Torino, nessun proclama

13.07.2010 12:38 di  Marina Beccuti   vedi letture
Torino, nessun proclama
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© foto di Federico De Luca

Linea bassa e pedalare questo è il motto di Petrachi che tenterà ancora una volta di fare le cosiddette nozze con i fichi secchi, un modo di dire che non vuole offendere nessuno. Ma questo è il momento peggiore per tutto il calcio italiano e non solo, anche quello mondiale piange se pensiamo che il Barça non può permettersi di prendere Fabregas. Il profilo del Torino è basso, nessun proclama, anche se si tenterà di conquistare la A, che però va programmata già adesso per un futuro a medio termine. Ora il nodo della matassa sono Bianchi e Ogbonna, farli restare è segno di continuità, ma venderli vuol dire incassare soldi da mettere sul mercato, ma bisogna trovare una punta ed un difensore di pari valore, altrimenti la squadra rischia di svalutarsi sempre più.

La B non regala niente a nessuno e le entrate sono nettamente inferiori. Cairo ormai è inviso ad una certa parte della tifoseria e solo tenendo i big e mettendo contanti può salvare capra e cavoli. Petrachi è bravo, le idee possono essere più importanti del soldi (Cairo ne ha messi molti negli anni, ma non hanno reso sul campo), però arrampicarsi sugli specchi poi si rischia di scivolare indietro. Senza soldi è difficile programmare ma Cairo, che con le sue aziende non è affatto in crisi, alla fine rimedierà. Magari sentendo maggiore fiducia attorno a sè qualche regalo potrebbe farlo. Comunque sia siamo certi che alla fine qualcosa di importante dal cilindro magico Petrachi lo tirerà fuori. In bocca al lupo, ne ha bisogno.