Toro: tre punti e playoff
Tre punti, tre vittorie consecutive - che costituiscono il record stagionale – e quinto posto in classifica, ma la partita con l’AlbinoLeffe non è stata una passeggiata, tutt’altro. Che la Celeste fosse una squadra ostica e messa in campo in modo intelligente da Mondonico, l’allenatore che meglio di tutti conosce la serie B avendo diretto quattrocentodiciotto gare nella cadetteria, lo si sapeva. Ma che il Torino a Bergamo facesse rivedere le antiche paure, neanche tanto vetuste visto che risalgono a ventun giorni fa, tornate alla luce dopo aver subito il momentaneo pareggio degli orobici non era nelle aspettative, nonostante il forfait all’ultimo minuto di Bianchi che per un problema alla caviglia precauzionalmente è stato fatto sedere in tribuna e l’uscita anticipata, trentesimo del primo tempo, di Lazarevic per una probabile distorsione. Alla fine comunque è arrivata la vittoria. Vittoria che vale doppio, perché in un sol colpo il Toro dal settimo posto balza al quinto e si mette alle spalle Vicenza e Reggina, sconfitte da Siena e Cittadella.
I granata scendono sul campo degli Atleti Azzurri d’Italia privi del capitano, così Lerda è costretto a schierare l’inedita coppia d’attacco Antenucci-Pagano; la linea mediana è formata dagli esterni Lazarevic e Gasbarroni e dai centrali De Feudis e Budel; in difesa D’Ambrosio al posto dell’infortunato Rivalta con al centro Di Cesare e Ogbonna e Zavagno. Subito l’AlbinoLeffe si rende pericolosa con una punizione di Regonesi che Rubinho riesce a sventare con la mano. Ripresosi, il Toro all’undicesimo spreca clamorosamente una nitida occasione con Antenucci, pescato in profondità fra le linee da Pagano, che da solo davanti a Tomasig temporeggia senza cogliere l’attimo giusto per spedire la palla in rete. Poche le sgroppate di Lazarevic sulla sua fascia, anche perché si gioca di più dal lato di Gasbarroni, che però risulta poco brillante e incisivo. Il possesso palla degli ospiti viene premiato al ventesimo quando il risultato si sblocca con Pagano, al suo primo gol in maglia granata, che di testa trafigge Tomasig, infilando la sfera all’incrocio sul secondo palo su traversone di D’Ambrosio dalla trequarti che lo serve millimetricamente. Alla mezz’ora, crossando Lazarevic si fa male ed è costretto a uscire portato a braccia dallo staff medico del Torino;al suo posto entra Garofalo. I granata, dopo essere passati in vantaggio, controllano la situazione senza correre gravi pericoli. Nella prima frazione di gioco va evidenziato il maggior possesso palla del Torino che sostanzialmente tiene l’AlbinoLeffe nella sua metà campo. In un paio di occasioni, oltre all’insidiosa punizione di Regonesi, i padroni di casa non sono pronti a sfruttare invitanti palloni che attraversano tutta l’area granata. D’Ambrosio copre poco la sua zona e Gasbarroni non è in partita a differenza di De Faudis e Budel che fanno buon filtro a centrocampo e propongono delle interessanti letture delle situazioni di gioco. Tutt’altro Toro si presenta al rientro in campo: la testa dei giocatori sembra rimasta negli spogliatoi. Gli uomini di Mondonico, invece, sono determinati a riprendere in mano il pallino del gioco e pressano andando al tiro con Zenoni e Regonesi. Al sesto il pareggio. Corner dalla destra sul secondo palo dove sono liberi Sala e Cocco, Rubinho esce a prendere farfalle, e il difensore senza sforzo insacca. Torino in bambola e schiacciato nella propria area solo a tratti cerca di impostare, ma la manovra è spezzettata e priva di trama. Lerda manda in campo, al posto dell’evanescente Gasbarroni, Pellicori che va ad affiancare Antenucci e Pagano si sposta sulla fascia. Finalmente si vede la reazione del Toro, che a più riprese si presenta nella metà campo dell’AlbinoLeffe, ma non riesce a concretizzare. Con l’Ingresso in campo di De Vezze al posto di Budel, decisamente in carenza d’ossigeno, la manovra granata si fa più aggressiva con maggiori verticalizzazioni, seppur si sviluppi ancora un po’ troppo per linee orizzontali. Le due squadre si fronteggiano, ma non riescono a sferrare l’affondo finale. In un paio di occasioni Rubhino è maldestro nell’uscire, ma altrettanto fortunato a non essere trafitto. A quattro minuti dalla fine triangolazione vincente De Feudis, Pagano Antenucci: De Feudis apre sulla sinistra per Pagano che dal limite con un rasoterra serve l’accorrente Antenucci, che insacca con un diagonale, mentre la difesa dell’AlbinoLeffe sta a guardare. Verso la fine dei quattro minuti di recupero un sontuoso quanto provvidenziale Ogbonna salva il risultato, come già aveva fatto contro il Grosseto sempre nei minuti di recupero, andando a chiudere su Foglio e spedendo la palla in corner.
Il Toro oggi ha cinquanta punti ed è entrato di diritto, occupando la quinta posizione, nei playoff. Ora viene la parte più difficile: rimanere fra le squadre che disputeranno i playoff. Lunedì prossimo, nel posticipo della trentaseiesima giornata, i granata affronteranno la Reggina, che matata dal Cittadella è scivolata al sesto posto proprio alle spalle del Torino. L’occasione è unica. L’allungo è d’obbligo. Poi mancheranno ancora cinque partite, ma è un’altra storia. Un passo alla volta e la meta si raggiunge, crederci sempre mollare mai.