Torino, qualcosa da salvare

30.10.2010 08:58 di  Marina Beccuti   vedi letture
Torino, qualcosa da salvare
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© foto di Alberto Mariani

Non tutto è da buttare riguardo alla prova non felice del Toro di giovedì a Bari. Ad esempio Bassi ha dimostrato di essere un buon portiere che fa dormire sonni tranquilli nel caso in cui Rubinho dovesse saltare qualche match. Gasbarroni, che non si può ritenere una seconda linea, ha tenuto bene il campo in quell'ora in cui Lerda ha visto un buon Torino. Il guaio del Gas è che lui non è un goleador e Pellicori, l'unica punta disponibile, non è ancora riuscito ad entrare nei meccanismi granata. Non è l'unico ma per lui il discorso è più preoccupante perchè è il vice Bianchi. C'è da domandarsi perchè Lerda non tenti di provare Comi, che in Primavera sta facendo faville e magari riesce ad essere più incisivo di Pellicori, almeno per quel tipico entusiasmo che hanno i ragazzi. Lazarevic, Stevanovic e lo stesso Cofie, messi in condizione di sentire meno pressione, possono essere valide pedine per questa stagione. Ovviamente hanno bisogno di sentire la fiducia attorno a loro ed essere aiutati dai compagni ad inserirsi in campo.

Negli altri paese, soprattutto in Premier League, non c'è paura a rischiare, l'Arsenal ne è un esempio, ogni anno Wenger tira fuori qualche giocatore addirittura minorenne che entra e fa bene. Per non parlare di Coutinho dell'Inter o di Ljajic della Fiorentina. Certo, questi ultimi nominati sono probabilmente fenomeni, ma per diventarlo devono avere l'opportunità di dimostrarlo. Prendiamo Mattia Destro, il figlio dell'allenatore in seconda di Lerda, il quale a 19 anni si è conquistato il posto a fianco di un certo Luca Toni al Genoa e ha scomodato addirittura Prandelli che è andato a visionarlo. Il ct dell'Italia è interessato alle giovani promesse italiane, ma lo devono essere anche gli allenatori di club ad osare di più.