Tra le richieste di Cairo e l’Europeo parte del mercato del Torino è in standby
Per Peres ci vogliono 25 milioni e anche per Maksimovic, ma sul serbo c’è in pressing Mihajlovic per farlo rimanere, mentre per Glik la richiesta è di non meno di una decina. Balla, quindi, un tesoretto che va dai 35 ai 60 milioni di euro che permetterebbe al Torino - anche stando alla cifra più bassa e senza contare su altre cessioni come ad esempio quella di Sanchez Miño (circa 2 milioni) e quanto dovuto dalla Sampdoria per il riscatto di Quagliarella (2-2,5) - di dare a Mihajlovic tutti i giocatori che gli servono per allestire una rosa competitiva e adatta al suo gioco. Certo è indispensabile che le trattative vadano a buon fine, ma nulla fa pensare che non sarà così. Sembrerebbe tutto abbastanza facile, ma da una parte, soprattutto in Italia, spendere certe cifre non è così semplice a causa della crisi economica globale e dall’altra c’è l’Europeo che determina rialzi e ribassi dei cartellini dei giocatori, secondo le prestazioni individuali e della squadra.
A tutto questo si aggiunge che anche le altre società non sono disposte a svendere i propri calciatori e che Cairo cerca sempre di abbassarne il prezzo e tutto questo comporta inevitabilmente che le trattative si prolunghino. Sono coinvolti nel tira e molla fra società e nei meccanismi dell’Europeo quali possibili, più di altri, giocatori in entrata Giaccherini, Kucka, Soriano, De Silvestre, Ljajic, Iago Falque, Muriel, Tomovic, Henriksen, Silvestri, Valdifiori e Bjarnason, mentre in uscita Glik, Peres, Maksimovic e Zappacosta. E’ pacifico che non tutti i calciatori in entrata saranno oggetto di trattative vere e proprie e soprattutto definitive perché tra loro ci sono anche alternative, qualora i primi sulla lista dei desiderata di Mihajlovic non potessero essere acquistati. Così come non tutti quelli potenzialmente in uscita sicuramente andranno via, ad esempio la situazione di Zappacosta è legata a quella di Peres. Infatti, se il brasiliano rimanesse in granata Zappacosta difficilmente resterebbe, anche se l’impianto di gioco di Mihajlovic potrebbe ottemperare entrambi con Zappacosta impiegato nel ruolo di terzino e Peres più avanzato se fosse utilizzato come modulo il 4-4-2, forse la convivenza sarebbe un po’ più difficile nel caso di un centrocampo a tre.
Per sbloccare il mercato del Torino deve essere composto un grande puzzle che non coinvolge solo il club granata e che non può prescindere dall’Europeo, quanto poi dureranno le trattative dipenderà anche da Cairo e da quanto vorrà mercanteggiare.
Un’ipotesi fra le tante formazioni che si possono immaginare potrebbe essere: Alfred Gomis, Zappacosta, Maksimovic, Jansson, Barreca, Benassi, Soriano, Kucka, Giaccherini, Belotti e Ljajic. C’è ne sono di migliori, ma questa è tutto sommato una base sulla quale si può ragionare perché non comporta l’acquisto di tanti nuovi giocatori e tiene conto di chi è già nella disponibilità del Torino con l’aggiunta di Bovo, Moretti, Molinaro, Gazzi, Vives e Maxi Lopez se vorranno rimanere e senza scordare che in rosa ci sono Padelli, Ichazo, Silva, Avelar, Acquah, Baselli, Obi, Martinez e Boyè più altri ragazzi come Chiosa, Parigini e Aramu. Dando per scontate le cessioni di Glik e Peres e che qualcun altro andrà via, formare una rosa di venticinque non dovrebbe essere difficile, il gruppo ipotizzato andrebbe al massimo sfoltito di quattro elementi, e neppure esageratamente costoso perché a Soriano, Kucka, Giaccherini e Ljajic si dovrebbero aggiungere due figure comprimarie e qualche riserva per sostituire chi volesse andare via o chi non rientrasse nei piani dell’allenatore.
Mihajlovic e i tifosi aspettano, ma più passano i giorni e chi diventerà sempre più impaziente se non ci saranno movimenti in sede di mercato sarà proprio il mister, al raduno, fissato per il dieci luglio, mancano ventitré giorni e alla partenza per il ritiro di Bormio solo quattro in più. Buon lavoro a Cairo e Petrachi!