Torino, tutte le delusioni della stagione: ecco da chi Mazzarri si aspetta una svolta
Dall’eliminazione estiva in Europa al decimo posto in classifica di oggi, la prima parte di stagione dei granata è tutt’altro che esaltante. Un ritiro cominciato in anticipo e una condizione atletica che non ha seguito le tabelle classiche, i diversi infortuni che hanno colpito tanti giocatori, un salto di qualità mentale che ancora non è stato fatto: ecco le principali cause di un Toro che continua a non convincere appieno. E poi ci sono anche quei giocatori che, arrivati quasi al giro di boa, non hanno rispettato le attese.
Stelle cadenti - Se la formazione di Mazzarri ha subito già 26 reti, vuol dire che la fase difensiva non ha funzionato alla perfezione. Un problema di squadra, ma anche di singoli: di fatto, ad oggi, nessuno ha più visto Izzo e Nkoulou dell’anno scorso. Ieri erano insuperabili, ora hanno collezionato più insufficienze che prove convincenti. Motivi differenti, certo, ma ciò che conta è che davanti a Sirigu non c’è più una diga invalicabile. Gli errori dell’ex Genoa non sono clamorosi, eppure ci sono: marcature troppo larghe, errori di posizionamento, poca concentrazione in alcuni frangenti. Resta insostituibile, ma rispetto all’anno scorso ha fatto passi indietro. Stesso discorso di Nkoulou, con l’aggravante però che il camerunense ha vissuto un periodo da separato in casa. Un fine agosto e un inizio settembre da dimenticare per il classe ‘90, che è stato a un passo dalla cessione e dalla rottura totale con ambiente e società. Tra comunicati e risposte, accuse e difese, dopo la prima pausa del campionato è tornato in gruppo, ma il rendimento è pericolosamente calato. Per poco a Verona non ha regalato un gol a Stepinski perdendo palla subito dopo il calcio d’inizio nonostante nelle precedenti uscite fosse in ripresa. Izzo e Nkoulou sono due delusioni, anche se continuano ad essere corteggiati: il ventisettenne piace in Spagna, il camerunense ha estimatori in Francia, il presidente Cairo non li lascerà partire. Almeno per ora.
Promesse disattese- I curriculum dei due difensori erano di tutto rispetto, anche se l’anno scorso sotto la Mole sono riusciti a dare il meglio di loro. E pure Aina e Meité furono le belle sorprese granata: appena arrivati in Italia, da sconosciuti, conquistarono Mazzarri e i tifosi a suon di prestazioni e gol. Il centrocampista, infatti, ne siglò due, mentre il nigeriano regalò tre punti contro l’Udinese. Già nella seconda parte di stagione scorsa iniziarono a calare, nessuno però si sarebbe aspettato le prestazioni di oggi. L’esterno ha spianato la strada per il 3-3 del Verona sbagliando completamente il fuorigioco, l’ex Monaco è partito titolare soltanto otto volte e spesso ha fatto infuriare Mazzarri.
Mercato insufficiente- E poi c’è chi è arrivato in estate, che dopo tre mesi e mezzo ancora non è riuscito ad incidere. Lyanco resta falcidiato dagli infortuni, Verdi sta cominciando a ingranare soltanto adesso, poi ci sarebbe Laxalt. E’ lui l’oggetto misterioso, appena 456 minuti da quando ha cominciato a vestire il granata. Le ultime delusioni arrivano proprio dai tre acquisti estivi: anche, e soprattutto, da loro, il Toro si aspetta molto di più