Tra mercato e campo in ballo c’è più della sola stagione

Kurtic, Ilicic, Giovinco, Destro, Gilardino, Saponara, Emanuelson, Ledesma, Bergessio, Edgar Barreto, Marchionni, Denis, Defrel e anche altri sono tutti possibili rinforzi per il Torino, tocca a Cairo e Ventura fare le scelte giuste.
05.01.2015 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Tra mercato e campo in ballo c’è più della sola stagione
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Oggi si apre il mercato di riparazione che si chiuderà il due febbraio alle ventitre e in questi ventinove giorni potranno succedere molte cose oppure niente o quasi, ma è certo che a questo periodo è legato il futuro del Torino e non solo quello di questa stagione. Nel bene o nel male chi arriverà non solo determinerà i risultati di questo campionato, me ne condizionerà anche il prossimo perché quanto accaduto nel mercato estivo ha cambiato molto l’organico con l’arrivo di dodici nuovi giocatori, Castellazzi, Jansson, Gaston Silva, Bruno Peres, Nocerino, Benassi, Ruben Perez, Sanchez Miño, Molinaro, Quagliarella, Amauri e Martinez, più le conferme di Maksimovic, Masiello, El Kaddouri, Barreto e Larrondo e anche dal punto di vista economico è stato investito quasi tutto il gruzzolo derivante soprattutto dalle cessioni di Cerci e Immobile, infatti, c’è stato un esborso complessivo di 22 milioni e 350 a fronte di un incasso di 25, come aveva dichiarato Cairo il due settembre scorso in occasione del rinnovo del contratto di sponsorizzazione con il main sponsor “Fratelli Beretta 1812”.

 

Lasciando momentaneamente da parte la valutazione economica, l’aver immesso dodici giocatori nuovi su un totale di ventisette vuol dire aver modificato molto la squadra e se a questo non seguono risultati soddisfacenti è inevitabile che già adesso nel mercato di gennaio e ancor di più a fine stagione la società dovrà effettuare una nuova rivoluzione cambiando ancora molto. A complicare il tutto c’è il fatto che a parte Benassi che è in comproprietà con l’Inter e Perez, Nocerino ed El Kaddouri che sono in prestito rispettivamente dall’Atletico Madrid, dal Milan e dal Napoli tutti gli altri sono di proprietà e quindi chi, per un motivo o per un altro, non rientrasse più nei piani societari deve essere venduto senza perderci troppi soldi se ha avuto, per causa sua o scelta dell’allenatore, poche possibilità di mettersi in mostra. Fra i giocatori della rosa in scadenza di contratto a giugno ci sono Gillet, Castellazzi, Masiello, Molinaro, Basha e Gazzi. Gli over trenta sono Castellazzi (39), Gillet (35), Vives e Amauri (34), Moretti (33), Masiello (32), Bovo, Molinaro, Gazzi e Quagliarella (31) e chi ha o si avvicina al trentesimo compleanno Farnerud (30), Padelli, Nocerino e Barreto (29). Con uno scenario di questo tipo solo risultati positivi possono far guardare al presente e al futuro con serenità, ma se la squadra non riesce a ritornare nella parte sinistra della classifica, come avvenuto lo scorso anno, la bocciatura del mercato estivo sarà ancora più pesante e avrà ripercussioni non secondarie anche sulla prossima stagione.

 

I 2 milioni e 650 mila euro che costituiscono il budget avanzato dal mercato estivo obiettivamente non sono sufficienti a prendere un regista e due attaccanti di qualità che sono il numero minimo di rinforzi che servono e puntare su prestiti, anche onerosi, potrebbe significare trattative che durano a lungo e questo cozzerebbe con la necessità immediata di rinforzare la squadra. Se anche il Torino domani battesse il Chievo non si potrebbe pensare che i problemi siano inferiori a quanto finora evidenziato dal campo in campionato perché le mancate convocazioni di Nocerino, Ruben Perez, Sanchez Miño e Larrondo per il mini ritiro post vacanze natalizie sono una bocciatura evidente dei quattro giocatori e la precedente esclusione di Barreto per più di due mesi aggiungono un altro nome alla lista, anche se dopo la riappacificazione fra il giocatore e l’allenatore al brasiliano verrà data l’ultima possibilità per far vedere se può essere utile. Lo scarso utilizzo che Ventura finora ha fatto di Gaston Silva e Molinaro dicono che il mister, per differenti ragioni, li considera delle riserve da utilizzare proprio se non se ne può fare a meno a causa di defezioni di altri giocatori o della necessità di far rifiatare qualcuno quando gli impegni sono ravvicinati. Padelli, Maksimovic, Vives ed El Kaddouri hanno reso meno dello scorso anno e delle aspettative d’inizio stagione. Basha e Masiello sono stati bloccati a lungo da infortuni. Bovo anche lui ha avuto problemi fisici che ne hanno condizionato l’utilizzo e Farnerud nei mesi estivi e all’inizio è stato fuori perché ancora alle prese con l’infortunio della passata stagione. Castellazzi è il terzo portiere quindi per lui l’accomodarsi in panchina era già previsto al momento dell’ingaggio. Quagliarella aveva retto l’attacco nel primo periodo, ma da due mesi non segna più, l’ultimo suo gol il 6 novembre all’Helsinki in Europa League. Amauri in campionato non ha ancora segnato, Martinez ha cominciato nell’ultimo periodo a capire bene che cosa vuole da lui Ventura e i primi gol li ha realizzati, ma sta ancora prendendo le misure per inserirsi appieno nel gioco. Benassi sta faticando e non poco a esprimersi a livelli consoni per una squadra che ha ambizioni e che però stenta perché non ha un equilibrio in fase offensiva. Bruno Peres ha fatto vedere che la corsa è il suo punto di forza e che ha una discreta personalità, ma dopo l’apoteosi del gol nel derby Ventura per non fargli montare la testa lo ha centellinato tenendolo parecchio in panchina, anche perché in fase difensiva qualche lacuna la deve colmare. Jansson è un po’ chiuso da Glik e Bovo, ma è anche il giovane fra i nuovi arrivati che si è inserito più velocemente e con i risultati più convincenti, forse aiutato dal fatto che il reparto difensivo del Torino è quello che funziona meglio.

 

Kurtic, Ilicic, Giovinco, Destro, Gilardino, Saponara, Emanuelson, Ledesma, Bergessio, Edgar Barreto, Marchionni, Denis, Defrel e anche altri sono tutti possibili rinforzi per il Torino, ma per diventare tali Cairo deve spendere e soprattutto individuare chi ha le caratteristiche veramente giuste per il gioco della squadra, il carattere per entrare in sintonia con Ventura e la convinzione che vestire la maglia granata non sia un ripiego momentaneo, ma una scelta voluta e cercata. Il futuro di questa stagione e anche successivo si decide in questi ventinove giorni, per rispetto del Toro non si sprechino tempo e denaro.