Toro, l'identità c'è, con o senza Belotti. Finalmente una mediana all'altezza

25.10.2021 11:29 di  Claudio Colla   vedi letture
Toro, l'identità c'è, con o senza Belotti. Finalmente una mediana all'altezza
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Image Sport

Dopo due anni di vuoto cosmico a tutto tondo, ma soprattutto a metà campo (l'aveva risollevata in parte Davide Nicola, dovendo però fare oggettivamente leva su una rosa a dir poco deficitaria), il Toro, lo dimostra il 3-2 pur non privo di difetti inflitto al Genoa, continua a mostrare carattere, gioco, e un'identità finalmente non effimera. Caduche e fuggevoli come foglie d'autunno le rare prestazioni davvero coinvolgenti dell'ultimo biennio, Ivan Juric sembra aver dato forma - anche grazie a un mercato in entrata, che, seppur tardivo e svoltosi tra incessanti polemiche, dimostra di aver dato frutti notevoli - a una squadra ora in grado di ispirare fiducia. Una squadra, questa è la percezione generale, sulla quale finalmente si può contare.

Anche senza Andrea Belotti, finalmente, il dialogo funziona. Josip Brekalo è una scheggia, una sempiterna spina nel fianco per le difese avversarie, e Toni Sanabria sta dando luce a una maturazione piuttosto rapida, considerati i trascorsi nel calcio italiano, caratterizzati sì da qualche sprazzo da grande attaccante, ma, al contempo, da una notevole discontinuità. A parte l'ovvio riferimento a Tommaso Pobega, in grado sia di affiancare sia di sostituire l'assente a lungo termine Rolando Mandragora - la cui defezione prolungata si farà certamente sentire, - il secondo tempo di venerdì sera ha evidenziato come il Toro abbia bisogno di Dennis Praet: il suo inserimento in campo ha conferito un notevole innalzamento di qualità della manovra, al di là dell'assist servito a Brekalo. Senza dimenticare Sasa Lukic, a metà tra playmaking e gregariato, anima oscura - ma non ingrigita - della metà campo granata.

Ulteriori frecce all'arco granata, una tra tutte quel Marko Pjaca atteso al ritorno in campo, non mancano. Peccato aver perso Cristian Ansaldi proprio ora; ma è un Toro vivo, vivido, e vivace.