Torino, difesa troppo fragile
La regola in serie B per far bene è: prima di tutto non prendere gol. Il Torino da questo punto di vista non è certamente fra le squadre saracinesca, infatti, se si stilasse la classifica in base ai gol incassati, si troverebbe al decimo posto – con davanti Varese, Atalanta, Siena, Novara, Reggina, Empoli, Pescara, Livorno e Sassuolo – a pari merito con il Modena. Indubbiamente prendere quarantacinque gol, di cui tre rigori e tre autoreti, in trentanove partite con una media di 1,15, non è il massimo per chi aspira a ritornare in serie A.
In solo sei partite, finora, il Torino non ha subito reti: Novara, Grosseto, AlbinoLeffe e Triestina (tre vittorie e un pareggio) nel girone d’andata e Ascoli e Grosseto (due vittorie) in quello di ritorno. Analizzando più in profondità i gol subiti dai granata si nota che gli avversari nella prima parte del campionato sono andati a segno ventiquattro volte (nessun rigore e un autorete) e nella seconda parte già ventuno (tre rigori e due autoreti). Sviscerando ancor di più i gol subiti dal Torino si constata che nei primi tempi sono stati ventiquattro (quattordici all’andata e dieci al ritorno con un rigore e due autogol), mentre nei secondi sono stati ventuno (dieci e undici la suddivisione per parti di campionato con due rigori e un autogol). Andando ancora più nel dettaglio diciannove sono stati i gol presi nel primo quarto d’ora di ogni tempo (rispettivamente nove e dieci), quindici in quello centrale (nove e sei), otto in quello finale (cinque e tre) e tre nei minuti di recupero (uno e due). La deduzione è che all’inizio di ogni tempo l’attenzione dei giocatori è più bassa e poi man mano che la partita prosegue migliora.
Non prendere gol è fondamentale non solo nelle restanti tre partite della stagione regolare, ma lo sarà ancor di più se il Torino disputerà i playoff. Il regolamento che disciplina il supplemento della stagione non lascia dubbi in proposito: chi ha terminato il campionato in una posizione migliore in classifica è avvantaggiato, perché per passare il turno basta che pareggi. Obiettivamente al massimo il Torino potrà finire al quinto posto, di conseguenza nel primo spareggio dei playoff affronterà la squadra che si sarà piazzata quarta e se da questo doppio confronto, doppio in quanto andata e ritorno, uscisse vittorioso è verosimile che dovrà affrontare la formazione che era arrivata terza, che, a rigor di logica, avrà eliminato quella piazzatasi al sesto posto. E’ ovvio che per arrivare in A l’unica strada percorribile è quella di non prendere gol e di farne: finora, entrambi talloni di Achille di questo Torino.