Torino, un passo indietro preoccupante
La sconfitta a Pescara poteva anche starci, non per come è venuta, ovvero con una prestazione nel secondo tempo davvero sconcertante. Ii padroni di casa, dopo essere andati in vantaggio, hanno avuto la strada in discesa perchè il Torino non ha mai cercato la riscossa, ossia tentare di arrivare al pareggio, infatti il Pescara ha chiuso il match con il raddoppio. Bianchi non è stato mai servito e Pellicori non ha ancora il passo per fargli da palla, anche perchè ha perso molti palloni. In talune circostanze il Pescara riusciva a manovrare come una grande squadra, colpi di tacco, gioco di prima, passaggi corti ma redditizi, della serie che loro non perdevano mai palla, il Torino sì. La squadra di Lerda qualcosa ha fatto nel primo tempo, dove le due squadre si sono affrontate dapprima timorose di farsi male e poi con i granata che hanno osato qualcosa in più. Nella ripresa buio pesto. Il caldo e l'umido devono aver rammollito le gambe dei giocatori, ci può stare, ma perdere completamente la tramontana non è solo colpa del clima.
E dire che Lerda venerdì in conferenza stampa aveva parlato di umiltà, concentrazione, meccanismi che dovevano venire automaticamente e che la squadra era in crescita (parola tanto cara a Zaccheroni che spesso diceva: "Stiamo crescendo"). Sono questi blackout che preoccupano, perchè anche contro il Novara sabato scorso il Toro aveva rischiato di pareggiare contro una squadra rimasta in nove per due espulsioni. Ora i granata hanno già la metà dei punti del Siena, in testa, anche se è presto per parlare di fuga. Il Pescara è ad un solo punto dal Torino, mentre davanti c'è la sorpresa Portogruaro, prossima avversaria del Torino sabato prossimo. Non è stata nemmeno una bella scena vedere quei pochi tifosi granata sugli spalti che non riuscivano a contenere gli sfottò dei pescaresi. Con tutto rispetto, ma il Toro che si fa deridere e battere da una neopromossa, per giunta in B, è un'umiliazione che brucia. Purtroppo una delle tante di questi ultimi anni.