Torino batti il Sassuolo per l’Europa e per essere più forte di tutto

Quasi certa l’assenza di Sirigu con il neroverdi. Tra il quinto e il dodicesimo posto in soli quattro punti ci sono ben otto squadre a lottare per l’Europa League.
21.12.2018 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Belotti e Magnanelli
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Belotti e Magnanelli
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Brucia ancora la sconfitta nel derby per il gioco profuso, per il Var non consultato, per i due rigori non concessi, per il pasticciaccio combinato da Zaza e Ichazo, per non essere riusciti a segnare, ma bisogna andare avanti. E avanti il Torino può andarci a testa alta e sconfiggere le ingiustizie e la propria dabbenaggine battendo il Sassuolo e conquistando quei tre punti che valgono doppio perché ottenuti con una diretta concorrente per l’Europa. Ci sono momenti cruciali in una stagione e questo è uno di quelli per i granata. Guai a non cogliere al volo l’occasione e il Torino può farcela a patto che giochi come ha fatto con la Sampdoria, il Milan e la Juventus e che ovviamente segni come con i blucerchiati.

Quando una squadra riesce a giocare come ha fatto quella granata nelle ultime due partite, con avversari più attrezzati dal punto di vista tecnico e anche con un maggiore carattere e abitudine a vincere come nel caso dei bianconeri o comunque a non soccombere come in quello dei rossoneri, deve assolutamente riuscirci anche con chi è del suo stesso calibro e il Sassuolo non ha una rosa superiore o più esperta di quella del Torino, con tutto il rispetto, anzi, è forse un pelino inferiore. Il più grave e imperdonabile errore i granata lo commetterebbero se scendessero in campo e giocassero come con il Parma. Ecco anche dimostrare di aver imparato quella lezione sarebbe un bel passo avanti. C’è poi da conservare l’imbattibilità in trasferta. E non va dimenticato che in classifica c’è un grande affollamento tra il sesto posto occupato da Roma, Atalanta e Sassuolo e il dodicesimo dal Parma, ben sette squadre in quattro punti, e che la Lazio che è quinta ed è davanti solo di tre lunghezze. 

Al Mapei Stadium tra i pali non ci sarà quasi certamente Sirigu che ancora ieri non si è allenato e si è solo sottoposto a terapie a seguito del forte trauma contusivo lombo-sacrale causatogli dal duro intervento su di lui da parte di Emre Can nel derby. Toccherà, quindi, a Ichazo difendere la porta granata. Il portiere uruguaiano avrà così modo di farsi perdonare il fallo su Mandzukic indotto dallo sventurato, nel senso manzoniano del termine, retropassaggio di Zaza che gli ha indirizzato la palla per di più corta e lenta e che ha portato al rigore calciato da Ronaldo. Ichazo, a parte l’errore del fallo, non ha giocato male nel derby quando ha sostituito Sirigu dal ventesimo del primo tempo e anche in occasione del rigore aveva intuito dove tuffarsi e solo la potenza e la millimetrica precisione del tiro di CR7, non proprio uno qualunque, gli ha impedito di pararlo e poi ha dovuto subire anche l’inopportuno sfottò del portoghese.
Non solo Ichazo, ma tutti i granata sono chiamati a una prestazione di livello che eviterebbe loro di ricadere in quella dannosa alternanza tra partite, o parti di esse, ben giocate e altre non all’altezza. In particolare a Belotti e Falque, ma anche a qualsiasi altro attaccante scenderà in campo foss’anche per breve tempo, si chiede di segnare perché per andare in Europa League i gol degli attaccanti sono indispensabili. Il Torino domani pomeriggio con il Sassuolo non può sbagliare, un regalo di Natale i suoi tifosi lo meritano eccome e sarebbe equiparabile a un tradimento non farglielo.