Torino dimentica il Dortmund, la Juve e gli arbitri e pensa solo al Parma
Sembra una congiura, forse lo è, forse sono solo paure, ma a poche ore dal fischio d’inizio della gara con il Parma, che vale tantissimo in chiave qualificazione ai preliminari d’Europa League, il Torino si sente sotto assedio.
L’amministratore delegato, Hans-Joachim Watzke, e il direttore generale, Michael Zore, del Borussia Dortmund ieri sono arrivati in città e sono andati a trattare prima con la Juventus e poi con il procuratore Alessandro Moggi la cessione di Immobile, senza incontrare il Torino che detiene la metà del cartellino del giocatore. I dirigenti tedeschi, stando ad indiscrezioni, hanno offerto alla Juventus tra i quindici e i diciotto milioni di euro per l’intero cartellino di Immobile e al giocatore un contratto di cinque anni da 2 milioni a stagione più bonus, che se raggiunti farebbero lievitare la cifra a tre. Il club bianconero vorrebbe arrivare ad ottenere dieci milioni per la sua metà del cartellino quindi si prevedono ulteriori trattative, ma in linea di massima l’accordo è stato raggiunto. Il Torino può rilanciare o adeguarsi oppure finire per affidarsi alla roulette delle buste, però dovrà anche garantire a Immobile uno stipendio come quello che gli offrono in Germania, ma questi soldi sono molto distanti dai parametri che Cairo ha stabilito per gli emolumenti dei giocatori che non sono superiori ai novecentociquantamila euro annui più eventuali bonus che sono in linea con la cifra dello stipendio.
Se già questo non bastasse a far imbufalire i tifosi e i vertici del club granata è stato designato a dirigere la partita di domenica Damato, che nel 2010 durante i minuti di recupero dei playoff di serie B fra Torino e Brescia non convalidò un gol regolare di Arma e in precedenza non aveva sanzionato una gomitata in faccia a Bianchi rifilatagli da Mareco e che quest’anno ha convalidato la rete del sampdoriano Okaka che era in fuorigioco, anche se in quest’ultima occasione la responsabilità maggiore va attribuita al guardialinee. Oltre a Damato farà parte del pool di assistenti come giudice di porta anche Mazzoleni che in Lazio-Verona in qualità di arbitro lunedì scorso ha assegnato alla squadra di Reja il rigore inesistente, che ha permesso ai biancocelesti di pareggiare nei minuti di recupero. Ad aggiungersi a questo episodio ve ne sono altri due sempre con protagonista Mazzoleni: da giudice di porta aveva indotto in errore l’arbitro De Marco facendogli fischiare un fallo di mano inesistente di Glik nella partita con il Napoli ed era stato il direttore di gara del primo derby e non aveva visto il fuorigioco di Tevez che aveva favorito il gol partita di Pogba.
Giusto per non farsi mancare nulla era stato Adriano Galliani ad innescare indirettamente i mal di pancia dell’ambiente granata già nei giorni precedenti quando aveva detto che se il Parma nelle ultime due partite avesse conquistato sei punti il Milan sarebbe rimasto escluso dall’Europa League, ma la classifica dice che il Torino oggi ha un punto in più di Milan e Parma e quindi se fossero i granata a incassare i sei punti a maggior ragione sarebbero loro ad andare in Europa e non gialloblù o rossoneri.
Tra tante parole e fatti c’è da rimanere intossicati quindi squadra e allenatore devono estraniarsi il più possibile e concentrarsi solo ed esclusivamente sulla partita con il Parma. Solo un Torino perfetto e capace di dominare l’avversario e gli eventi esterni potrà dare il centodieci per cento in campo in modo da contrastare tutto il resto e provare ad essere padrone del suo destino.
Gli Invincibili furono vinti solo dal fato, il Torino di oggi rischia di essere battuto dal denaro e dagli errori più o meno volontari di chi dovrebbe garantire il regolare svolgimento delle partite. Toro sii più forte di tutto e di tutti, i meriti sul campo possono anche essere vanificati da altri, ma i tifosi ci vedono benissimo e sanno giudicare con onestà il tuo valore.