.


Bisogna cambiare qualcosa, un ritornello ormai, che gira e rigira da qualche tempo nell’ambiente granata, nel gioco e non in altro, più aggressivi, più offensivi, più concentrati, più cinici, più belli, più Toro insomma, senza scomodare paragoni inarrivabili, perché il Toro oggi è questo, domani si vedrà.


Dieci partite, dieci finali, nessuna ultima spiaggia, non ora almeno. Io sono con Novellino, e non si potrebbe fare altrimenti.
Ma bisogna assolutamente cambiare qualcosa. Risultati, gioco e quel pizzico di buona sorte che non guasta mai.