Torino bene con il Varese, ma teniamo i piedi per terra

In casa granata si assapora la vetta della classifica. Il campionato di B è lungo e iniziarlo bene fa morale, ma non è garanzia di successo finale con l'approdo in A senza passare dai playoff. I primi successi devono essere la base per il futuro.
06.09.2011 12:18 di  Elena Rossin   vedi letture
Torino bene con il Varese, ma teniamo i piedi per terra
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Sette punti in tre giornate e primo posto in classifica, seppur in coabitazione con Padova e Brescia, non sono niente male e infondono fiducia e ottimismo, ma è bene tenere i piedi per terra, perché mancano ancora trentanove giornate alla fine del campionato. Cedere ad una facile euforia potrebbe comportare bruschi risvegli, ma non bisogna neppure essere pessimisti e pensare che sarà solo un inizio positivo, tanto poi, come sempre, le batoste arriveranno. Ci vuole equilibrio. Come inizio va bene e bisogna con il lavoro continuare così: partendo da ciò che c’è di positivo ed eliminando le lacune che in queste tre partite sono emerse.

Ventura predica che bisogna tenere lontana la pressione dalla squadra in modo che i giocatori scendano in campo liberi mentalmente e senza che il pallone scotti fra i loro piedi. Giusto. Tutti possono sbagliare un passaggio o un tiro in porta, può capitare che non si riesca a saltare l’uomo o che si perda maldestramente la palla, succede che un uscita dai pali non abbia la tempistica perfetta o che una chiusura fallisca. Tutto ciò può capitare anche due volte di fila allo stesso giocatore, questo non significa che tutto d’un tratto è diventato un brocco, basta che riesca a ritrovare la giusta concentrazione e la calma che permette di fare bene anche le giocate più elementari. Allo stesso tempo un calciatore non assurge a fenomeno solo se gli riescono bene due tiri o se para un rigore.

Si sa che vincere o perdere non fa lo stesso e che il pareggio in fondo equivale a una mezza sconfitta, checchè se ne dica. Giocare anche benissimo ed essere sconfitti è una consolazione di facciata, ma sicuramente giocare male e incamerare i tre punti non diminuisce la soddisfazione, infatti ai più non desta preoccupazione, solo per alcuni è un campanello d’allarme. Quindi bisogna prendere la prestazione di Ascoli e quella con il Varese per quello che sono: due picchi all’interno di un discorso di crescita, per dirla con le parole del mister. Mentre la gara con il Cittadella un picco negativo, che nel calcio capita. Domani riprenderanno gli allenamenti in vista della partita di lunedì sera a Vicenza, il lavoro continua e che nessuno si esalti, ma la vittoria con il Varese, condita da discrete giocate individuali e un gioco collettivo che inizia a delinearsi, serva a formare la solida base per la scalata alla serie A diretta.