Torino, è la peggior partenza: a Brescia serve cambiare marcia
La sconfitta nel derby ha lasciato strascichi, la settimana in casa granata non è stata delle più semplici. I fischi rivolti a Belotti e compagni al termine di diverse sfide al Grande Torino, i confronti al Filadelfia con il tecnico Mazzarri: per i tifosi granata, non c’è un unico colpevole per questo avvio di stagione molto deludente. E poi nel mirino è finito anche il presidente, Urbano Cairo. E’ stata, infatti, anche la settimana degli striscioni contro il patron del club di via Arcivescovado. "Cairo vattene" le scritte con le quale il quartiere Lingotto si è svegliato la mattina di giovedì. Il clima è sempre più teso, la mancanza di risultati il problema principale: è questa, infatti, la peggior partenza dal ritorno in serie A.
Mai così male - Undici punti in undici partite: la media di un punto a gara, che garantirebbe una salvezza risicata, non soddisfa le aspettative di inizio anno che erano ben diverse. Si puntava decisi per l’Europa, invece le posizioni che valgono le coppe sono distanti sette lunghezze. Già sei sconfitte, mentre l’anno scorso furono sette in tutta la stagione, e un attacco che non punge, a secco da cinque sfide di fila. Dati, questi, che certificano la peggior partenza dal 2012/2013: quell’anno il Toro era una neopromossa e all’undicesima giornata centrava un pareggio a Napoli e il dodicesimo punto. Stesso discorso per la stagione successiva, quella di Cerci e Immobile, con i granata sempre a quota 12 a questo punto del campionato. Ormai resta solo la scaramanzia: pur con una partenza con il freno a mano, il Toro sarebbe poi arrivato in Europa, pur con i noti problemi del Parma. Ma Belotti e compagni devono ripartire. E bisogna farlo a Brescia, in casa di un avversario che ha appena cambiato allenatore. Eppure, non ci sono vie d’uscita: questa volta, davvero, in caso di un altro scivolone si rischierebbe di piombare in piena zona retrocessione.