Toro umiliato e fischiato, Baroni: “In 90’ buttato l’entusiasmo costruito in due mesi”
Il Torino ha fatto un salto indietro nel tempo di quasi due mesi. Era dalla fine di settembre, infatti, che non si vedeva una squadra spenta, svuotata e pasticciona come quella che si è presentata in campo ieri sera contro il Como. In realtà soltanto nella ripresa, perché nel primo tempo Vlasic e compagni hanno tenuto, andando negli spogliatoi sul momentaneo 1-1. Poi, è successo il disastro: da una parte si sono esaltati i ragazzi terribili di Fabregas, dall’altra i granata hanno mollato del tutto e sono spariti dal campo. Ed è sembrata una partita di inizio stagione, quando Marco Baroni non riusciva a trovare una quadra al suo Toro e continuava a prendere schiaffi da una parte e dall’altra. Così, dopo sei risultati utili consecutivi che stavano cominciando a dare una dimensione diversa al percorso, la squadra è tornata nel mirino dei fischi e della contestazione, con i tifosi furibondi che per l’umiliazione e per la seconda cinquina dopo quella dell’esordio contro l’Inter.
“Chiediamo scusa ai tifosi: avevamo ricreato un bell’entusiasmo, abbiamo buttato via tutto dalla finestra e me ne assumo le responsabilità” ha commentato Baroni nel post-gara. “Abbiamo fatto bene nel primo tempo e anche a inizio ripresa, poi dopo il terzo gol preso siamo usciti dal campo ed è una cosa che non possiamo permetterci - ha spiegato l’allenatore granata - e adesso dobbiamo rimboccarci le maniche e ripartire: rispetto alla Juve ci mancavano quattro titolari, ma non mi attacco di certo alle assenze”. E anche il presidente Urbano Cairo non nasconde la sua delusione: “E' una partita troppo brutta per essere vera: nel primo tempo abbiamo tenuto bene, poi il secondo è stato incredibile”. "Sono dispiaciutissimo anche perché avevamo fatto partite di grande livello anche contro Roma, Napoli e Juventus - la parole del numero uno del club di via Viotti - e non è stato il Toro visto nel derby, anche se ci mancavano quattro giocatori non ci sono scusanti. Ora dobbiamo ripartire, in settimana andrò al Filadelfia”. E sul mercato? “Se sarà necessario, interverremo” la promessa del patron. Ma manca ancora un mese abbondante prima di arrivare alla finestra invernale.
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